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Cartoline da Molfetta (con lettera al sindaco Natalicchio)
15 aprile 2014

Questa volta la “cartolina” mensile desidero rivolgerla al sindaco Paola Natalicchio, perché sono convinto che un suo intervento diretto sugli uffici o sulle persone o sugli impedimenti burocratici, può sbloccare rapidamente e a basso costo alcune opere pubbliche che, in qualche caso da anni, sono incomprensibilmente incomplete e la cui soluzione migliorerebbe notevolmente la vivibilità e l’immagine della città. Rapidamente: Molfetta è l’unica città, da Bari a Barletta, ad avere una sola uscita dalla SS 16 bis con destinazione centro città, mentre tutte le altre città viciniore hanno anche le uscite nord, centro e sud, con relative indicazioni di accesso alle zone della città o ai collegamenti con altre strade interne. Tra l’altro l’unica uscita per Molfetta centro, provenendo da sud, ci mostra le indicazioni di Terlizzi, dell’autostrada, della cattedrale di Ruvo e del Museo Jatta di Ruvo. Nessuna freccia che indichi il nostro splendido Duomo del XII secolo, o il porto oppure i nostri musei. Sembrerebbe che a Molfetta abbiamo soltanto tanti parchi divertimenti e tanti centri commerciali da offrire ai turisti. I due ponti di collegamento che attraversano la 16 bis a nord e a sud della città sono chiusi da decenni, pur non necessitando di grossi lavori per essere completati e collegati. Ebbene da decenni l’ANAS, competente per queste opere, rinvia di semestre in semestre la fine dei lavori: inizia, apre il cantiere e dopo qualche settimana inesorabilmente chiude baracca e burattini e va via. Questa storia che si ripete da troppo tempo e senza una spiegazione logica, fa assomigliare l’opera sempre più alla eterna famosa Salerno-Reggio Calabria, con i relativi costi che lievitano all’infinito. Personalmente ho intrapreso da tempo con l’ ANAS una disputa fatta di telefonate e e-mail per chiedere spiegazioni su questo decennale stop and go: ne ottengo sempre cortesi risposte contenenti solo nuove date di previsione di fine lavori, che per l’ ANAS sarebbero sempre “in corso di ultimazione” (l’ ultima previsione, secondo una missiva dell’11 marzo, è per fine maggio 2014). Mi sia consentito di avere grossi dubbi anche su questa data, perché chiunque può verificare che ad oggi non si vedono né uomini né macchine al lavoro. Credo che un intervento deciso dell’Amministrazione sull’ANAS possa servire a mettere finalmente la parola fine a questa incresciosa vicenda, creando grandi vantaggi per l’alleggerimento del traffico diretto alle zone periferiche, industriali e commerciali della città, offrendo vie di fuga per i mezzi ora costretti ad attraversare il centro cittadino, con i relativi problemi di congestione e inquinamento. Sulla via di Terlizzi, a fianco dell’ospedale, c’è uno strano incrocio che collega la zona 167 al nuovo quartiere che va verso la nuova Chiesa della Madonna della Rosa. Ebbene questo incrocio costringe gli automobilisti ad un pericoloso percorso ad esse, solo perché esiste un residuo di pochi metri di muretto di campagna semidiroccato che impedisce di rendere quell’incrocio libero e diritto. Anche i marciapiedi e lo spartitraffico su quell’incrocio sono interrotti e bloccati da anni davanti a quel muretto. Cosa impedisce di completare e mettere in sicurezza questa opera? La via Mezzina, in direzione della trafficata via Galilei, è chiusa da un vecchio muro di tufi che impedisce lo sblocco del traffico verso levante, costringendo ad intasare via Baccarini o a passare per strade interne per andare dall’altra parte. Visto che non vi sono più palazzi in costruzione ed esistono marciapiedi e aiuole, cosa impedisce di aprire questo varco? Incrocio via Bisceglie, viale dei Crociati, Cimitero, via Caduti sul mare. E’ diventato ormai un ingorgo continuo, con code lunghissime che cominciano dall’altezza della Basilica Madonna dei Martiri, per chi viene da Bisceglie o da via V. Hugo, per chi è diretto al centro, a Bisceglie, alla Basilica o al Cimitero. Un grande rondò potrebbe sbloccare la situazione, naturalmente eliminando o spostando sul viale dei Crociati, sia la anacronistica e decrepita baracca dove lavora un fabbro letteralmente sul marciapiede al centro strada e sotto il semaforo, sia l’altrettanto decrepita baracca di un deposito di pietre posto sull’altro lato. E’ tanto difficile procedere ad un’opera di pulizia e allargamento dell’area che risolverebbe tanti problemi di ingorgo, inquinamento, inestetismi e sicurezza per il traffico e i pedoni? Infine vorrei ricordare al sindaco che nella nostra città esistono, dal centro alle periferie, centinaia di buche di alberi che si sono seccati, sono stati vandalizzati, tagliati o cementati. Sarebbe bellissimo provvedere alla ripiantumazione (le buche e i cordoli già ci sono) di un patrimonio verde importante, che faccia rivivere aiuole spartitraffico, giardinetti e piazzuole che spesso sono ridotti a ricettacoli di immondizie. Naturalmente occorre poi programmare la manutenzione, l’innaffiaggio quando serve e la pulizia delle piante. Tutto questo potrebbe essere affidato a qualche cooperativa locale di giovani operatori esperti e competenti.

Autore: Mauro Binetti
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