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Crac della Divina Provvidenza, rinviato a giudizio il sen. Antonio Azzollini già sindaco di Molfetta Fissato il processo il 9 novembre dal gup del Tribunale di Trani anche per Giusi de Bari, già dirigente del settore economico del Comune di Molfetta e vicino all’ex sindaco
21 luglio 2017

MOLFETTA – E’ arrivato anche il processo per il crac della Divina Provvidenza di Bisceglie, nel quale sono coinvolti personaggi eccellenti come l’ex sindaco di Molfetta Antonio Azzollini (foto), senatore della Repubblica, che è stato rinviato a giudizio dal gup di Trani, Angela Schiralli, al termine dell'udienza preliminare che ha deciso anche il processo per altre 13 persone. A chiedere di processare gli imputati (le indagini erano cominciate nel 2012) era stata la Procura di Trani per i reati, contestati a vario titolo, di bancarotta fraudolenta (anche aggravata e continuata) e fatti di bancarotta fraudolenta; a quattro imputati viene addebitata anche l'associazione a delinquere.

La data del processo è stata già fissata: il 9 novembre.

Altre quattro persone hanno invece scelto il processo con rito abbreviato e la sentenza dovrebbe essere nota il 29 settembre. Il rinvio a giudizio oltre ad Azzollini riguarda la madre superiora della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza che gestiva gli ospedali, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello, quest'ultima a capo della casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza (considerata la cassaforte dell'ente); Angelo Belsito (considerato amministratore di fatto, vicino ad Azzollini); gli ex direttori generali dell'ente, Antonio Albano, Giuseppe de Bari (detto Giusi, anch’egli vicino ad Azzollini e già dirigente del settore finanziario del Comune di Molfetta all’epoca del sindacato di Azzollini), Giuseppe D'Alessandro e Dario Rizzi; i consulenti Rocco di Terlizzi, Augusto Toscani e Antonio Battiante; Adrijana Vasiljevic (originaria di Belgrado e dipendente dell'ente a Foggia); Arturo Nicola Pansini (revisore contabile); Lorenzo Lombardi (direttore amministrativo sede di Foggia).

A quattro imputati viene contestata anche l'associazione a delinquere: le suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello, l'ex dg Rizzi e Battiante. Azzollini risponde anche di induzione indebita a dare o promettere utilità nei confronti della madre superiora suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell'ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con "un atteggiamento di prevaricazione". La sentenza in abbreviato riguarderà invece Agatino Lino Mancusi (ex assessore regionale della Basilicata); Antonio Damascelli (avvocato tributarista); Luciano Di Vincenzo (amministratore delegato dell'Ambrosia Technologies, società fornitrice di pasti e servizi di pulizia della Cdp), Michele Perrone (rappresentante sindacale).

Le indagini sulla Casa Divina Provvidenza di Bisceglie - coordinate dalla pm Silvia Curione e dall'ex procuratore aggiunto Francesco Giannella - sono partite parallelamente alla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Trani nel giugno 2012: l'ente della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza era gravato da debiti per 500 milioni di euro accumulati nei confronti di vari creditori, tra cui l'Inps e l'Agenzia delle entrate. Il 10 giugno 2015 vennero eseguite nove misure cautelari (tra carcere e domiciliari) nei confronti di alcune delle persone finite a processo.

L'arresto ai domiciliari venne disposto dal gip Rossella Volpe anche per Azzollini, ma il Senato negò l'autorizzazione a procedere. Il tribunale del Riesame, nell'aprile 2016, dispose però la revoca del provvedimento (mai eseguito) di arresti domiciliari per il senatore, con riferimento alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l'associazione per delinquere (accusa poi caduta al momento della richiesta di rinvio a giudizio) e per un episodio bancarotta.

I giudici baresi confermarono i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni, compresa quella di induzione indebita a dare o promettere utilità. L'ente che gestisce i tre ospedali, invece, si è salvato dal fallimento grazie all'ammissione all'amministrazione straordinaria a fine 2013. Sotto la guida dell'amministratore straordinario nominato dal Ministero dello sviluppo economico, Bartolo Cozzoli, è stata avviata la procedura per la cessione del complesso aziendale, conclusasi a giugno scorso con la vendita alla Universo Salute srl di Foggia.

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