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Giovani molfettesi a scuola d'Europa Una proposta di risoluzione elaborata dagli studenti sarà presentata a una commissione europea. Il Comune di Molfetta selezionato per l'iniziativa "Uexte - A scuola l'Europa" promossa dal Ministero della Gioventù: lunedì 29 novembre presentazione del progetto
27 novembre 2010

MOLFETTA - Ambiente, sviluppo, clima, inclusione sociale, mobilità educativa transazionale e occupabilità dei giovani. Sono questi i grandi temi di attualità su cui si cimenteranno 100 studenti di una delle scuole superiori di Molfetta allo scopo di elaborare una proposta di risoluzione indirizzata al Parlamento Europeo. È "Ue x te - A scuola l'Europa" l'iniziativa promossa dal Ministero della Gioventù cui aderisce il Comune di Molfetta con l'assessorato alla Pubblica Istruzione.
Lunedì prossimo, 29 novembre, alle ore 10, l'iniziativa sarà presentata alla stampa nella sede di Palazzo Giovene in piazza Municipio. Interverranno il sindaco Antonio Azzollini, l'assessore alla Pubblica Istruzione Luigi Roselli, il dirigente del Settore Pubblica Istruzione Giuseppe de Bari, i rappresentanti d'istituto delle scuole superiori di Molfetta e i responsabili di "Eurodesk Italy", l'ente che realizza il progetto.
Sempre lunedì 29 novembre, subito dopo la presentazione del progetto, sarà proposto agli studenti un questionario conoscitivo attraverso cui verrà selezionata la scuola che parteciperà a "Ue x te - A scuola l'Europa".
Nella prima fase del progetto, 100 giovani saranno impegnanti in un percorso formativo con una serie di incontri e laboratori. Al termine di questi ultimi, nella seconda fase, due di loro prenderanno parte a Roma a una sessione simulata del Parlamento Europeo. Molfetta sarà quindi rappresentata nell' "Assemblea Europea" l'organismo plenario che riunirà gli studenti dei comuni italiani che aderiscono al progetto. Nelle sedi del Parlamento italiano verranno discusse e votate tutte le risoluzioni prodotte da ogni singola scuola e quelle che otterranno il maggior consenso presentate al Ministro della Gioventù e all'Intergruppo della Gioventù del Parlamento Europeo.
"L'Europa non è lontana, l'Europa siamo noi" commenta l'assessore alla Pubblica Istruzione Luigi Roselli spiegando come si è arrivati alla decisione di aderire al progetto. "Siamo cittadini italiani e soprattutto siamo cittadini europei. L'attualità di questi giorni dimostra come l'integrazione e l'interazione tra i diversi paesi dell'Unione Europea incida significativamente sulle politiche nazionali e locali. Fatta questa premessa - continua Roselli - riteniamo che sia proprio dai giovani che va diffusa la percezione e il senso dell'essere cittadini d'Europa."
 

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Europa! Europa! “Dobbiamo entrare in Europa” “Si fa così in tutta Europa.” Ormai si sentono in dovere di “essere europei” anche coloro che non sanno bene cosa significhi. L'unità europea è invocata come rimedio d'ogni male, garanzia di concordia e progresso. Sarebbe utile capire che cosa c'è dietro l'ondata emozionale, se l'Europa è una moda o una consapevolezza. I popoli più entusiasti del sogno europeo, come gli italiani, spesso sono anche i meno informati sulle conseguenze concrete che un cammino di questo tipo comporta: siamo disposti a rinunciare alla pizza cotta nel forno a legna o al formaggio Emmental? Più in generale: siamo consapevoli delle grandi opportunità che offre la liberalizzazione del mercato del lavoro, ma anche grande impegno che ciò richiede? Siamo pronti a rinunciare ad ulteriori porzioni di sovranità dello Stato italiano, come avverrà con una più ampia integrazione politica dell'attuale unione? Unire compiutamente l'Europa rimane una realtà auspicabile ed ormai quasi inevitabile. I vantaggi politici ed economici che ne verranno sono enormi e, se gestiti con attenzione, superano grandemente gli svantaggi; anzi, nell'attuale fase di “globalizzazione” costituiscono una vera e propria necessità. Ma se vogliamo costruire un edificio solido, l'entusiasmo non basta. Le regole che dobbiamo stabilire non riguardano solo le forme istituzionali, ma anche e soprattutto i rapporti politici e sociali. C'è chi pretenderebbe di eludere un dibattito sulle idee e, quindi, sui valori che fondano le regole, giudicandolo astratto, superfluo, un'inutile intralcio sulla via dell'unificazione. Ebbene: è una questione astratta capire se è giusto “staccare la spina” che tiene in vita un malato? O ancora riflettere sulle conseguenze economiche e sociali che verrebbero dall'indebolimento di una struttura sociale fondamentale come la famiglia? EUROPA! EUROPA! (Da: EuropaOggi)
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