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G.d.F. aeronavale Bari in azione: tutela ambiente marino e repressione pesca di frodo
30 marzo 2004

BARI – 30.3.2004 Nuovo risultato, a Taranto, per i finanzieri di mare del Reparto Operativo Aeronavale della Regione Puglia, impegnati, in questi giorni, nei servizi di repressione della pesca di frodo; questa volta il “pescato” e' costituito da due ordigni della seconda guerra mondiale, depositati sul fondale nelle acque antistanti al pontile della raffineria Agip Petroli: una grossa bomba d'aereo di fabbricazione americana ed un proiettile d'artiglieria di medio calibro per un totale di circa 260 chilogrammi di tritolo che, sono stati fatti brillare con l'intervento del nucleo s.d.a.i. della Marina Militare di Taranto. Per motivi di sicurezza l'area sarà bonificata anche con ulteriori ricognizioni da parte di unità navali e sommozzatori della guardia di finanza. Entrambe le bombe, attive e, quindi, potenzialmente pericolose, si presentavano in buono stato di conservazione ed erano state, verosimilmente, depositate in attesa di essere smontate per poterne utilizzare l'esplosivo impiegabile nella confezione di ordigni artigianali per la pesca di frodo o per altri usi illeciti. Il ritrovamento è dovuto alla particolare attenzione dei finanzieri di mare imbarcati su un b.s.o. (battello di servizio operativo) i quali hanno notato, sul posto, una bottiglia in plastica, vincolata sul fondale, che segnalava il sito del deposito sottomarino: all'altro capo della cima vi erano i due ordigni. Nell' anno 2003 i finanzieri di mare del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza hanno rinvenuto e sequestrato, partecipando alle operazioni di bonifica e brillamento unitamente al nucleo s.d.a.i. della marina militare, complessivi chilogrammi 1.147,400 di tritolo sottratti alla possibile utilizzazione illecita. Questa è la terza operazione dell'anno in corso condotta dagli uomini del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari: nello scorso mese di gennaio sono stati rinvenuti, sequestrati e fatti brillare, rispettivamente a Bari e Taranto, un proiettile di artiglieria di medio calibro e miccia a lenta combustione con detonatori per la confezione di ordigni artigianali. Inoltre un'altra operazione congiunta Guardia di Finanza e Capitaneria di porto è stata condotta a Taranto e provincia: si tratta della seconda nel suo genere, denominata vi.pe.tm/2 (vigilanza pesca terra e mare nr.2) ed è la prima alla sede di Taranto che ha visto operare, congiuntamente, militari della Guardia di Finanza (comando provinciale e reparto operativo aeronavale – stazione navale di Taranto) e della Capitaneria di porto di Taranto. La prima della specie era stata condotta a Bari a cavallo delle scorse festività natalizie ed aveva portato a rilevanti risultati di servizio: segnalazione di nr. 102 responsabili di illeciti penali ed amministrativi all'autorità giudiziaria e amministrativa competente e sequestro di due tonnellate e 760 chilogrammi di prodotti ittici. Le operazioni di questo tipo si prefiggono e, concretamente, conseguono, l'obiettivo di sperimentare e consolidare concrete forme di concorso operativo tra le amministrazioni interessate a controlli di polizia ittica e tutela della sicurezza alimentare dei cittadini, in attuazione di un patto di legalità: nella sistematica prevenzione e repressione delle forme di illecito più diffuse che producono danni diversificati sul piano ambientale, della sicurezza alimentare dei cittadini e del rispetto delle regole sulla leale concorrenza tra gli operatori commerciali, è affatto indifferibile attuare, tangibilmente, forme di coordinamento operativo che massimizzino i risultati in relazione alle risorse pubbliche impiegate per i controlli. Nell'operazione vi.pe. tm/2 sono state eseguiti numerosi controlli sia a mare sia ai più significativi punti di distribuzione della filiera commerciale dei prodotti ittici e, in soli sei giorni di interventi, si è pervenuti a:  segnalare, rispettivamente, all'autorità giudiziaria e amministrativa, nr. 84 e nr. 55 responsabili di violazioni alla specifica normativa;  sequestrare, complessivamente, quattro tonnellate e 48 kg di prodotti ittici (due tonnellate e 380 kg. di pesce di varie specie, kg. 586 di novellame di pesce, kg. 60 di bianchetto, una tonnellata e 11 kg. di molluschi bivalvi e kg. 12 di datteri di mare). Va segnalato, tuttavia, che in numerosi controlli effettuati, sono state riscontrate situazioni obiettive di pieno rispetto delle regole e, quindi, di perfetta legalità. Le violazioni accertate hanno riguardato le seguenti norme e relative fattispecie:  penali : o art. 444 codice penale: commercio di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e potenzialmente nocive per la salute pubblica, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa non inferiore a € 51,00; o art. 515 codice penale: frode in commercio, punita con la reclusione fino a due anni e la multa fino a € 2.065,00; o art. 15 lett. c) legge 963/65: detenzione, commercio e pesca di prodotto ittico sottomisura, puniti con l'arresto da un mese ad un anno e la ammenda da € 516,00 a € 3.099,00; o art. 5 lett. b) legge 283/62: divieto di detenere o distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, punito con l'arresto fino ad un anno e l'ammenda da € 103,00 a € 10.300,00.  amministrative: o art. 11 decreto regionale 343/96: commercio di molluschi bivalvi non accompagnati dal previsto bollo sanitario attestante l'avvenuta stabulazione, punito con sanzione pecuniaria da € 258,23 a € 1.549,38; o art. 4 regolamento Cee 104/2000: vendita dei prodotti ittici sul banco senza riportare l'etichettatura prevista per legge, punita con sanzione pecuniaria da € 600,00 a € 3500,00; o art. 2 legge 283/62: congelamento e decongelamento di prodotti ittici senza prescritta autorizzazione sanitaria, puniti con sanzione pecuniaria da € 258,23 a € 774,69. Dal punto di vista della rilevante - anche perché più alta incidenza statistica - pericolosità degli illeciti, si segnala il decongelamento di prodotto ittico il quale, per la vendita, era smerciato come pesce fresco e un caso del bianchetto di acqua dolce decongelato, di provenienza cinese, spacciato per bianchetto locale fresco che e' prodotto merceologicamente più pregiato. Quanto alla pratica del decongelamento artigianale del prodotto ittico va considerato che il mancato rispetto delle procedure previste dalla legge altera le caratteristiche organolettiche del prodotto e, peraltro, può concretamente determinare situazioni di potenziale pericolo per la salute dei cittadini. Da ultimo, ma non per questo meno importante e pericolosa, la pratica di commercializzare i mitili bivalvi senza sottoporli al trattamento di stabulazione previsto dalla legge. Il valore di mercato dei prodotti ittici sequestrati è pari a € 55.350,00. Sono state comminate sanzioni pecuniarie (tra penali ed amministrative) per un importo complessivo fino a € 496.000,00 circa. Il bilancio dei risultati del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza in materia di polizia ittica, per quest'anno -compresa quest'ultima operazione - si attesta su 8 tonnellate e 677,406 kg. di prodotti ittici sequestrati e 286 responsabili segnalati all'autorità giudiziaria e a quella amministrativa per violazione delle norme speciali sulla pesca e distribuzione dei prodotti ittici.
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