Il Pd al sindaco: revoca il bando per la piscina
Molfetta, un misterioso bando per la gestione della piscina. Si vuol nascondere qualcosa? O è solo dimenticanza? Cosa si nasconde dietro il bando pubblico per la gestione della piscina comunale di Molfetta? Semplice dimenticanza o inerzia ferragostana? E’ uno dei misteri di questa città e di quest’amministrazione comunale di centrodestra che – come ha dichiarato qualche giorno fa il consigliere comunale del Pd, Giovanni Abbattista – “non smette mai di sorprenderci per il suo pressappochismo e per la sua incapacità amministrativa”. Ancora una volta si torna a parlare di piscina comunale. Occorre ricordare che, a seguito dell’esaurimento del rapporto convenzionale, l’amministrazione comunale, per non restare un’intera stagione senza poter usufruire della piscina chiese al Coni regionale di gestire in regime di proroga la piscina dal 1.11.2008 al 30.6.2009. Concessa ed approvata tale proroga, l’amministrazione ha atteso il 20.7.2009 per approvare il capitolato d’appalto in previsione di una gara il cui bando è stato adottato con la determinazione dirigenziale Settori Lavori Pubblici n.186 del 12.8.2009 che ha stabilito la sua celebrazione per il 10.9.2009. Sulla vicenda abbiamo intervistato il consigliere comunale Giovanni Abbattista coordinatore cittadino del Partito Democratico. Che considerazione fa sul bando pubblico per la gestione della piscina comunale? «Innanzitutto trovo discutibile che l’amministrazione bandisca una gara così importante nel mese di agosto, quando poi il rapporto deve essere già avviato nel mese di settembre. Un’amministrazione accorta, capace di programmare la propria azione amministrativa, dovendo appaltare un impianto così importante per un periodo così lungo, si parla di nove anni rinnovabili sulla semplice richiesta di una delle parti, sceglie tempi e modi completamente diversi. Le gare vanno bandite con largo anticipo in modo tale che possa partecipare il numero maggiore di concorrenti, perchè è con la più ampia partecipazione che si ottiene il miglior risultato per l’amministrazione. La gara verrà aggiudicata al maggior offerente, sicchè è del tutto evidente che più sono i concorrenti e più alta è la possibilità di ottenere un’offerta soddisfacente. Quali sono le eventuali irregolarità che intravede nel bando? «Ho già avuto modo di dire che il bando scoraggia la partecipazione e, quindi, non persegue l’interesse pubblico. E’ stata per esempio prevista quale condizione per la partecipazione alla gara il possesso del libretto di conduzione di caldaie di primo livello, che mi pare francamente ingiustificato essendo riferibile alla caldaie a vapore che nulla hanno a che vedere con la piscina. Ma sono le condizioni particolari alle quali si dovrà assoggettare l’aggiudicatario che non favoriscono la partecipazione. E’ infatti stabilito, tra le altre cose, l’obbligo, per il soggetto che si aggiudicherà la gestione, di riservare gratuitamente praticamente per tutto l’anno (e per quattro ore al giorno, nella fascia oraria pomeridiana e serale, quella, cioè, di maggior afflusso di utenti) ben cinque delle sei corsie disponibili “alle società sportive della Città di Molfetta operanti sotto l’egida del CONI e della Federazione Italiana Nuoto, per attività di allenamento delle squadre agonistiche”. Come a tutti noto, però, nella nostra città esiste una sola società sportiva che svolge questo genere di attività e che quindi potrebbe beneficiare di questo incredibile vantaggio. Tale società sportiva non svolge attività agonistica natatoria e nello scorso anno, che mi risulti, ha partecipato al solo campionato di pallanuoto cadetti. Si tratta di una società sportiva che svolge un’attività agonistica così limitata che non giustifica la concessione gratuita dell’utilizzo sostanzialmente di tutti i pomeriggi. Alla stessa società sportiva dovrà infatti anche essere garantito, sempre ai sensi dell’art. 5, l’utilizzo (ovviamente a titolo gratuito) “dell’intera vasca per 21 ore settimanali, dalle ore 14 alle ore 17 di ogni giorno”. Ma quale imprenditore potrebbe mai essere interessato ad investire nella gestione della piscina comunale, ben sapendo che potrà beneficiare di ricavi sostanzialmente inesistenti, dovendo di fatto consentire ad una sola società sportiva di utilizzare gratuitamente l’intero impianto per la stragrande maggioranza del tempo? C’è da chiedersi se sia possibile che una struttura pagata con i soldi dei contribuenti, patrimonio di tutti i molfettesi, debba essere appannaggio praticamente esclusivo di una sola società sportiva? Ho già avuto modo di rilevare che quella clausola limita enormemente la concorrenza tra i soggetti potenzialmente interessati ad aggiudicarsi la gara d’appalto, dal momento che a garantirsi la gestione dell’impianto non potrà che essere quel consorzio o Ati cui partecipi l’unica società sportiva di nuoto della nostra città. Per questa ragione ho chiesto immediatamente di procedere alla revoca in autotutela del bando pubblicato, anche al fine di evitare possibili contenziosi che, con ogni probabilità, soggetti potenzialmente interessati alla gestione della nostra piscina (ma di fatto esclusi dalle clausole del capitolato d’appalto) potranno presentare dinnanzi al Tar. Tanto ovviamente ancora una volta produrrebbe dei danni per la comunità.
Autore: Michele de Gennaro