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ESCLUSIVA - Colpa dei furti di rame alle Ferrovie la dispersione dell'alta tensione in via Ungaretti Spadavecchia: sono più preoccupato di prima, il fatto potrebbe ripetersi e le Ferrovie si limitano a dire che "limiteranno le conseguenze all'ambiente circostante"
11 maggio 2007

MOLFETTA - Finalmente è stata individuata la causa della dispersione di corrente di alta tensione nei pressi del traliccio di via Ungaretti, che ha rischiato di far saltare in aria la casa di Felice Spadavecchia, un marittimo di Molfetta, come Quindici on line ha pubblicato in esclusiva (altre notizie si possono leggere sulla rivista “Quindici” in edicola martedì 15), riportando il disperato appello rivolto a noi da questo cittadino. All'appello è seguito un generico impegno dell'assessore Magarelli dell'amministrazione comunale di Molfetta. Ora vi proponiamo un'altra esclusiva, rappresentata dalla risposta che la direzione delle Ferrovie ha dato all'interessato per spiegare l'accaduto. «Il fatto da lei segnalato – è scritto nella lettera inviata a Spadavecchia via posta elettronica dopo oltre 10 giorni dalla denuncia - è stato causato dal furto, ad opera di ignoti, delle trecce di collegamento elettrico tra le rotaie e la sottostazione elettrica (SSE) di Molfetta. A seguito di ciò si è prodotto un percorso anomalo della corrente di trazione con un aumento del potenziale elettrico del terreno, ciò, tuttavia, non ha costituito pericolo per le persone. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) – la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce l'infrastruttura ferroviaria e ha la responsabilità delle stazioni - in questi ultimi tempi, insieme alla Società Enel, è stata oggetto di altri simili atti vandalici e criminali che hanno provocato il danneggiamento delle proprie infrastrutture, procurando una riduzione dei servizi, e disagio e allarme tra la popolazione interessata. Nel caso specifico da lei segnalato desideriamo comunque confermarle, che sugli impianti di RFI è stato osservato il pieno rispetto delle vigenti normative tecniche e di legge; tale conformità consente, anche nei casi di gravi disservizi, come quello citato, di limitare le conseguenze sull'ambiente circostante». In pratica, le Ferrovie sembrano non considerare grave il fatto, ma un fenomeno di routine, che magari potrebbe accadere ancora, col rischio, speriamo di no, di conseguenze più gravi. «Sono ancora più allarmato di prima – dice in esclusiva a Quindici, Felice Spadavecchia - le Ferrovie hanno dichiarato che il problema è dipeso da loro ma quello che mi lascia esterrefatto è che evidenziano il fatto come di entità minore e di NON PERICOLO!!!!. Anzi quasi confermano che la cosa potrebbe riaccadere e in quella circostanza “limiteranno le conseguenze sull'ambiente circostante”. Tragicamente ASSURDO!! Lascio a voi eventuali riflessioni. Vi prego di sostenermi ancora in questa battaglia». Naturalmente Quindici (come sempre fa con le segnalazioni dei cittadini) continuerà a seguire questa vicenda, alla quale ha dedicato anche la copertina della rivista - che sarà in edicola la prossima settimana -, per capire se sarà possibile, da parte delle istituzioni e degli enti interessati, garantire una tranquillità alle famiglie che abitano in via Ungaretti e che temono per la loro incolumità da anni a causa anche di un traliccio dell'Enel (foto) piazzato in mezzo alle case, che non viene ancora eliminato, come previsto da un accordo sottoscritto con il Comune di Molfetta, che dovrebbe attivarsi per far sì che questa rimozione avvenga al più presto possibile, senza attendere i tempi burocratici che sono biblici. In casi come questo l'urgenza diventa vitale e ci auguriamo che il sindaco sen. Antonio Azzollini possa muoversi (anche grazie ai i suoi vantati collegamenti romani) con la stessa sollecitudine avuta per portare a termine l'iter della realizzazione del nuovo porto di Molfetta.
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