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Ignazio Zullo commenta l'arresto di Amato: vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva Intanto proseguono le indagini che porterebbero ad altri inquietanti risvolti
27 gennaio 2007

MOLFETTA - “Piena fiducia nella magistratura”. Con queste parole Ignazio Zullo, consigliere regionale e responsabile per la Puglia dell'Italia di Mezzo, commenta lo scandalo giudiziario che, nei giorni scorsi, ha portato all'arresto di Pino Amato (nella foto insieme a Zullo), consigliere comunale del partito guidato, a livello nazionale, da Marco Follini e nato da una costola dell'Udc. “Siamo vicini al nostro amico Pino – ha continuato Zullo, raggiunto telefonicamente nella serata di ieri – e gli rinnoviamo i nostri sentimenti di stima e fiducia. Non bisogna dimenticare che nel nostro ordinamento vige la presunzione di innocenza fino a quando non intervenga una sentenza passata in giudicato quindi, fino all'ultimo grado di giudizio, Amato è da ritenersi innocente”. Ignazio Zullo invita, inoltre, a non trarre conclusioni affrettate: “Oggi Pino è chiamato a rispondere dinnanzi alla magistratura dei suoi comportamenti e siamo certi che chiarirà ogni aspetto. In fondo può capitare ad un uomo politico di dover affrontare situazioni di questo genere, non bisogna drammatizzare”. Di sicuro, per il consigliere regionale, questo episodio non può intaccare la credibilità di una forza politica, l'Italia di Mezzo, nata di recente con un progetto ambizioso, quello di scomporre il quadro politico attuale: “La nostra è una proposta politica chiara e coerente alla quale si sono avvicinate tantissime persone valide, tra le quali Pino Amato e Mimmo Spadavecchia che sono e restano tra le colonne portanti di questa idea a Molfetta”. Alla domanda se l'arresto di Amato, consigliere comunale di maggioranza, può rappresentare un brusco stop per la neonata Federazione di Centro costituita a Molfetta tra l'Italia di Mezzo e l'Udc a sostegno del sindaco Antonio Azzollini, Zullo risponde: “Occorre tenere separati il piano politico da questa vicenda giudiziaria che, sono sicuro, verrà chiarita in tempi rapidi”. Infine il consigliere regionale rinnova la sua stima per Pino Amato: “I fatti dimostrano quanto il nostro amico sia amato dalla gente. I mille voti presi alle scorse elezioni amministrative lo dimostrano ampiamente e sono sicuro che uscirà a testa alta da questa vicenda”. Sul fronte delle indagini questa mattina Pino Amato (ancora agli arresti domiciliari) sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia durante il quale potrebbe chiarire la sua posizione dinnanzi al magistrato o avvalersi della facoltà di non rispondere. Intanto si fa sempre più insistente la voce in città (che, per dovere di cronaca, riportiamo come tale) di un altro importante dirigente comunale, a capo di un servizio molto delicato, che sarebbe (il condizionale è d'obbligo, mancando conferme ufficiali) già stato raggiunto da un avviso di garanzia per una vicenda forse solo in parte legata allo scandalo che ha portato all'arresto di Pino Amato. Un altro capitolo di questa vera e propria “mani pulite” alla molfettese.
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