Coronavirus, anche al Pronto soccorso di Molfetta rimandati a casa i pazienti: assicurate solo le urgenze
Il pronto soccorso di Molfetta
MOLFETTA – Emergenza coronavirus anche all’ospedale di Molfetta. Questa mattina numerosi pazienti che si erano recati al pronto soccorso sono dovuti tornare a casa, perché è scattato il decreto regionale che prevede solo le urgenze fino al 31 marzo.
Si tratta di una misura necessaria a fronteggiare la situazione del coronavirus, che costringerà molte persone a rivolgersi alla sanità privata per avere assistenza. Insomma, ci si prepara al peggio, anche se si tratta di una misura precauzionale necessaria per evitare che, in caso di necessità, si verifichino problemi e il sistema sanitario vada al collasso.
Infatti, con decorrenza immediata e fino al 31 marzo, la Regione Puglia ha disposto la sospensione di alcune attività, tra cui i ricoveri programmati, ma anche tante altre attività come le visite ambulatoriali, gli esami strumentali e molto altro. La sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati ad eccezione dei ricoveri per pazienti oncologici.
A questo si aggiunge la sospensione di alcune attività: visite ambulatoriali; esami strumentali diagnostici e/o operativi; Day service; Diagnostica laboratoristica. Sono, però, fatte salve Le richieste recanti le motivazioni di urgenza (codice di priorità U), in particolare piani terapeutici, somministrazioni di farmacoterapia e tutte quelle prestazioni che, ancorché programmate, non sono differibili senza potenziale danno al paziente (es. controlli post-chirurgici); le prestazioni di dialisi; le prestazioni oncologiche-chemioterapiche; la radioterapia; le PET-TAC; le donazioni di sangue in ottemperanza alla circolare CNS n° 638 del 6/03/2020.
Non da meno saranno altre sospensioni e limitazioni, come l’attività di front office del CUP che accoglierà solo i pagamenti di ticket per prestazioni urgenti, ma anche la possibilità di avere un solo visitatore per paziente nei reparti degli ospedali. Le prestazioni potranno essere prenotate attraverso l’utilizzo dei Call center aziendali e per via telematica.
Inoltre, sono previste limitazioni dell’accesso a tutte le strutture sanitarie pubbliche e private ivi compresi gli enti ecclesiastici del Servizio Sanitario Regionale, con decorrenza immediata e sino al 31 marzo: l’accesso ai reparti di degenza sarà consentito esclusivamente durante l’orario di visita ad un solo visitatore per paziente; l’accesso agli ambulatori per le prestazioni ambulatoriali o di day service non differibili (di cui al punto sopra) sarà consentito ad un solo accompagnatore del paziente; l’accesso degli operatori di informazione scientifica dei farmaci e dei dispositivi medici che non rivesta carattere d’urgenza, correlata alla sicurezza d’uso di specifici prodotti, presso le strutture sanitarie e gli studi di MMG, PLS e medici specialisti convenzionati; l’accesso dei tirocinanti, con eccezione dei medici specializzandi ed i medici di medicina generale in formazione; l’accesso dei volontari delle associazioni accreditate, fatta eccezione per quelle organizzate per supporto all’assistenza.
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