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Ecco come valorizzare i monumenti e la villa comunale
15 luglio 2010

Ci vuole solo un poco di coraggio e fantasia per operare a Molfetta un intelligente restiling in grado di valorizzare meglio i nostri monumenti, creare nuovi siti e percorsi pedonali, rendere anche più fluido il traffico cittadino. Non è assolutamente un’operazione impossibile né tanto meno costosa e perciò irrealizzabile. Già qualche anno addietro avevo proposto tramite il mensile della Pro Loco locale, qualcosa di simile, che aveva avuto notevole riscontro tra i lettori, con tante lettere di approvazione ma che fu regolarmente ignorata dalle autorità comunali. In fondo si tratta di poche idee, prevalentemente incentrate su una più razionale dislocazione dei monumenti cittadini già esistenti, che sono testimonianza di nostri grandi architetti e scultori (De Judicibus, Cozzoli), aument ando - ne la fruibilità pubblica, la valorizzazione, nel rispetto anche delle nostre tradizioni. Il tutto potrebbe essere realizzato in una prima fase nella zona Villa Comunale (Piazza Garibaldi) e la piazzetta limitrofa (Calvario). In una seconda fase, quando gli uffici comunali di via Tattoli si saranno trasferiti nella nuova sede della zona 167, di fronte alla Scuola Media Poli, si potrà pensare all’utilizzo anche dei locali ex ospedale, accanto alla chiesa di S. Bernardino, per realizzare un vero e proprio centro culturale (biblioteca storica, museo, sede di mostre e convegni, ecc.). In somma, questo diventerebbe il “cuore” della città. Condizione essenziale è che questo “cuore” sia totalmente pedonale, delimitato da una cancellata uguale a quella della villa comunale ed a questa collegata sia sul lato Corso Umberto, sia sul lato che affaccia su via Ten. Fiorino (vedi disegno piantina). I restanti due lati della villa comunale potrebbero diventare a doppio senso di marcia per i veicoli che si muovono sulle direttrici est ovest e viceversa (vedi ancora disegno). In una terza fase, in attuazione anche qui di un coraggioso piano del traffico, di cui da tanto tempo si parla, si dovrà tener conto delle nuove realtà, strade e quartieri della città utilizzando meglio la prima parte del lungomare e tutte le nuove arterie stradali, creando direttrici a senso unico e, con l’uso massiccio dei rondò, si potrebbero eliminare obbrobri tipo via Galilei a doppio senso di marcia, o strettoie percorse da autobus e mezzi pesanti, tipo via Ten. Ragno e via S. Pansini. Tornando alla proposta iniziale (prima fase), si propone: - lo sgombero totale della piazza del Calvario; - la sua sistemazione a verde, con aiuole, sentieri, panchine, ecc.; - lo spostamento del monumento ai Caduti in questa piazza, a fianco del monumento Calvario; - lo spostamento del monumento a Garibaldi da piazza Effrem al centro della villa comunale (dove peraltro è sempre stato: vedi foto anni Trenta del secolo scorso); - la sistemazione a piazza Effrem di un monumento a Don Tonino Bello, prossimo alla beatificazione, molfettese ad honorem e nel cuore di tutti i molfettesi. Per la realizzazione di quest’ultimo monumento, potrebbe essere indetto un concorso di idee e progetti fra giovani artisti, scultori e tecnici locali. Si provi ad immaginare quanto, queste poche proposte, potrebbero cambiare in meglio il volto della nostra città.

Autore: Mauro Binetti
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