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Centrodestra, continua la soapopera: violenta lite tra sindaco Azzollini e vice Carmela Minuto
15 gennaio 2008

Nel precedente numero di Quindici, avevamo lasciato il 2007 con l'auspicio che il nuovo anno fosse quello del rilancio e del rinnovamento politico dalla nostra città, ma dalla lettura delle ultime vicende politiche, ci è sembra che il 2008 continui con lo stesso andazzo dell'anno quello precedente. A quanto sembra, i botti di fine anno non ci sono stati solo a Piazza Paradiso e a Rione Arbusto (come ampiamente documentato su Quindici on line), ma i botti, anzi le “botte”, ci sono state anche nelle segrete stanze di Palazzo di Città. A suscitare tanto scalpore ed imbarazzo, l'ennesimo e violento battibecco (c'è chi ha parlato addirittura di mazzi di chiavi e vasi scambiati non certo come doni natalizi e complimenti verbali irripetibili) tra il sindaco, Antonio Azzollini, e la sua vice, Carmela Minuto (UDC) dato in anteprima su Quindici on line. L'oggetto della contesa non è ancora molto chiaro: si pensa che ci siano state delle critiche, da parte del sindaco, alla gestione dell'ASM presieduta da Francesco Nappi (in forza all'UDC), prontamente smentite da quest'ultimo; altri hanno asserito che il primo cittadino si sia lamentato dei debiti di bilancio lasciati dalla precedente amministrazione di Tommaso Minervini. Cosa succederà adesso? Svanirà tutto in una bolla di sapone come la precedente volta (vicenda Cinestar), quando il sindaco prima ritirò la delega all'assessora, per poi restituirgliela in un momento successivo dimostrando in diverse manifestazioni pubbliche un amore rinato, oppure questa volta sarà rottura definitiva? In quest'ultimo caso, c'è da capire se sarà un divorzio consensuale, con la Minuto che rassegna le dimissioni, prontamente accettate dal sindaco, sostituita da un consigliere dell'UDC (alcune indiscrezioni parlano di Francesco Mangiarano o di Pasquale Giancola), oppure sarà una separazione agitata che potrà compromettere gli equilibri in Giunta e in Consiglio comunale? E vuoi vedere che da questo litigio viene definitivamente alla luce il nuovo amore dei Minuto, ovvero la casa dei moderati-riformisti di Lillino Di Gioia? Accanto a questa intricata vicenda non bisogna dimenticare le richieste del gruppo consiliare di AN, coordinato dal segretario locale Avv. Francesco Armenio, il quale richiederebbe maggiore visibilità in Giunta proprio per se stesso, facendo saltare la poltrona della sua ex collega di partito, l'assessora alla Socialità Anna Maria Brattoli. Più al sicuro sembra la delega di Mauro Magarelli, che archiviata sul nascere l'associazione “Molfetta in Azione”, che avrebbe dovuto raccogliere i fuoriusciti da Alleanza Nazionale, pare ancora combattuto se tornare ad affrontare la lotta interna al suo partito di provenienza o prenderne definitivamente le distanze. Sicuramente queste ferie natalizie, il sindaco-senatore Antonio Azzollini non le avrà trascorse con serenità e ormai terminatele, appare sempre più plausibile che sia intenzionato a evitare avvicendamenti in Giunta per non creare in alcun modo squilibri. Questa soluzione salverebbe la Minuto ma lascerebbe a secco il gruppo di An, che in qualche votazione potrebbe, se non trovasse gli spazi politici richiesti, creare qualche sgambetto alla maggioranza. Tuttavia l'avvio del processo di costituzione, anche a Molfetta, de “Il Popolo delle Libertà, nuovo partito del cav. Silvio Berlusconi, ha rafforzato il gruppo consiliare (Forza Italia) dello stesso sindaco, che è salito a 13 unità grazie all'ingresso dei consiglieri fuoriusciti dal movimento di Enzo de Cosmo (Molfetta Prima di Tutto), Giovanni Mezzina e Luigi Roselli. Guardando con sospetto i prossimi movimenti politici del partito di Casini e di AN, probabilmente con la regia di Lillino Di Gioia, il sindaco spera che il 2008 sia l'anno giusto per la posa della prima pietra del suo gioiello, il progetto del nuovo porto commerciale. In conclusione, l'aspetto più inquietante è che gli spettatori di questa soap-opera tragicomica tutta cittadina, ovvero i cittadini molfettesi, rimangono inermi ed indifferenti a guardarla, come se il futuro di Molfetta non li riguardasse, contribuendo al degrado sociale, ambientale, politico ed economico della città.
Autore: Roberto Spadavecchia
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