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Bari, emittenza locale a rischio col digitale terrestre. Vendola: no al duopolio Rai-Mediaset
29 giugno 2010

BARI -“L’emittenza locale non venga sacrificata sull’altare delle scelte dei grandi gruppi economici”. “No a carte truccate, a diritti quasi di derivazione divina, non arretreremo di fronte al duopolio Rai-Set”. Non lasciano dubbi le parole del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e della Regione, Nichi Vendola, che hanno aperto il convegno nazionale “Il digitale e le Tv locali”, organizzato a Bari dal Corecom Puglia e che riunisce tutti i soggetti: Ministero, Agcom, Corecom, emittenti.

La Puglia è al fianco delle “sue” televisioni, nella svolta verso il digitale terrestre, che la interesserà nel primo semestre del 2011 e intanto è già una realtà, difficile, in nove regioni. L’intero sistema istituzionale è compatto, a difesa delle antenne locali, perché sulla stessa ‘lunghezza d’onda’ si sono espressi il presidente della Provincia, Francesco Schittulli e l’assessore Fabio Losito, per il Comune di Bari.
È un momento delicato quello che stanno vivendo le emittenti locali. Il passaggio al digitale, che prevede tra l’altro l’assegnazione automatica dei tasti sul telecomando, rischia di modificare gli equilibri, le abitudini degli utenti, le posizioni acquisite dalle aziende sul mercato, con ricadute sui fatturati, sull’occupazione di giornalisti, tecnici e amministrativi, minacciando la stessa sopravvivenza delle tv. Dove si è passati al digitale terrestre molte hanno chiuso: questo il grido d’allarme lanciato a Bari.
“Siamo gelosi e vogliamo non solo difendere, ma valorizzare lo straordinario tessuto di emittenti locali che nel Sud rappresentano un volano economico e sociale”, ha detto il presidente Introna introducendo i lavori, moderati dal presidente del Corecom Giuseppe Giacovazzo.
Vendola, in missione in Cina, ha fatto pervenire un saluto con un “messaggio chiaro”, La Puglia non permetterà la svendita del suo patrimonio di pluralismo dell’informazione.
La svolta dello switch off è importante e irrinunciabile, ma le voci delle emittenti non resteranno inascoltate. Introna ha auspicato una sintesi unitaria dei lavori del convegno di Bari. “Sarebbe un obiettivo alto”, ha detto, un documento comune con una posizione univoca del sistema, tra regioni, Corecom, emittenti, giornalisti. L’impegno è di sottoporlo al governo centrale.
Il passaggio al digitale è il tema principale del convegno, che affronterà anche il tema dei contributi pubblici e dei problemi e prospettive delle tv locali.
 
Una “falcidie” per l’emittenza locale? Il pericolo non è esagerato, sta già accadendo nelle regioni che hanno già attuato la svolta verso il digitale, lo ha denunciato il presidente del Corecom Puglia, Giuseppe Giacovazzo, coordinando i lavori del convegno nazionale “Il digitale e le tv locali”, a Bari. Inaccettabile perdere anche solo una tv: per Giacovazzo la presenza di tante realtà televisive crea il giusto “anticorpo all’autoritarismo dilagante”.
Tv falcidiate? Dopo lo switch off digitale nel Lazio si lamenta una perdita degli ascolti del 45%, i decoder sono privi di indicazioni, uno spot pubblicitario “vale” 0,75 euro. Risultato: licenziamenti e cassa integrazione. L’appuntamento nazionale barese ha affrontato diversi nodi, in tre sessioni di lavori, ai quali hanno partecipato il commissario Agcom Nicola D’Angelo, rappresentanti della Regione, dei Corecom, della FRT, dell’Ordine dei giornalisti e il segretario FNSI Franco Siddi. Non però esponenti del Governo nazionale: “una mancanza che duole”, ha notato Giacovazzo. 
Le tv stanno vivendo con “malessere” il passaggio. Eppure, come non ha potuto fare a meno di sottolineare Rosario Donato (FRT), “abbiamo avuto dieci anni di tempo per il passaggio al digitale terrestre, è possibile essere arrivati col ‘fiato corto’ a regolamentare le frequenze?”.
Ma è anche “l’autoprogrammazione” e l’assegnazione automatica delle tv sul telecomando uno dei nodi centrali del seminario: “il Logical channel number – ha spiegato Fabrizio Berrini, Aeranticorallo – è una rivoluzione della quale non abbiamo capito ancora il senso. La causa? Editori furbi che hanno chiesto ‘aiuti’ a governatori ignoranti in materia”..
“Siamo immersi in una dimensione di sviluppo tecnologico – ha affermato il presidente del Corecom Trentino, Enrico Paissan – della quale stentiamo a comprendere il valore. La storia dirà che, al confronto, la rivoluzione industriale sarà stata una piccola cosa”.
“Ma cosa succederà – ha chiesto – quando il Pentagono, che ci ha ‘regalato’ internet, si degnerà di donarci il sistema che usa attualmente? È chiaro che sul terreno su cui si gioca la competizione, scontiamo un ritardo di regia”.
“Nel Lazio – ha spiegato il presidente del Corecom Francesco Soro - cinquecentomila persone hanno avuto problemi con il passaggio al digitale. Dobbiamo evitare che in altre Regioni accada la stessa cosa: si pensi al centro storico di Bari dove esistono antenne che non filtrano il segnale. Ma dobbiamo soprattutto tutelare le fasce meno abbienti, il sistema televisivo locale deve fare autocritica se vuole essere davvero competitivo nell’era del digitale”.
Sul tema dei contributi pubblici sono intervenuti Maria Pia Caruso per Agcom e il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, a nome della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali.
“Uno dei nodi da sviluppare – ha precisato Introna – è certamente la mancata erogazione, da parte del Ministero, delle provvidenze 2009 alle emittenti televisive, sulla base delle graduatorie redatte dei Corecom”. Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato che: “Un altro problema sono i tagli delle agevolazioni alle aziende, specie l’abolizione delle provvidenze relative alla legge sull’editoria”.
“Alle emittenti dico: vi siamo vicini –ha dichiarato – ma vi chiediamo il rispetto delle regole, delle leggi e dei contratti di lavoro”. La Regione non lascerà sole le tivù locali nella svolta verso il digitale, il sistema però deve trovare un percorso unitario. Questa la proposta emersa nel corso dei lavori.
Convegno nazionale sull'emittenza: il documento finale
 
Un documento unitario, come sollecitato dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna.
Questo il testo, approvato a Bari a conclusione del convegno nazionale del “Il Digitale e le TV locali”.
I Corecom, all’esito del confronto e delle sollecitazioni avanzate dal sistema radiotelevisivo locale durante l’incontro “Il digitale e le tv locali” che si è tenuto a Bari il 28/6/2010, ritengono necessario sottoporre al sistema delle autonomie locali e delle Regioni alcune questioni di vitale importanza per l’emittenza locale, affinché le stesse possano essere messe quanto prima all’ordine del giorno al fine di adottare misure, normative ed economiche, necessarie a salvaguardare il sistema radiotelevisivo locale, ovvero:
1) chiedere ad Agcom di accelerare la regolamentazione del c.d. Lcn (Logical channel number);
2) insistere affinché vengano ripristinate le provvidenze all’editoria, recentemente tagliate dal Governo;
3) rivedere, incrementandolo sino ad almeno 150 milioni di euro anno per i prossimi 3 anni, lo stanziamento per i contributi ministeriali alle tv locali previsti dalla legge 448/1998 in linea con gli emendamenti già in Parlamento;
4) stipulare un idoneo accordo quadro con il Ministero dello sviluppo economico – dipartimento delle comunicazioni che regolamenti l’attività svolta sul territorio dal Corecom per la redazione delle graduatorie di cui al d.m 292/2004 e successive modifiche;
5) fare in modo che il piano delle frequenze tenga conto delle singole specificità territoriali, garantendo a ciascuna emittente di mantenere e valorizzare l’avviamento e il posizionamento consolidato negli anni;
6) prevedere, nell’ambito della legge 448/1998, uno stanziamento straordinario per le emittenti locali abruzzesi duramente colpite dal devastante terremoto del 2009”.
Il presidente Introna ha confermato l’impegno di portare le proposte di sintesi al Coordinamento delle Assemblee legislative. “non una voce locale deve essere spenta”, ha sostenuto, in conclusione, riprendendo le fila di un confronto articolato nel corso della giornata barese.
Nel pomeriggio, il “malessere” dell’emittenza locale è stato rappresentato dai rappresentanti della Frt, dall’ing. Luca Montrone per l’Alpi, da Fabrizio Berrini per Aeranticorallo. Una “provocazione” ad unire le forze delle sigle è venuta dall’avv. Fabrizio Lombardo Piola, presidente dell’associazione editori radiotelevisivi pugliesi.
Il segretario nazionale della FNSI, sindacato dei giornalisti, Franco Siddi, ha richiamato tra l’altro al rispetto delle regole e dei contratti per il personale del settore radiotelevisivo, un settore che, come ha ricordato il vicesegretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Enrico Paissan, non gode di ammortizzatori sociali, riconosciuti dalla legge sull’editoria solo alla carta stampata.
Da Bari, l’appello alle istituzioni ed al governo non poteva essere più chiaro: il mondo dell’etere soffre e non può soccombere sotto i monopoli, sarebbe una ferita inaccettabile per la democrazia e la società.
 

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