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Consulta Femminile di Molfetta: cambiare la cultura di un mondo al maschile
Convegno «Il cammino delle donne continua … immagini emozioni ruoli», organizzato per i vent'anni della Consulta Femminile. Interventi sul rapporto tra i sessi, sulla figura massmediale e sulla rappresentazione sociale della donna, con alcune testimionianze
26 maggio 2011
MOLFETTA
- Imparare a vedere la donna, a scoprire e valorizzare i suoi talenti. Parole-chiave che hanno caratterizzato il convegno «
Il cammino delle donne continua … immagini emozioni ruoli
», organizzato dalla Consulta Femminile per i suoi primi vent’anni. Nata nel 1991, durante l’amministrazione de Cosmo, la Consulta «
ha occupato un posto attivo nella società, per la valorizzazione delle politiche femminili
», come ha sottolineato la presidente
Maddalena Altomare
.
Rappresentazione femminile fittizia nei mass media, non corrispondente alla realtà, ha spiegato
Paola la Forgia
, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, dopo le letture a cura dell’attrice
Matilde Bonaccia
. «
Le donne sono protagoniste solo per eventi di cronaca, gossip o in funzione accessoria a una importante personalità maschile
- ha spiegato la presidente la Forgia -
mentre le donne normali emergono poco
». Apparire non per idee e capacità, ma solo se riesce a mostrarsi fisicamente o per notizie clamorose, lo stereotipo massmediale maschile cui si piega la figura femminile. «
Un’immagine distorta, sminuente e mortificante
- ha aggiunto -
perché esalta ciò che è clamoroso, non vero o reale
».
Certi stereotipi non devono meravigliare, secondo il prof.
Angelo Morea
, docente di filosofia, perché «
il cervello dell’essere umano è ancora quello del cavernicolo, nonostante l’uomo sia stato soggetto e oggetto di un’evoluzione culturale è ancora
». Allo stesso tempo, «
gli adulti non riescono più a trasmettere dei valori, perché trascinati da forti emozioni
- ha continuato -
perciò, gli adolescenti non solo sono lasciati al nichilismo, ma incontrano molte difficoltà nelle relazioni tra pari, soprattutto quando la promiscuità modifica i comportamenti e la sessualità maschio-femmina
».
Eppure, la società contemporanea manifesta l’assenza di un’effettiva relazione tra pari, se la società è costruita sul talento maschile. Apice massimo, la negazione della maternità sul posto di lavoro. «
Il nostro mondo è disegnato al maschile
- ha esordito
Magda Terrevoli
, presidente Pari Opportunità della Regione Puglia -
esistiamo solo in relazione all’uomo e dobbiamo rispondere al modello maschile
».
Quale rappresentazione della donna in un mondo così disegnato? La donna sopra l’uomo (ribaltamento dei ruoli), la donna sottomessa all’uomo (stereotipo tradizionalista) o una donna né donna, né uomo (contraddizione). Insomma, una visione confusionaria, che resta ancora legata agli standards del passato o ai piaceri moderni. Necessario modificare la cultura, il
modus agendi
, piuttosto che accontentarsi di una legge che sancisca sulla carta la parità tra i sessi.
Per emergere, occorre puntare sul proprio talento con tenacia, soprattutto di fronte a chi ritiene che la donna sia priva di alcuni talenti tipicamente maschili (ma il modello si applica anche per gli uomini) o non sia in grado di valorizzarli. Cinque le testimonianze di donne in carriera, quelle presentate da
Elvira Zaccagnino
, direttrice de «
La Meridiana
»:
Maddalena de Virgilio
, ricercatrice dell’Istituto di Genetica Vegetale CNR di Bari,
Carmen Giacoppo
, tenente di vascello e comandante della Capitaneria di Porto di Monopoli,
Betty Mezzina
, sommelier e relatrice Ais,
Ada Costa
, attrice, e
Annalisa Altomare
, già sindaco del Comune di Molfetta e oggi direttore sanitario del Presidio Ospedaliero «
Don Tonino Bello
». Insomma, tutte donne capaci di andare contro il cliché di donna tradizionale (oggetto da possedere) e contemporaneo (oggetto di piacere e di marketing).
© Riproduzione riservata
Autore:
Marcello la Forgia
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""
Ammazza Bubù
27 Maggio 2011 alle ore 21:09:00
"Diffidate delle donne intellettuali: finiranno col rintracciare sempre il cretino che le capisce". (Leo Longanesi)
Rispondi
Fegato di merluzzo
27 Maggio 2011 alle ore 17:29:00
Condivido "Attributi". Il problema è solamente culturale, una cultura primordiale molto "dura" da discutere e affrontare. Esempio: Una bellissima femmina, una pessima donna; una bellissima donna, non una "bella" femmina. Guardando una donna, un uomo dice all'altro: "Che bella donna"! - L'altro risponde: "Non so, non la conosco come donna, vedo una bella femmina"! ????????? - Un bel maschio, un pessimo uomo; un bell'uomo, non un bel maschio. Una donna dice all'amica: "Che bell'uomo"! - L'amica risponde: "Non so, non conosco l'uomo, vedo un bel maschio"! C'è qualcosa di offensivo in tutto questo? - In Amore si dice: "Ti amo con tutto il cuore"! Sarebbe molto, ma molto meglio dire: "Ti amo con tutto il cervello"! Il cuore? Solo un muscolo, vitale ma sempre un muscolo. Il cervello invece............. un cuore tutti ce l'hanno, un cervello anche, ma............
Rispondi
Anch'io edicolante
27 Maggio 2011 alle ore 11:07:00
Sottoscrivo quanto opinato dal mio collega. Aggiungo: non parliamo poi quando in prima pagina o in copertina di un giornale gossip o spazzatura come dir si voglia, appare un seducente personaggio protagonista di quelle spazzature, in slip e mezzo nudo! La mia edicola vene invasa, assalita dalle femmine.......non dico donne; alcuni mariti comprano e regalano siffatte spazzature, sapendo di far felice le proprie.....femmine.
Rispondi
Athos
27 Maggio 2011 alle ore 10:59:00
"Coteste dee son così benigne, che quando alcuno vi si accosta, in un tratto ripiegano la loro divinità, si spiccano i raggi d'attorno, e se li pongono in tasca, per non abbagliare il mortale che si fa innanzi." (Operette Morali, Tasso e il suo Genio familiare) - "Voi ed io dobbiamo tenere per assioma matematico che non v'è nè vi può essere donna degna di essere amata da vero.....ridiamoci del mondo, e sopra tutto delle donne, che son fatte a posta per questo." (lettera a G. Melchiorri, 19 dicembre 1823)
Rispondi
Attributi
27 Maggio 2011 alle ore 09:33:00
Da discutere il primordiale significato di donna-femmina, uomo-maschio. Non bastano gli attributi maschili e femminili, per identificarsi in una donna, in un uomo.
Rispondi
Pesce fuor d'acqua
26 Maggio 2011 alle ore 19:03:00
"GLI UOMINI DOVREBBERO RIMANERE UOMINI MA ALLO STESSO TEMPO DIVENTARE DONNE; UGUALMENTE LE DONNE DOVREBBERO RIMANERE DONNE MA ALLO STESSO TEMPO DIVENTARE UOMINI. QUESTO SIGNIFICA CHE GLI UOMINI DOVREBBERO COLTIVARE LA GENTILEZZA E LA PERSPICACIA DELLE DONNE; E LE DONNE DOVREBBERO ABBANDONARE LA LORO TIMIDEZZA E DIVENTARE CORAGGIOSE E ARDITE." (Mohandas Karamchand)
Rispondi
Posizioni e direzioni
26 Maggio 2011 alle ore 18:54:00
Il maschilismo? Il femminismo? Totale ignoranza! "L'ignoranza non scompare con la sola istruzione. Se ne andrà solo con un cambiamento nel nostro modo di pensare" (GANDHI)
Rispondi
Le teste
26 Maggio 2011 alle ore 18:03:00
Una problematica questa, difficile da affrontare. Non dimentichiamo che, come ci sono e sempre ci saranno uomini "teste di ....., ci sono, e in continuo aumento, donne teste d'..... . Un quesito molto, molto difficile da risolvere, considerando come va' la società.
Rispondi
L'edicolante
26 Maggio 2011 alle ore 17:52:00
Se non fosse per le donne (?), avrei già chiuso bottega. Centinaia, migliaia di donne, non fanno che leggere e rileggere solo quotidiani, settimanali, quindicinali, mensili, bimestrali e semestrali solo tutte ciò che sa di notizie e cronaca "spazzatura". Affari d'oro oltre che per me, anche per coloro che producono queste false identità femminili e di donne, anche maschili e di uomini. False identità in cui tutte queste....non oso chiamarle donne, si identificano. Per non parlare poi dei mass-media, messaggi solo alla cura della bellezza esteriore....l'intelligenza femminile? Tutto a favore del maschio cavernicolo! C'è molto da fare, da lottare, da sacrificarsi...........
Rispondi
Sora Rosa
26 Maggio 2011 alle ore 17:28:00
"Una parola": cambiare la cultura di un mondo maschile! Troppe distrazione e tempo perduto in chiacchiere, finti e mascherati cambiamenti proiettati prevalentemente al raggiungimento di privilegi e facilità di avanzamento, di carriere politiche, sociali e quant'altro danneggiando l'immagine femminile, devastando l'entità della stessa donna. Cattivi esempi proposti a intere generazioni al femminile nei vari processi di maturità e formazione. La donna contemporanea sta perdendo in "femminilità" per aggregarsi al maschilismo più becero e indegno. S'intende la non generalizzazione ma, purtroppo la "maggioranza", anche se la si vuol nascondere. Io credo dal profondo dell'anima, si possa fare non contro il maschio e l'uomo, dichiarandogli guerra, ma mano nella mano, con pazienza, civiltà, spirito di solidarietà e abnegazione. La violenza maschile, dimostra quanto l'uomo sia smarrito, necessitando di aiuto. Spetta alle donne tendergli la mano, quella mano di donna e di compagna d'avventura nel gioco della vita.
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