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“Camminando lungo la Via Crucis di Gerusalemme”, videoconferenza all’Aneb di Molfetta del dott. Corrado Scardigno
Corrado Scardigno all'Aneb
20 aprile 2019

MOLFETTA - Se i fedeli che si recano in Terra santa intendono percorrere a Gerusalemme la Via Dolorosa di nostro Signore Gesù Cristo con l’intento di vedere i veri luoghi calcati dal Messia, resteranno in parte delusi. La Via della Croce è, infatti, un cammino di fede e di preghiera da fare in silenzio e con devozione come appare nelle descrizioni e nei diari di tanti illustri pellegrini (Niccolò III d’Este, Fr. Perinaldo, Mark Twain, Matilde Serao, Paolo VI, Pasolini) e dello stesso relatore. 

Un percorso collettivo e individuale di persone che più che vedere o toccare con mano i luoghi e le pietre sfiorate dal Cristo, come il luogo della flagellazione o la casa del Cireneo o quello dell’incontro di Gesù con la madre Maria ed altri, seguono in raccoglimento le tappe della Via Crucis per sentire dentro di sé rinascere la speranza in una redenzione e resurrezione morale e spirituale.

Questo è quanto emerso durante la videoconferenza su “Camminando lungo la Via Crucis di Gerusalemme” tenuta nella sede dell’Aneb (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta martedì 16 aprile dal dott. Corrado Scardigno, che dopo aver conseguito una laurea magistrale in Filologia, Letteratura e Storia dell'antichità, presso l'Università degli Studi di Bari,  si è recato nel 2016 a Gerusalemme prima come volontario del servizio civile,  poi come ricercatore per la ONG Associazione Pro Terra Sancta che sostiene progetti sociali e culturali in Israele e Palestina.

Attraverso la sua esperienza di vita vissuta per due anni nella città di Gerusalemme, il relatore ha parlato della “Via Dolorosa” o Via Crucis, quale percorso spirituale attraversato dai pellegrini dal Medio Evo ad oggi ma anche percorso quotidianamente da lui per motivi di lavoro. 

Così attraversando quelle viuzze strette, fatte di numerosi gradini è stato rivissuto il percorso secondo le tradizionali XIV tappe della Via Crucis che il Cristo compì per la via dolorosa dal momento della sua condanna a morte (oggi presso il Convento della Flagellazione) fino al Golgota (le ultime cinque si svolgono all’interno della Basilica del S. Sepolcro).  Un percorso che storicamente già dalla la fine del IV secolo è in parte descritto dalla pellegrina spagnola Egeria, ma che si è strutturato in modo non fisso solo dall'Epoca Crociata al XVI secolo ed oltre. Grazie all’opera promossa dai francescani (presenti in Terra Santa dal 1217 e dal 1347 nominati custodi ufficiali dei Luoghi Santi con bolla del Papa Clemente XVI), la pratica della Via Crucis si diffuse da Gerusalemme in tutta in Italia ed Europa anche grazie soprattutto al favore dei papi e di S. Leonardo. 

Questa conferenza effettuata nella Settimana Santa, ci ha trasmesso tanta spiritualità ed il desiderio di recarci in pellegrinaggio in Terra Santa. Al termine della serata la socia anebina Dora Modugno ha letto una bellissima poesia scritta da suo padre 45 anni fa intitolata: "Venerdì Santo", in cui descrive con tanta emozione la processione dei 5 Misteri che si svolge a Molfettese il Venerdì Santo.

 Rosanna Cormio

 

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