“Berenice” la regina della bellezza, inaugurata al Castello Svevo di Bari la Mostra di Omar Galliani. Una nota di Rocco Nanna, presidente della Fondazione Valente di Molfetta
Omar Galliani
MOLFETTA – Inaugurata la Mostra “Leonardesca” del Maestro Omar Galliani al Castello Svevo di Bari (sarà aperta fino al 9 settembre), organizzata dal Polo Museale Puglia e dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente di Molfetta, con l’Accademia Belle Arti di Brera (le foto sono di Giuseppe Clemente).
Il presidente della Fondazione, avv. Rocco Nanna, ha diffuso una nota sulla Mostra:
«Galliani Omar, che ho avuto il grande privilegio di incontrare per caso una decina di anni or sono alla Pignata di Franco Vincenti, che non era un ristorante, come voleva far credere e come appariva, ma un centro cultural- culinario di altissimo livello, è annoverato tra i più prestigiosi artisti contemporanei, a tal punto che gli Uffizi di Firenze dal 30 ottobre 2018 conservano un suo autoritratto nel corridoio vasariano, un grande privilegio per un pittore vivente e apprezzato docente, noto in tutto il mondo, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
A Galliani sono particolarmente legato perché ha contribuito, unitamente all’artista Gaetano Grillo, alla redazione della convenzione tra l’Accademia di Brera, Istituzione pubblica di alta cultura, e la Fondazione Vincenzo Maria Valente, che ha sede a Molfetta e che presiedo da circa un paio d’anni, il cui Fondatore era anch’egli noto docente (tra i suoi alunni ricordo la d.ssa Livia Pomodoro e il Maestro Riccardo Muti), scrittore, poeta e soprattutto incisore, annoverato tra i magnifici 500 Accademici d’Italia.
Galliani è stato invitato dal Ministero dei Beni Culturali, con cui la Fondazione Valente collabora da anni per la diffusione della musica di qualità, a ricordare, con una ventina di sue grandi opere, i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci presso il Castello Svevo di Bari, grazie anche al generoso impegno della Direttrice del Polo Museale d.ssa Mariastella Margozzi, che ringrazio per aver accettato – per questo evento - anche la collaborazione della Fondazione Vincenzo Maria Valente, la quale presenterà - in questo ambito contesto – la cartella contenente due opere grafiche di “Berenice”, della Regina Berenice, passata alla storia per la bellezza della sua chioma.
Chissà se il riferimento alla bella regina d’Egitto sia fondato o meno, o la sua immagine sia metaforicamente collegata ad una costellazione, così trasformata la sua chioma da Afrodite; è certo, però, che Galliani anche in queste due litografie celebra la bellezza, mantenendo uno stretto rapporto con l’arte del passato, con Michelangelo o con Filipepi o con Raffaello o con Leonardo, per giungere a Ingres e alla sua arte nel difficile uso della linea.
Gli studiosi concordano quasi tutti con l’affermazione secondo la quale Leonardo da Vinci, che Galliani celebra anche con “Berenice”, fu tra i primi a sperimentare la sua poetica del chiaroscuro nel disegno, che era sovente preparatorio per ottenere successivamente la sensazione di forma nei suoi dipinti, solitamente realizzati, come fa Galliani, su legno di pioppo, come su legno di pioppo venne realizzata la Gioconda.
Le due litografie di questa cartella di Galliani “per Berenice”, evidenziano le sottili variazioni di pressione della linea che sembra non abbia mai soluzioni di continuità, dove l’espressività giunge all’utilizzatore attraverso sottilissimi variazioni dei segni della sua matita, così dimostrando padronanza nell’arte di trattare luce e ombra, in rapporto all’atmosfera e allo spazio.
Ecco perché il disegno sia esso originale o litografico richiede sempre una grande attenzione da parte del destinatario, il quale deve essere consapevole che la bellezza è emozione, che è soprattutto nell’Arte».