MOLFETTA – Si giocherà a Manduria l’incontro di ritorno della partita di calcio Molfetta-Fortis Trani, che si pensava dovesse essere disputata a porte chiuse, riprendiamo in esame il vergognoso episodio dei disordini terminati con azioni di violenza, sassaiola e lancio di pali in metallo che hanno ferito ad un occhio e al volto un tifoso del Trani e due carabinieri, né la tifoseria del Liberty Molfetta, né quella del Fortis Trani accennano a fare un passo indietro.
Riassumiamo un po’ i fatti per fare qualche chiarezza. Intanto ci troviamo di fronte a uno strano silenzio anche del presidente del Liberty Molfetta, Nicola Canonico, appena rieletto consigliere regionale, dal quale ci saremmo aspettati un parola di condanna per questi episodi. Ma tant’è, si è capito che forse per lui Molfetta è solo un sebatoio elettorale.
A parlare è stato invece, qualche giorno fa, il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini che ha inviato una lettera al presidente del comitato regionale della Figc, Vito Tisci, che certamente non ha contribuito a rasserenare l’ambiente, soprattutto perché si attribuisce la colpa ai tifosi avversari. E questo da un amministratore responsabile, è molto grave e rischia di alimentare ulteriori polemiche, in una situazione dove la politica pare assente, quando dovrebbe essere di esempio.
"Appresa la notizia del ferimento di Alessandro, un ragazzo di Trani, vittima di una incivile aggressione da parte di delinquenti molfettesi, esprimo a nome dei tranesi la mia più ampia solidarietà a lui ed alla sua famiglia per ciò che è accaduto. Non è pensabile che una tifoseria composta e civile come quella che segue la squadra del Trani, possa subire aggressioni così incivili da rasentare la bestialità. E’ solo per un caso fortuito che il ragazzo colpito non ci abbia rimesso la vita.
La nostra Città ed i suoi giovani appassionati di calcio che seguono ogni settimana la propria squadra hanno sempre dato dimostrazione di correttezza e di assoluto e civile atteggiamento agonistico e sportivo. Io stesso ho avuto modo di constatarlo direttamente seguendo i tifosi in qualche trasferta. Quello che è successo a Molfetta con l’abominevole aggressione subita dai tifosi del Trani, lì presenti con comportamenti assolutamente non violenti e corretti, getta fango sullo sport e sull’onore stesso di coloro che simulando vicinanza alla propria squadra danno sfogo ai loro istinti bestiali ed animaleschi. Noi siamo convinti che il modo migliore per affrontare il tema della violenza negli stadi sia una intensa attività di prevenzione e diffusione dei valori alti dello sport, dell’agonismo e della passione per la propria squadra. Ed è per questo che il nostro auspicio è quello che al danno non si aggiunga la beffa. Abbiamo avuto sentore della possibile decisione di far disputare in campo neutro la partita di ritorno con il Molfetta.
Noi riteniamo che la soluzione giusta, invece sia quella di disputare a Trani questa partita interdicendo lo stadio alla tifoseria del Molfetta resasi responsabile di questo terribile incidente. Abbiamo inviato una lettera al Presidente del Comitato Regionale FIGC/LND sig. Vito Tisci, invitando le autorità sportive che si apprestano a prendere decisioni in merito, a lasciarsi guidare dal "buon senso", evitando ulteriori penalizzazioni per i tranesi che sono soltanto vittime di questa situazione creata da incivili".
Intanto il Giudice Sportivo del comitato regionale della FIGC aveva chiesto di far giocare a "porte chiuse" la gara di domenica prossima tra Trani e Molfetta, ma dal ministero dell’Interno ritengono che la cosa possa costituire ancora un pericolo, per cui verrà scelta una sede esterna, più lontana.
Questo il verdetto del giudice: "Propri tifosi facevano esplodere quattro bombe carta sugli spalti senza conseguenze e due bombe carta sul terreno di gioco non lontano da un assistente. A fine gara propri sostenitori lanciavano oggetti all'indirizzo di tifosi locali, tentando di venire in contatto con i medesimi senza conseguenze per la presenza di una barriera divisoria e del pronto intervento dei carabinieri. A fine gara alcuni soggetti estranei erano presenti negli spogliatoi e pronunciavano ripetutamente espressioni ingiuriose e minacciose all'indirizzo dei componenti della terna arbitrale. All'uscita dallo spogliatoio alcuni dirigenti e calciatori non identificati continuavano ad insultare il direttore di gara e, nonostante l'intervento dei carabinieri teso ad allontanarli, allorquando l'arbitro entrava nell'auto dell'osservatore Natilla, la medesima veniva colpita con pugni sui vetri e calci sulle portiere. Dopo essere uscito dall'impianto il veicolo veniva inseguito da soggetti sconosciuti per alcuni chilometri, costringendo il conducente a manovre pericolose quali il passaggio con il semaforo rosso per evitare di essere raggiunto".
La Liberty Molfetta ha ricevuto una sanzione di 1500 euro: "Durante la gara numerosi soggetti estranei sostavano nella zona degli spogliatoi. A metà del secondo tempo l'arbitro ha allontanato un soggetto non identificato dalla panchina della società per continui disturbi all'operato del direttore di gara e di un assistente. Propri tifosi facevano esplodere circa quaranta petardi senza conseguenze e lanciavano in campo cinque bottigliette d'acqua senza provocare danni. A fine gara una ventina di tifosi invadevano pacificamente il terreno di gioco senza conseguenze. Sugli spalti altri sostenitori lanciavano oggetti verso i tifosi ospiti e tentavano di entrare in contatto con gli stessi, non riuscendovi per la presenza di una barriera divisoria e per il pronto intervento dei carabinieri".
Nella polemica, ultima in ordine di tempo arriva una lettera degli Hooligans Vecchia Guardia, gruppo organizzato della tifoseria biancorossa.
Ecco cosa dicono questi tifosi:
«I componenti del gruppo dei tifosi organizzati Hooligans Vecchia Guardia, in merito agli incidenti verificatisi a Molfetta dopo la partita tra Liberty e Fortis, intendono precisare quanto segue:
- piena solidarietà e vicinanza ad Alessandro, il tifoso di Trani rimasto ferito in maniera accidentale;
- condanna nei confronti di tutti i tifosi violenti, di entrambe le parti, resisi responsabili dei disordini avvenuti e da cui prendiamo le distanze;
- stigmatizzare che il lancio di oggetti contundenti e di petardi è cominciato da parte di alcuni tifosi del Trani subito dopo il gol del 2 a 1 per la Liberty: fino a quel momento tra le due tifoserie non vi era stato alcun momento di attrito;
- sottolineamo che qualcosa non ha funzionato nel filtraggio dei tifosi ospiti, tanto che nel settore loro destinato erano presenti numerosi petardi di elevato potenziale come testimoniano le numerose esplosioni (una delle quali ha provocato anche il ferimento di due Carabinieri):
- rimarchiamo la fatalità dell'incidente che ha coinvolto il tifoso tranese:
- condanniamo l'atteggiamento provocatorio assunto nel corso di tutta la gara da parte di parte della dirigenza della Fortis e del massaggiatore della squadra: atteggiamento ammesso anche dal presidente della Fortis Flora in una intervista televisiva e sanzionato dal Giudice Sportivo;
- ricordiamo, inoltre, che proprio a Trani, in occasione di una delle tante trasferte di quest'anno, i nostri tifosi sono stati bersaglio del lancio di un vaso dal terzo piano di uno stabile e che solo per puro caso in quella occasione non si è consumata una vera e propria tragedia.
Infine chiediamo al sindaco di Trani, signor Tarantini, di evitare di esasperare ulteriormente gli animi, di fare accuse infondate senza conoscere i fatti e soprattutto di condannare indistintamente i tifosi molfettesi prendendo le difese dei suoi concittadini: in occasione della aggressione subita da noi nella sua città, non ci sembra che il primo cittadino abbia espresso nè parole di condanna del gesto nè di solidarietà nei nostri confronti».