Festa femminista all'Asterix di Molfetta: le politiche di genere in primo piano per la Sinistra l'Arcobaleno
MOLFETTA - Qualcuno ha scritto, sul proprio sito personale, che in questa campagna elettorale si fatica a trovare spazi di contatto fisico con le persone (non a caso, questo "qualcuno", fatica a trovare uno spazio anche virtuale di riflessione per la coalizione a cui fa riferimento).
Figurarsi, poi, in questo clima di rivoluzione passiva, a trovare spazio per una parola di donna, per non parlare di quando è di critica all'universale neutro maschile e si riferisce al femminismo politico.
Basta dare una scorsa alle liste presentate e alle leadership delle varie forze politiche per vedere che le donne sono pochissime e ridotte ad un ruolo o ancillare o di riempilista.
E' in questo clima che la lista della Sinistra l'Arcobaleno, forte di un congruo numero di candidate, alcune con buone possibilità di elezione e di leader politiche donne, ha voluto offrire, presso l'Asterix Pub, uno dei pochi luoghi di ritrovo e di svago a Molfetta, una festa femminista per affrontare le problematiche di genere.
In primo piano, i punti salienti del programma amministrativo dell'Arcobaleno: la redazione del bilancio di genere; il piano dei tempi della città; l'incremento dei fondi a disposizione della Consulta Femminile (che il candidato sindaco Antonello Zaza, in tempi non sospetti, si è trovato a finanziare, in qualità di assessore provinciale alle pari opportunità, per alcune iniziative, di fronte al vuoto collaborativo dell'amministrazione comunale); programmi di sostegno e tutela per le vittime della violenza e delle loro famiglie; riqualificazione del Consultorio familiare e recupero della sua caratteristica originaria di presidio sul territorio; iniziative per favorire la cultura della prevenzione, della contraccezione e della maternità responsabile.
Per il livello nazionale, difesa della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza e sua piena applicazione; introduzione della pillola RU 486; completa modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita; una legge contro la violenza sulle donne che affronti la questione del femminicidio e che introduca il reato di stalking e di omofobia; un welfare a sostegno della libertà delle donne; interventi sull'orario di lavoro perchè uomini e donne condividano i tempi di lavoro e di vita e per favorire i percorsi di libertà delle donne e la parificazione salariale effettiva anche nelle situazioni connesse alla maternità; rete integrata dei servizi sul territorio attraverso il potenziamento del fondo nazionale delle politiche sociali; piano di asili nido; più fondi per la non autosufficienza.
Assente per febbre la giornalista del “Manifesto” Iaia Vantaggiato, candidata alla Camera per l'Arcobaleno (ha comunque offerto la sua disponibilità ad essere presente a Molfetta negli ultimi scampoli di campagna elettorale), a mettere musica c'era la DJ Pina, del gruppo femminista lesbico delle Desiderandae, attiva nell'associazione femminista barese "Usciamo dal Silenzio", in cui sono impegnate anche femministe molfettesi, che si è fra l'altro occupata del Piano Regionale della Salute e ha dato un impulso forte alla diffusione di contraccettivi gratuiti nei consultori per le giovani, le migranti, le donne a basso reddito, le donne che hanno già abortito, deliberata di recente dalla Giunta Regionale; è stata inoltre avviata una campagna contro la violenza alle donne e si è lavorato con il Comune di Bari per l'istituzione del registro delle unioni civili; in programma il recupero di un bene confiscato ai mafiosi per la creazione di una Casa delle Differenze.