Disco music: Track II
Ma la notte…
Continuiamo il nostro viaggio nella storia della disco music guardando agli anni 90.
Verso la fine degli anni 80 si assiste ad una svolta: la dance orecchiabile e canticchiata dalla massa popolare torna in secondo piano mentre nei club tornano a dominare house e soprattutto techno. L'Italia si distingue con progetti di grande impatto come Black Box con "Ride on time" , 49Ers, Technotronics, Dj H e Cappella che riescono a sfondare nei mercati di tutto il mondo ed a entrare nelle classifiche inglesi, riconosciute come le più selettive d'Europa.
Nei primi anni 90 sarà protagonista la House Music: C&C Music Factory, Inner City, Lil Louise e Chrystal Waters sono gli esponenti internazionali più di rilievo. Il genere Techno, caratterizzato da un numero di battute per minuto (BPM) maggiore e più aggressivo della house music, inizierà in questo periodo ad uscire dalla fase embrionale. Il genere "Dance", o come viene chiamato in Italia "Commerciale", non esordisce nonostante l'enorme successo che ottiene Tweenty 4 Seven nel 1990 con "I Can't Stand It".
La nuova svolta commerciale arriverà infatti solo nel 92-93, in cui si tornano ad usare melodie facili e cantate che richiamano il pop di metà anni ottanta. All'inizio vengono rivisitati successi di quindici anni prima : Please Don't Go, Ride like The Wind e Because The Night, ma il brano che inaugura questa nuova era è senza dubbio "Rhythm is a Dancer" degli Snap.
Il 1993 è l'anno che più si distingue per la qualità dei prodotti lanciati in pista indelebilmente rimasti nel ricordo collettivo; questo è l'anno più in equilibrio tra i vari generi: c'è la giusta dose di House, di Techno e di Dance Commerciale. I maggiori successi sono: "Show me Love" di Robin S, "What is Love" di Haddaway, "All that She Wants" degli Ace Of Base, "Mr. Vain" dei Culture Beat, "More and More" di Captain Hollywood Project e "No Limit" dei 2 Unlimited.
Con il 1994 si apre il decennio novanta più produttivo, proprio come lo era stato il 1978 per gli anni 70, continuando sulla scia della dance più radiofonica e commerciale. Anche questa volta il contagio è totale: la musica dance-commerciale influenza artisti e gruppi che normalmente non producono questo genere; è il caso degli Snap e degli Afrika Bambaataa. Gli esponenti di rilievo della dance del periodo sono: La Bouche ("Sweet dreams"), 2 Brothers on the 4th floor ( "Never Alone" e "Dreams" ), Dr. Alban ("Look Who's talking Now"), Real 2 Real ("I Like To Move It"), 20 Fingers (con la censurata "Short Dick Man" ). Il 1994 è sopratutto anche l'anno delle produzioni italiane: i progetti come Corona ( "The rhythm of the night" ), Ice Mc ( "Think About the Way" ), DaBlitz ( "Let Me Be" , "Take My Way" e "Stay with me" ), Aladino (che si servirà della voce di Taleesa) e Whigfield ( "Saturday Night" ), domineranno incontrastati le classifiche di tutta Europa e oltre. Si assiste quindi ad un lungo periodo di grande omologazione sonora, soprattutto nei prodotti provenienti da Italia e Germania. I Jestofunk lanciano con la voce di CeCe Rogers "Can We Live" , uno dei pochi pezzi espressamente House dell'anno 1994, ma che si confermerà poi come uno dei più grandi successi di genere del decennio.
Il 1995 è l'anno della rivincita del genere House: dopo due anni consacrati alla musica dance commerciale, dalla seconda metà degli anni novanta si produrrnno pezzi entrati nella storia e che non smettono, ancora oggi, di assolvere alla funzione di riempipista: The Bucketheads con "the Bomb-this sound fall into my mind" , Gusto con "Disco's Revenge", Strike con "U sure do", Dana Dawson con "3 is Family" e De Lacy con "Hideaway" marcano indelebilmente la storia della musica House da Club. L'anno successivo non è da meno: si ricorda il disco di Sandy B,"Make the world go round" con il Remix dei Deep Dish, grande hit house anche oltre oceano, Boris Duglosh con "Keep Pushin” e 5Am con "Heaven".
Autore: Antonio Mastromauro