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Il Mistero di Plastos Una novella di Simona De Laurentiis
15 novembre 2024

Il mistero di Plastos segna l’esordio alla narrativa della molfettese Simona De Laurentiis, laureata in Farmacia e attualmente docente di scienze in istituti di secondaria di secondo grado della provincia di Bari. La novella è stata pubblicata nel 2024 dalla vicentina Abra Books ed è corredata da minimaliste e al contempo efficaci illustrazioni. Il target è quello dei giovanissimi, perché, come scrive l’autrice “È da piccoli che si comincia a cambiare il mondo”. L’opera trae ispirazione dal quattordicesimo obiettivo di Agenda 2030, “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”. In particolar modo, al centro della vicenda è l’inquinamento dei mari per sovrabbondanza di rifiuti di plastica. L’autrice stessa, con la sua famiglia e in collaborazione con altri condomini, mette in atto nel residence in cui trascorre l’estate un progetto di raccolta e smaltimento della plastica accumulata in spiaggia. Una best practice che, nella vicenda, De Laurentiis attribuisce ai giovanissimi protagonisti, i gemelli Chris e Gabriel, e ai loro coetanei. Nel Mistero di Plastos la docente pone a frutto la sua formazione classica, intrecciando mito e divulgazione scientifica per rendere più fruibile il contenuto informativo della vicenda, i cui nodi sono ben esplicitati nel corredo di note. Plastos è una città fortificata, costruita negli abissi marini dai seguaci della sirena Partenope e interamente costituita da plastica. I piccoli Chris e Gabriel ricevono dai granchi e dalla loro regina, Teti, l’incarico di smascherare le oscure malie di Partenope, che, col suo canto incantatore e le perle bellissime che fuoriescono dagli occhi fiammeggianti, tiene sotto scacco “una fiumana di pesci”. Numerose le ascendenze mitiche. Teti era Nereide Oceanina nota come madre di Achille. De Laurentiis la trasforma in regina dei granchi, recuperando il suo rapporto di protezione nei confronti di Efesto. Il dio, emblema della tensione al progresso tecnologico, per lei forgiava gioielli bellissimi (ma anche il celebre scudo di Achille) e nel Mistero progetta, invece, e realizza Silver, enorme granchio di ferro capace di aspirare la plastica. È uno dei casi di intreccio tra mito e scienza. Silver è, infatti, “un robot granchio mangia plastica” realizzato dall’Istituto di Biorobotica Sant’Anna di Pisa. Anche Partenope è figura riveniente dalla cultura classica; era una delle sirene che, secondo una variante del mito, si sarebbero suicidate per l’affronto patito da Odisseo. Il suo corpo sarebbe approdato a Napoli, che da lei avrebbe tratto il suo antico nome e le avrebbe tributato particolare culto. La scelta di una Sirena incantatrice non è casuale per De Laurentiis, perché connessa al fatto che le microplastiche, minaccia crescente per l’ecosistema marino, sono dette “lacrime di Sirena”. Partenope assomma in sé anche tratti di Circe; non a caso, per sfuggire alla sua malia, i fratellini riceveranno da Teti una pozione, proprio come Ermes aveva consegnato a Odisseo il mercuriale Moly per neutralizzare la magia circea. Come accadeva per l’ariostesca maga Alcina, poi, dietro l’apparenza di bellezza e sensualità, Partenope cela brutture; è incrostata di petrolio e ricoperta di alghe nauseabonde. Diviene metafora di una società che persegue il culto di attraenti forme, per inseguire le quali ha abbracciato uno stile di vita distruttivo, concausa del cambiamento climatico. Solo le nuove generazioni potranno rimediare ai guasti dei loro predecessori. Per far questo, Chris e Gabriel dovranno immergersi nella “casa blu”, metamorfosarsi in “pesci pulitori” perché questa momentanea trasformazione sia il volano, recuperate le loro reali sembianze, di un cambiamento più profondo: la collettiva mutazione di abitudini di vita che l’autrice auspica. È in funzione di questo fine che ha deciso, attraverso l’accattivante e fiabesca veste del Mistero di Plastos, di intrecciare un dialogo fecondo con i giovanissimi, e non solo. Gianni Antonio Palumbo
© Riproduzione riservata
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Il libro è stato presentato mercoledì 30 ottobre alle ore 18,30 nella sede sociale ANEB in Via Cap. De Candia 90, durante la cerimonia di consegna delle “Borse di studio Aneb 2024” a 10 alunni di terza media degli Istituti Comprensivi di Molfetta distintisi, nel corso del triennio 2021/2024, per il profitto scolastico e il comportamento lodevole.

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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