Il Natale a Molfetta e la desolazione per le strade: problema contingente o tendenza generale?
Luminarie a Corso Dante, fotografia di Francesco Mezzina
MOLFETTA - Le polemiche, in questi ultimi giorni, sullo scarso impatto degli eventi e delle iniziative organizzate durante il periodo natalizio, non sembrano cogliere il cuore del problema.
Sotto attacco sono state, tra le altre cose, le casette posizionate al centro della città, che, come lo scorso anno, non sembrano aver attirato gente. In generale, però, l’intera città sembra svuotata, non ci sono momenti di aggregazione collettiva, e gli eventi organizzati sembrano inefficaci in questa direzione (Nella foto di Francesco Mezzina, un'immagine delle luminarie a Corso Dante).
La colpa è stata data alla natura delle iniziative organizzate, evidentemente inadeguate a suscitare interesse, producendo socialità, mettendo in relazione le persone, facendo della città lo spazio della vita in comune.
In realtà, al di là della qualità più o meno alta delle iniziative organizzate - dall’amministrazione e non solo - nel periodo natalizio, Molfetta sembra scontare un problema più ampio. La dimensione collettiva, nei luoghi pubblici della città, è in crisi da parecchio tempo, ben al di là del solo periodo natalizio. L’assenza di vita – intesa in senso sociale, condiviso – nel periodo natalizio, è legata, insomma, al di là dei limiti specifici delle iniziative organizzate, ad una più ampia crisi della dimensione pubblica in città. A prevalere, invece, come dimensione fondamentale dell’esistenza, è il privato. Tale “vittoria” si traduce nel sempre più ampio rifiuto di “occupare” gli spazi pubblici, confrontandosi con gli altri, costruendo momenti di condivisione. Quello che accade è un generale ritiro entro lo spazio privato. Gli unici momenti di socializzazione e di “uscita” dalla dimensione familiare sono quelli legati al ritrovo entro i tanti locali e pub che si sono aperti negli ultimi tempi, comunque soggetti ad una gestione privatistica, che relega i momenti di socialità all’acquisto e al consumo dei prodotti offerti.
Certo, anche nei locali si produce socialità, si dirà, e si creano momenti di confronto e di relazione. Ma viene meno il momento della progettazione collettiva, della costruzione comune, in cui lo spazio diventa fattore di radicamento comunitario. Anche in questa dimensione Molfetta vanta una tradizione importante.
Insomma Molfetta sta vivendo, da tempo, una crisi della dimensione pubblica, a vantaggio del privato, e la desolazione dei giorni natalizi si inserisce in questa tendenza. Certamente non si tratta di una condizione “naturale” o di una fatalità: ci sono colpe specifiche, anche politiche. Su questo il discorso sarebbe lungo, e sicuramente avremo modo di affrontarlo in più fasi.
Ci basti qui dire che, in questo quadro, anche il privato ne risente: chi pensava che il privato traesse vantaggio dal deperimento della vita pubblica si sbagliava di grosso.
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Autore: Giacomo Pisani