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Azzerata la giunta comunale a Molfetta, dopo la decisione del Tar sulle quote rosa. Ma Azzollini vuole l'appello Ieri la riunione del consiglio comunale. Via libera a "tabellone selvaggio", nuovo scempio alla città: arrivano altre 20 plance per la gioia delle casse comunali e degli utili idoti
30 dicembre 2008

MOLFETTA - La giunta comunale si è dimessa per effetto della sentenza del Tar che ha imposto al sindaco Antonio Azzollini e all'amministrazione di centrodestra di rispettare lo statuto comunale, che prevede la presenza di almeno una donna nella giunta. E il consiglio comunale di ieri sera ha visto il banco degli assessori vuoto, in attesa della nomina della nuova giunta e del ricorso al Consiglio di Stato da parte del sindaco, contro questo provvedimento. Il rischio ora è che con l'azzeramento della giunta – come ha fatto rilevare il consigliere Giovanni Abbattista del Pd – vengano annullati, per effetto retroattivo, tutti gli atti precedenti della stessa amministrazione Azzollini. Insomma, una sconfitta per la città, oltre che per il sindaco e soprattutto nuove spese per affrontare il giudizio di appello, per una scelta “sbagliata dall'inizio e nella quale Azzollini si ostina ad insistere”. Abbattista ha quindi chiesto al sindaco di rinunciare al ricorso e a ulteriori spese a carico dei cittadini, provvedendo al ripristino della giunta con l'inserimento della presenza femminile. Ma Azzollini ha deciso di andare per la sua strada con ostinazione. Il consiglio ha poi affrontato l'altro punto all'ordine del giorno: imposta comunale sugli immobili, approvazione della "Tabella valori venali per le aree fabbricabili" e addizionale comunale Irpef, approvato a maggioranza, contraria l'opposizione, astenuta Adele Claudio. Animata discussione sulla proroga fino al 31 dicembre 2010 del contratto per la riscossione della tassa dei rifiuti solidi urbani, oggi in concessione a Equitalia Spa. Piergiovanni (Socialisti) e Porta (Rifondazione) hanno chiesto di ridurre la proroga a fine 2009 per consentire la gara per l'aggiudicazione definitiva, anche perché nella delibera era previsto l'affidamento di nuovi servizi (riscossione fitti immobili comunali) e quindi non si trattava di proroga, bensì di nuovo affidamento. Per quanto riguarda l'Ici, il sindaco ha dichiarato che non ci sarà alcun aumento per i cittadini, mentre Patimo (Pd) ha chiesto di unificare le aliquote, aumentando ulteriormente quella per le case sfitte, rispetto a quelle data in uso gratuito ai familiari. A lui si è associato Porta che ha chiesto di portare l'aliquota per le case sfitte al 9 per mille (oggi è all'8, mentre per quelle date ai parenti è del 7), aumentando anche la fascia di esenzione. Discussione in aula anche per la proroga alla Gestor Spa del servizio di riscossione pubblicità, delle pubbliche affissioni e tassa di occupazione di suolo pubblico. Piergiovanni riteneva inutile affidare un incarico a una società destinata a scomparire dal 1° gennaio. Infatti, la Gestori verrà assorbita da Tributitalia. Il dirigente del settore tributi del Comune, Lopopolo ha però rassicurato l'opposizione, sostenendo che il passaggio dalla vecchia alla nuova gestione sarà automatico. Infine è passato anche l'aumento del numero delle plance pubblicitarie (altre 20) che stanno infestando la città, rendendola più brutta e tutto ciò per fare cassa. Una vergogna contro la quale si è scagliato, giustamente, il consigliere Piergiovanni, ma l'amministrazione comunale ha deciso di continuare imperterrita. Via libera, insomma, a "tabellone selvaggio" per la gioia degli "utili idioti" che versano soldi inutili per questa pubblicità che infastidisce i cittadini. Unico interesse del Comune è quello di fare soldi, anche a scapito dei cittadini e dell'arredo urbano, ormai orribile, come avviene anche a Corso Umberto, dove le piante sono state sostituite da brutte plance pubblicitarie. C'è da chiedersi: chi ci guadagna? Ci sembra sospetto il proliferare di questi tabelloni pubblicitari. Con questo scempio, come si può pretendere che i turisti vengano a Molfetta?
Autore: V. R.
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