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Formazione lavoratori adulti per non restare fuori dal mercato
15 giugno 2014

La bassa scolarizzazione e la dispersione scolastica rappresentino un ulteriore ostacolo nella ricerca del lavoro e delle difficoltà incontrate negli ultimi tempi dai capifamiglia che, licenziati a cinquant’anni, si ritrovano senza lavoro e con una bassa scolarizzazione. Centrale è la necessità di dare a questi ultimi la possibilità di riqualificarsi e a tale scopo la messa in rete delle scuole è di fondamentale importanza. Lo ha sostenuto l’assessore allo sviluppo economico, innovazione e lavoro, Francesco Bellifemine, aprendo la conferenza sul tema della formazione ed orientamento per adulti, moderata dal docente di tecnologia del CTP “Giaquinto”, Alessandro Malerba. Ed è grazie all’aggregazione di vari interlocutori, resa possibile attraverso l’istituzione del Job City Net , che è avvenuto l’incontro con il centro di formazione per adulti, il CIPA (Centro permanente istruzione adulti). Del resto il Job City Net mira a creare condizioni minime che permettano di far incontrare domanda e offerta, oltre ad orientare la formazione sulle specificità del territorio. A tal proposito è stata fornita la Newsletter per il Lavoro: http://eepurl.com/THnZb Il Dirigente Scolastico dell’ IPSIAM “A. Vespucci”, Francesco Allegretta, ha evidenziato l’emergenza alfabetica italiana emersa da una ricerca internazionale sulle competenze degli adulti da cui si evince che solo il 20% della popolazione adulta raggiunge le capacità necessarie per rispondere efficacemente alle esigenze di vita e di lavoro attuali e che questo rischio alfabetico interessa anche persone in possesso di diploma secondario. La scuola oggi deve garantire una formazione iniziale che fornisca ai cittadini il bagaglio culturale sufficiente per continuare ad apprendere per tutta la vita. Mentre ciò che accade è una omologazione dell’offerta, mancano cioè corsi brevi di preparazione di base, azioni di sostegno, invece ci sono sovrapposizioni, sprechi e frammentazioni. Inoltre è fondamentale certificare le competenze dei singoli mediante forme di riconoscimento delle competenze acquisite attraverso esperienze non formali e informali. Michele Mezzina, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo e CTP “Don Azzollini-Giaquinto”, ha sottolineato l’esigenza di una formazione permanente a tutti i livelli. Essa è efficace quando va incontro ai bisogni connessi all’analfabetismo funzionale ovvero la scarsa comprensione di ciò che si legge e scrive. Pertanto è sul binomio bisogno-formazione permanente che si deve puntare. Molfetta ha la fortuna di avere una miriade di associazioni che rivolgono grande attenzione al sociale e da cui vengono fuori istanze a cui la scuola e il CIPA devono rispondere attraverso la rete. Il Dirigente Scolastico dell’Istituto “Massari-Galilei” di Bari, Francesco Lorusso, spiega che in questa crisi epocale, la scuola stessa sta vivendo una fase di passaggio delicatissimo dove è il docente a dover trasformare il suo ruolo, diventando un facilitatore di conoscenza e aggiornando le sue competenze, come quelle tecnologiche. La stessa dialettica frontale è messa in discussione: non si punta più a fornire conoscenze ma competenze che siano l’insieme di animazione culturale e motivazione. Scompariranno i CTP e saranno introdotti percorsi di primo e secondo livello, con il riconoscimento dei crediti formativi in base alle esperienze personali di ognuno. Sarà compito del docente riconoscere questi crediti non formali o informali. Il percorso di primo livello corrisponde al titolo di licenza media, il secondo percorso a quello di scuola superiore e hanno il fine di consentire agli adulti di elevare il proprio livello, mediante un patto formativo tra CIPA e adulto. Il percorso di secondo livello si suddivide in tre periodi: al primo corrispondono primo e secondo anno, al secondo periodo il terzo e il quarto anno e con il terzo periodo coincide il quinto anno. In più sono riconosciuti i crediti fino al 50%, quindi il percorso di studio può essere esaurito nell’arco di tre anni, secondo una logica di sussidiarietà. La Dott.ssa Anna Cammalleri, Dirigente Vicaria dell’Ufficio Scolastico Regione Puglia, è intervenuta per rendere più chiaro il motivo di questo cambiamento formativo con l’aiuto di tre parole: Democrazia, Cittadinanza e Analfabetismo che girano attorno al concetto di Sapere da cui bisogna partire per sviluppare una capacità di giudizio autonoma. Ed è la scuola che deve fornire tale capacità. Le strategie di rinforzo precedenti non avevano una strategia d’insieme, non basta ad esempio fornire una formazione digitale slegata dalla vita reale. Si sta invece cercando di realizzare un progetto per il futuro che viaggi insieme al territorio, alla vocazione e alla motivazione affinché la storia passi attraverso ognuno e non al di sopra di essi. Il potere dei singoli va condiviso ed è quello che cerca di fare il CIPA mettendo in campo un po’ della propria esperienza per fare strategia.

Autore: Marianna Palma
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