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Centro anziani, si cambia Regole e trasparenza
15 febbraio 2016

Un nuovo inizio, una ripartenza all’insegna della trasparenza e della correttezza gestionale. È l’auspicio dell’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Paola Natalicchio riguardo la spinosa vicenda del Centro diurno per disabili lambito da numerose polemiche negli ultimi mesi e adesso destinato ad un nuovo cambio di gestione seguendo però stavolta precise regole. La struttura che si occupa dell’assistenza di anziani affetti da disabilità è infatti finita più volte al centro di infuocate polemiche. Chiacchierato soprattutto il rapporto tra il centro, in particolare la cooperativa che lo gestiva, la Gea e la politica. Uno dei suoi dirigenti infatti, Pino Amato è stato ex consigliere comunale e assessore per l’Udc condannato in primo e secondo grado per voto di scambio, accusato nel 2005 di aver messo in piedi una rete di contatti a fini elettorali e di conseguenza coinvolto quindi nel cosiddetto processo “Amato +5”. Assolto per i reati di concussione, tentata concussione, abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale, truffa aggravata, Amato ha visto ridursi la pena da 3 anni a 10 mesi per quanto riguarda il voto di scambio. Pena condonata per l’indulto. Proprio i legami tra il centro e le varie amministrazioni comunali che si sono succedute sul ponte di comando nel corso degli anni hanno infiammato il dibattito politico cittadino. Il Centro è stato gestito dal 2003 ininterrottamente dalla Cooperativa Gea grazie a una lunga serie di rinnovi contrattuali concessi dalle amministrazioni di Antonio Azzollini che sono riuscite sempre a sfuggire a gare di affido pubblico e bandi. Molti intanto denunciavano disordine amministrativo e inquietanti storture gestionali. Solo per fermarci al 2015 ad esempio, la Gea ha ricevuto 400.000 euro per gestire il centro che assisteva 68 anziani mentre un’altra associazione, l’Auser ha assistito 128 anziani ricevendo dal comune un contributo di “soli” 12.000 euro. Una situazione giudicata opaca anche dalla Guardia di Finanza che lo scorso 23 dicembre ha reso pubblica una sua inchiesta che ha come oggetto proprio una presunta truffa da oltre 400.000 euro ai danni del Comune inerente la gestione del Centro anziani e disabili. Stando a quanto accertato dalle indagini, coordinate dal magistrato della Procura tranese Antonio Savasta, la cooperativa avrebbe beneficiato grazie alla complicità di una funzionaria del Comune del pagamento di servizi in realtà non erogati. In verità, che qualcosa là dentro andasse storto, l’amministrazione di centrosinistra l’aveva capito già la scorsa estate quando il sindaco Paola Natalicchio aveva deciso per la chiusura temporanea del centro. Una decisione che scatenò le proteste del centrodestra cittadino in primis del consigliere Mariano Caputo anche se gli anziani furono immediatamente ricollocati nelle associazioni cittadine. Adesso per i mesi di febbraio e marzo il centro sarà gestito dalla “Metropolis consorzio cooperative sociali a r.l.”. L’affidamento temporaneo durerà il tempo necessario all’espletamento delle procedure di gara, che “segneranno un vero e proprio cambio di gestione, con la trasformazione dell’appalto in concessione” spiega una nota del Comune. L’individuazione del concessionario che gestirà il centro per i successivi due anni vedrà il passaggio all’utilizzo del centro con le risorse regionali dei “Buoni servizi per disabili ed anziani non autosufficienti”, con tariffe stabilite dalla Regione Puglia, in base al reddito ISEE degli utenti. L’affidamento del centro era in proroga da alcuni mesi con la cooperativa GEA, come visto appaltatrice del servizio da oltre un decennio. Il dirigente del Settore Welfare aveva svolto un’indagine di mercato già nel mese di dicembre, andata deserta. A gennaio è stata ripetuta la procedura negoziata, con invito a 8 cooperative, e questa volta ha risposto il consorzio Metropolis di Molfetta. Nel Centro diurno per disabili di via Freemantle sono seguite ad oggi 42 persone con disabilità da 24 lavoratori, molti dei quali part time. Di un ritorno alla legalità parla il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio: “Ereditiamo una stagione di cui forse la città non si è ancora davvero resa conto. Opere pubbliche, urbanistica, socialità, gestione dei contratti di servizio: l’opacità era dappertutto. Sono lo strano sindaco a cui è toccata in sorte la sfida del risanamento e del rilancio. Riaccompagnare Molfetta alla normalità che merita. Rimetterla sui giusti binari. Mi muovo tra lezioni di vita che arrivano da pulpiti più o meno credibili, giaculatorie sulla moralità, sulla buona amministrazione, sulla costante imperfezione di questa o quell’altra politica messa in campo, sulla nostra assenza di coraggio o di visione. Cammino ancora tra le mine di un passato di cui devo costantemente occuparmi perché è un macigno. Sotto una lente di ingrandimento che per un decennio non ha ingrandito niente. Non voglio applausi, non voglio medaglie ma voglio rispetto verso il labirinto amministrativo da cui stiamo portando fuori la città”. Rassicurazioni sono state fornite dal primo cittadino anche sulle questioni occupazionali legate al centro: “sono molto grata alla nuova cooperativa che subentra temporaneamente nell’affidamento perché in queste ore sta mostrando sensibilità sia verso gli utenti del centro che verso i lavoratori dell’appalto precedente, con cui è stato raggiunto nelle scorse ore in collaborazione con i sindacati un accordo non semplice, visto l’importante numero di risorse impegnate nella gestione. Nella redazione degli atti di gara stiamo cercando di raggiungere il giusto equilibrio sul corretto dimensionamento del rapporto lavoratori/utenti, così come previsto nel regolamento regionale n. 4 per i centri autorizzati ex articolo 105 come il nostro. Cercheremo di salvaguardare gli standard del servizio e il maggior numero possibile di posti di lavoro, in ascolto dei sindacati territoriali per evitare traumi a lavoratori e soprattutto agli ospiti del centro e alle loro famiglie. Su questi cardini di attenzione verso la salvaguardia dei livelli occupazionali stiamo agendo anche in casi analoghi, come la Multiservizi, la piscina comunale e l’impianto di selezione della plastica e agiremo nei prossimi mesi”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore al welfare Bepi Maralfa: “stiamo rimettendo sui giusti binari un settore fondamentale che si occupa delle fragilità e delle situazioni di bisogno presenti in città. Sulle eventuali opacità del passato spetterà agli organi giudiziari fare luce. Ci siamo spesi per evitare la sospensione del servizio, vista la delicatezza della platea, per non lasciare soli i disabili e le loro famiglie. Adesso ci aspetta un periodo- ponte di affidamento del centro, per poi passare alla nuova gara e al nuovo metodo di affidamento in concessione, come la gran parte delle strutture regionali di questa tipologia, su indirizzo della Regione Puglia”.   

Autore: Onofrio Bellifemine
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