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Eucarestia negata
13 aprile 2012

Sui giornali abbiamo letto una cronaca che ha dell’incredibile: “Parroco nega la Comunione al bimbo disabile”. Il titolo, a medio corpo, incuriosisce inquieta per molte ragioni.

L’Italia, la nazione Italia è un Paese molto particolare:  di fatto, all’interno dei suoi confini esiste un’altra Nazione sovrana, una Monarchia assoluta retta da un Capo spirituale che però racchiude nei suoi poteri,  anche quello politico di un Monarca assoluto – lo Stato della Città del Vaticano. Questa situazione, unica a livello planetario, ancorché regolamentata da precisi accordi istituzionali – PATTI LATERANENSI e successiva REVISIONE dei… - allo Stato italiano crea fra tanti aspetti positivi della coesistenza delle due Entità sovrane anche alcuni problemi, a volte nemmeno contemplati nei suddetti Patti, di tipo politico, etico ed istituzionale. La sovranità repubblicana, specie su alcuni aspetti fondamentali legati all’etica morale, alla politica, alla vita civile ed economica, viene fortemente influenzata dalle politiche, dalle leggi e canoni religiosi dello Stato …nello Stato sovrano.

Sono arcinote le battaglie di alcuni schieramenti politici civili che rifiutano l’ingerenza delle Gerarchie religiose su alcuni argomenti di vita civile e democratica su aspetti etici, normalmente gestiti in altri Stati sovrani e democratici, senza ingerenze esterne. E questo, a ben vedere, è un ulteriore fattore di …destabilizzazione del quadro istituzionale nazionale dal momento che, democraticamente parlando, i pareri di coloro che in Parlamento sono più vicini alle tesi etiche e religiose vaticane, molte volte condizionano alcune scelte civili su questi temi. Le Gerarchie vaticane definiscono queste differenze come tematiche non negoziabili, per cui o si fa come dicono, oppure si commette peccato mortale (per i Credenti), più prosaicamente, si creano grosse difficoltà alla normale “vita” repubblicana.

Uno dei più sentiti, come è ovvio che sia, è il problema della vita: quale definizione darne, quando inizia (la tesi del Vaticano è che essa inizi al momento del concepimento), quando deve finire, se può o non essere interrotta per specifica volontà e/o in caso di grave ed irreversibile infermità! E’ uno dei problemi etico-filosofici fra i più ardui da discutere serenamente e costituisce quindi un terreno di scontro piuttosto acceso, in particolare quando in Italia governa un Partito o meglio una Coalizione di carattere progressista, e non solo, fra Laici e moralmente schierati sulle tesi religiose. Le dispute, a volte, raggiungono livelli di temperature da calor bianco!

La Chiesa, forte della sua morale non negoziabile, “bolla” come ASSASSINIO sia l’aborto  (un referendum popolare repubblicano ne ha fatto una LEGGE dello Stato italiano), sia l’interruzione della vita per validi e riconosciuti motivi (sempre di carattere civile e laico). Le tesi a favore delle due scelte laiche sono tante e non è il caso di vederle qui.

Tornando all’epigrafe, e consci che con queste opinioni forse stiamo avventurandoci in un campo …minato che potrà innescare polemiche, urge sottolineare quello che ci sembra una contraddizione in termini, oltre che un’incongruenza canonica.

Sappiamo che la Chiesa e le Gerarchie condannano fermamente l’aborto – anche quando il nascituro è riconosciuto, dopo accurate ed estese indagini cliniche, come un soggetto che non potrà mai essere considerato una persona (nell’accezione corrente del termine: un individuo che si relaziona con l’ambiente, con i vicini, che sceglie liberamente, che ragiona liberamente e coerentemente con il proprio stato caratteriale, che vive e …prega autonomamente, ecc.), tanto quanto sappiamo che lo stesso atteggiamento viene riservato per il fine vita  …provocato (ovviamente, con il pieno consenso del Soggetto e, nel caso di impossibilità, dopo precisa volontà pregressa dello Stesso, comunicata ai Familiari: testamento biologico, anche se non ancora regolamentato da una legge dello Stato).

Allora non si comprende come mai un Sacerdote, parroco di una Chiesa cattolica abbia rifiutato la somministrazione dell’ Eucarestia ad un bimbo (che frequenta il Catechismo) con un grave ritardo mentale. Sorvoliamo sull’aspetto formale dell’atto, svoltosi durante una Messa, alla presenza di coetanei del bimbo, dei genitori e fedeli che assistevano al rito. Dobbiamo invece sottolineare con vigore, l’incongruenza dell’atteggiamento del Sacerdote che ha fatto questa scelta, anche alla luce delle motivazioni – con l’imprimatur dei vertici religiosi locali – addotte dal medesimo: “lo stato psichico del bimbo gli impedisce perfino di intuire il significato dell’Eucarestia”. Non meno strana è la tesi di avallo della Curia, secondo la quale, “il bimbo non era in grado di assumere cibo!”

Che cosa dire? che cosa pensare? Le famose “tesi non negoziabili” quanti pesi e quante misure hanno? Se un diversamente abile non deve accedere al Sacramento, perché non in grado di comprenderne il valore e la ricchezza spirituale che esso dà, si può considerare Persona? Creatura del Dio buono e misericordioso? Come vive la sua esistenza questo individuo, ancorché circondato dal calore dell’affetto incrollabile ed infinito dei Suoi? Ancor più risibile è la giustificazione curiale, tanto che anche alcuni Religiosi l’hanno stigmatizzata appunto come risibile.

Il caso molto penoso, per i più diversi aspetti, non deve essere archiviato come una scelta religiosa o, a seconda dei punti di vista, come una scivolata di stile della Chiesa, soprattutto se le motivazioni sono quelle che leggiamo nella cronaca, ma merita attenzione e dibattito a tutti i livelli.

Il dibattito eventuale dovrebbe essere arricchito anche e soprattutto dal parere della Chiesa e dei Religiosi e ci piacerebbe che ciò avvenisse, anche per comprendere meglio quello che la scarna cronaca di un articolo di giornale per quanto autorevole, non ha potuto dare.

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Autore: Tommaso Gaudio
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Molto bene egregio Alba Talba. Letto con la dovuta attenzione il tuo (finalmente) esaustivo chiarimento, condividendolo quasi totalmente, avendolo in qualche modo già "sottoscritto" con i miei interventi, sempre lietissimo di fare dialettica costruttiva e concreta, domando ancora: ma da me che cosa ti aspetti? Che scriva qualcosa su Nicki, su Penati, su Errani, su Emiliano? Ecco lo scritto: per me, se veramente hanno commesso le stupidaggini che la Magistratura attribuisce loro, ebbene oltre ad essere dei BABBEI, dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che i politici (volutamente minuscolo) quasi TUTTI quando vanno al potere, non ...resistono, si standardizzano ...al ribasso: diventano bulimici di potere e di denaro. E, credimi, non ho mai condiviso il teorema craxiano del "tutti ladri; nessun ladro"! Tanto quanto non condivido atteggiamenti forcaioli "tout court", alla Grillo. La Democrazia, il Popolo (che i politici credono "bue", ma BUE non lo è) hanno tutti gli anticorpi per debellare queste "malattie" che favoriscono pochi ma danneggiano tutti. P.S.: Formigoni! Questo signore, autorità in C.L., vanta una longevità da record come Presidente di ragione - ...non indagato. Allora mi domando, come fa costui, sul ...ponte di comando di una Regione come la Lombardia, da anni ed anni, con quel che si sente e si legge su degenerazioni di tutti i tipi e di tutti "colori" (politici) in tale Regione, a NON SENTIRSI (anche da non indagato, come giustamente sostieni) oggettivamente RESPONSABILE, almeno in parte di tali degenerazioni (spero sia questo l'atteggiamento da struzzo a cui fai riferimento)? L'elenco è lungo e non ho alcuna voglia di proporlo a te ed agli amici che ci leggono, anche perché lo conosciamo perfettamente.
Egregio TG, il problema non è quello "tutti ladri, nessun ladro". Al contrario, il problema è quello di non fare gli struzzi e i "paraculi". Se siamo contro le raccomandazioni, lo dobbiamo essere sempre. Se siamo contro le transazioni fumose, che impegnano la PA, lo dobbiamo essere sempre. Se siamo contro le assunzioni clientelari, lo dobbiamo essere sempre. Anzi, se all'interno della nostra area si verificano dei comportamenti censurabili, che (giustamente) contestiamo all'altra aera, con noi dobbiamo essere ancora più decisi nell'evidenziare, condannare e agire di conseguenza. Questo la “ggente” vuole da noi, questa la discontinuità che, purtroppo, non c'è stata, ed invano attesa, dalla fine della 1° repubblica ai nostri giorni. A volte i nostri comportamenti “a nascondere”, “a distinguere” , “a minimizzare”, “ad evitare di fare il gioco dell'avversario”, hanno negato alla nostra società il diritto di vivere una vita politica normale, con una maggioranza e con una opposizione che si alternano alla guida della Nazione. Ma ti pare eticamente corretto sollecitare (giustamente) le dimissioni di Formigoni ( non indagato - ma oggettivamente responsabile di quanto sta accadendo da anni nella regione Lombardia) e manco porsi lo stesso problema per l'ottimo Errani (indagato) e il nostro Nicki (indagato)? E, come rispondere a Marino che (giustamente) si pone il problema delle mancate dimissioni di Penati a fronte di quelle presentate dal Trota?. Ed infine (non perché gli episodi siano esauriti) con quale coerenza chiediamo le dimissioni di Rosi e manco ci siamo posti, all'epoca, il problema per Gianfranco? Vedi, sempre Egregio, TG non dobbiamo avere il timore di guardarci allo specchio, al contrario dobbiamo farlo subito perché, quello che noi ci neghiamo, la Società, i nostri elettori, lo vedono CHIARAMENTE ogni giorno e non si pongono il problema: CUI PRODEST. Questa valutazione lasciamola ai nipotini di stalin….poeracci.

Caro Alba, il tempo da dedicare al ..."nostro amico Nicki" - non so se è tuo amico, ma mio non lo è di certo; per me è un signore che fa politica e che attualmente ricopre la carica di presidente di Regione - potrei anche trovarlo. Ma se ci tieni tanto a mettere in risalto ancora di più, nonostante la mia replica sull'argomento, in un altro blog (tra parentesi, il tuo secondo intervento, se rivolto anche a me, quale replica al mio, mi spiace, ma non è che mi sia chiarissimo. Ma va bene così) mi piacerebbe leggerti e magari commentare. Molto stringatamente, sul Presidente Vendola ho solo da dire che se ha sbagliato DEVE subirne le conseguenze, così come DOVREBBERO fare tutti coloro che con la nostra - di elettori - fiducia, ricoprono posti di responsabilità. Vedi, amico, con queste esercitazioni ed esortazioni alla dialettica stiamo, come si dice, "guardando il dito e non la luna". Il grosso problema è che sembra che TUTTI siano sullo stesso piano. La NAZIONE allora è putrida, è marcia? Ed allora che si fa? Non si va più a votare? Si organizza un'insurrezione popolare? Si ricerca un Masaniello? Si innalzano forche o ghigliottine? E, se si, chi dovrebbe gestire tutte queste belle attività? Da come la vedo io, in noi Italiani prevale l'acronimo "NIMBY"! Il che ci rende arroganti, egoisti, irrispettosi e poco inclini a ragionare per la COMUNITA' ossessionati come siamo di fare solo il nostro benessere, salvo poi lamentarci del "governo ladro". Non so se ho risposto alle tue sollecitazioni oppure, come insinui, me ne sono sottratto. Tanto ti dovevo e, con questo, non me ne volere. Saluti.
Impressioni consimili, sebbene non realizzino di per sé ciò che si può propriamente chiamare una religione, mi sembrano adatte in modo eccellente ad aiutare ed a fortificare quella religione reale, sebbene puramente umana, che talvolta si denota come Religione dell'Umanità e talvolta del Dovere. Agli altri incitamenti per coltivare una devozione religiosa rivolta al benessere dei nostri simili come limite obbligatorio per ogni fine egoistico e come scopo per la cui realizzazione nessun sacrificio è troppo grande, questa religione aggiunge in più il sentimento che, nel fare di ciò la regola della nostra vita, noi possiamo cooperare con L'Essere invisibile cui dobbiamo quanto c'è di gradevole nella vita stessa. Questa forma di idea religiosa ammette un sentimento elevato, non concesso a quelli che credono nell'onnipotenza del principio del Bene entro l'universo: il sentimento di aiutare Dio, di compensare il bene da Lui donatoci con una cooperazione volontaria di cui Egli, non essendo onnipotente, ha effettivamente bisogno, e mediante la quale ci si può avvicinare un po' di più nell'adempimento dei suoi propositi. Le condizioni dell'esistenza umana sono favorevolissime allo sviluppo di un sentimento siffatto, dato che la battaglia fra le potenze del bene e quelle del male prosegue continuamente, battaglia nella quale la più umile creatura umana è capace di prendere una sia pur piccola parte, e nella quale, anche il minimo aiuto dato alla parte giusta, ha il suo valore per promuovere il lentissimo e spesso quasi insensibile progresso con cui il bene guadagna gradualmente terreno sul male; anzi lo guadagna in modo così visibile se misurato a intervalli considerevoli, da garantirci la vittoria finale del Bene, lontanissima ma certa. Il compiere qualcosa durante la vita, anche su scala molto umile se non si ha nulla di meglio alla propria portata, volto a far avvicinare, anche di poco, questo fine ultimo, costituisce il pensiero più rinvigorante e vivificante a cui possa ispirarsi una creatura umana; ed io non ho dubbi che esso sia destinato a divenire, con o senza sanzioni sovrannaturali, la religione del futuro. Ritengo tuttavia che le speranze sovrannaturali, di genere e grado tali da poter venire approvate da quel che io ho chiamato scetticismo razionale, possono ancora contribuire non poco a questa religione il dovuto ascendente sulla mente umana. – Tratto da: Saggi sulla religione , John Stuart Mill.

Riporto quanto ha riferito il Vescovo di Ferrara-Comacchio Mons. Rabitti. Nessun legame tra la disabilità di un bambino e il mancato accesso al Sacramento della Comunione.Sia la Curia sia il parroco del bambino hanno posto in essere tutti gli accorgimenti perchè il bambino non si sentisse discriminato durante la Messa del Giovedì santo quando i suoi compagni hanno ricevuto l'Eucarestia. La decisione di rinviare la Prima Comunione, però,non è legata alla disabilità del bimbo quanto al fatto che non è stato possibile curare con maggiore attenzione la preparazione:la famiglia si era rivolta alla Parrocchia di Porto Garibaldi solo il 29 febbraio scorso e ha partecipato un paio di volte agli incontri di preparazione. D'altra parte, nota mons Rabitti,"abbiamo la parola di papa Benedetto XVI,il quale dice che quando una famiglia è in piena fede e la loro creatura è disabile in senso totale,i sacramenti vanno dati perchè la fede della famiglia reggerà per tutta la vita questa creatura. C'è poi una seconda nota - aggiunge il vescovo- che riguarda il documento della CEI,che dice di dover evitare due cose: uno,far fare alla creatura disabile un esame di sesto grado,prima di accedere ai Sacramenti;due,portarlo ai Sacramenti con una impreparazione totale. Forte di quest'ultimo aspetto dal quale risultava appunto l'impreparazione,almeno gestuale (il ragazzo aveva precedentemente sputato una particola non consacrata) si è quindi ritenuto di dover assuefarlo di più,attraverso un maggior impegno,all'idea del Sacramento per poter fare poi la Comunione con maggior serenità". (cfr Avvenire:13/4/12 pag.19)

I preti sono in uno Stato qualche cosa di simile a quel che sono i precettori nelle case dei cittadini: fatti per insegnare, pregare, dare il buon esempio, non possono avere autorità alcuna sui padroni di casa, a meno che non si dimostri che colui che paga un salario deve obbedire a quello che lo riscuote. Fra tutte le religioni, quella che esclude più nettamente i preti da ogni autorità civile, e senza dubbio alcuno quella di Gesù: Date a Cesare quel che è di Cesare. – Non ci sarà tra voi né primo né ultimo. – il mio regno non è di questo mondo. Le liti dell'Impero e del sacerdozio, che hanno insanguinato l'Europa per più di sei secoli, non furono dunque altro da parte dei preti che ribellioni contro Dio e gli uomini, e un peccato continuo contro lo Spirito Santo. Dai tempi di Calcante, che assassinò la figlia di Agamennone, fino a Gregorio XII e a Sisto V, quei due vescovi di Roma che vollero privare il grande Federico IV del regno di Francia, il potere mondano in mano ai preti è stato fatale al mondo. Preghiera non vuol dire predominio; l'esortazione non ha niente a che fare col dispotismo. Un buon prete deve essere il medico delle anime. Se Ippocrate avesse ordinato ai suoi malati di prendere dell'elleboro sotto pena di venire impiccati, sarebbe stato più matto e più crudele di Falaride, e avrebbe avuto ben pochi clienti. Quando un prete dice: “Adorate Iddio, siate giusti, indulgenti, caritatevoli”, si comporta come un ottimo medico. Quando dice: “ Credetemi, o vi farò bruciare”, è un assassino. Il magistrato deve sostenere e tenere a regola il sacerdozio, come il padre di famiglia deve dare autorità al precettore presso i suoi figli, e impedire che egli ne abusi. L'accordo del sacerdozio e dell'impero è il sistema più stravagante: perché il fatto stesso che si cerchi un tale accordo, suppone due poteri che si interferiscono. Bisogna dire: la protezione data dall'impero al sacerdozio. Quante cose da dire su questo argomento!
Anche nelle piccole cose........"Se venissi a sapere che oggi potresti morire , avendo visto la faccia di Dio e (il vero volto) dell'amore, Cambieresti? Cambieresti? Pur sapendo (se sapessi) che l'amore puo spaccarti il cuore che quando tocchi il fondo non puoi scendere(cadere) piu in basso Cambieresti? Cambieresti? Quanto brutto, quanto bello deve essere? Quante perdite? Quanto rammarico? Che reazione a catena causerebbe un cambiamnto(effetto) reale ? Ti fa venire voglia di cambiare (voltare pagina), Ti fa venire voglia di spiegare, Ti aiuta a perdonare e a dimenticare? Ti fa cambiare? Ti fa cambiare? Se sapessi di rimanere solo, ritenendo di fare la cosa giusta,ma in realtà sbagliando, Cambieresti(l'aver fatto tale cosa)? Cambieresti? Se tu avessi la sicurezza di trovare la verità (se tu potessi trovare/sapendo di poter trovare) quella cosa capace di toglierti il dolore e le pene dell'amore (non)Cambieresti? (non)Cambieresti? Quanto brutto, quanto bello dev'essere? Quante perdite? Quanto rammarico? Che reazione a catena causerebbe un effetto del genere? Ti fa venire voglia di cambiare (voltare pagina), Ti fa venire voglia di spiegare, Ti aiuta a perdonare e a dimenticare? Ti fa cambiare? Ti fa cambiare? Sei cosi sicuro e forte da non poter essere piegato? (inteso come toccato dal sentimento) Sei cosi sicuro che se ti colpisse ne saresti immune...(se ti colpisse sei cosi sicuro che non ti lascerebbe strisciante in ginocchio?) Se non per le cose belle,per che altro si puo correre il rischio di soffrire? Perchè correre il rischio? Se tutto cio che credi di conoscere(sapere) Rendesse la tua vita insopportabile, (non)Cambieresti? (non) vorresti Cambiarla? Se volessi cambiare ogni regola e spezzare le catene, Ed arrivassero dei brutti momenti nella tua vita non vorresti un cambiamento? Se venissi a sapere che oggi potresti morire , avendo visto la faccia di Dio e (il vero volto) dell'amore, Cambieresti? Se vedessi la faccia di dio e dell'amore Se tu potessi vedere la faccia di dio e dell'amore Cambieresti? Cambieresti? (T.Chapman)

Ci sarebbe molto da dire e ridire. Al momento penso e credo che, questa, a dir poco tragica crisi economica, ci sta precipitando in un moderno, "tecnologico medioevo", strano a dirsi. In tempi e situazioni molto diverse, la storia si ripete: si stanno rivivendo tempi bui, ci stanno spegnendo la luce per la seconda volta. Chi? Senza dubbio possiamo rispondere: la Chiesa. Tutto, forse, iniziò dal 312 dopo Cristo, l'anno in cui l'imperatore Costantino sentì una voce che gli consigliava di disegnare una croce sugli scudi dei legionari. Per alcuni quella voce veniva dal cielo, per altri, invece, era sua madre che, nascosta dietro una tenda, gli mandava degli imput religiosi. Prima del Cristianesimo la scienza non veniva ancora studiata nelle scuole e la religione non era così diffusa da spaventare i laici. Ognuno poteva scegliersi il Dio che voleva e nessuno gliene imponeva un altro con la forza. Simbolo di questa larghezza di vedute era il Pantheon, ovvero un edificio costruito nel 25 a.C. a Roma da Marco Agrippa, e in seguito ristrutturato dall'imperatore Adriano. Nel Pantheon ogni individuo poteva entrare, uscire e pregare chi più gli pareva. Diceva Adriano: “Credete in un vostro Dio? Volete adorarlo? Trovatevi un angolino nel Pantheon e pregate chi vi pare e piace, senza però dare fastidio a quelli che vi stanno vicino”. Quello che accade oggi giorno, ci separa dall'insegnamento di Cristo: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”; “Amate e pregate per i vostri nemici”; “Perdonate e sarete perdonati”; “Non chi dice….Signore, Signore, entrerà nel regno dei Cieli ma chi farà la volontà del padre mio…….; Date a Cesare quello che è di Cesare, a Dio quello che è di Dio; “Guardatevi dai falsi profeti……verranno a voi lupi vestiti da agnelli i quali parleranno a nome mio…….; "Nello stesso modo in cui giudicherete, sarete giudicati………………………………….

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