MOLFETTA - Colpo di scena per l’omicidio Carnicella. Dopo vent’anni dall'assassinio del sindaco di Molfetta, Gianni Carnicella, la Procura di Trani apre un nuovo ramo dell’inchiesta. Il procuratore capo, Carlo Maria Capristo, e il sostituto procuratore, Giuseppe Maralfa, sono alla ricerca di presunti fiancheggiatori di Cristoforo Brattoli, già condannato per l’omicidio del 7 luglio 1992 e tornato uomo libero per fine pena.
Massimo riserbo da parte degli inquirenti. L’indagine, che probabilmente è a uno snodo cruciale, era partita nel 2011, quando il Brattoli aveva affisso
alcuni manifesti a Molfetta, lasciando intendere di voler raccontare una verità più ampia di quella processuale, culminata con la sua condanna.
A quanto pare, Brattoli potrebbe essere stato istigato da qualcuno: il nuovo fascicolo sarebbe rubricato con l’accusa di concorso per istigazione in omicidio, al momento a carico di ignoti. Per questo motivo, la Polizia Giudiziaria ha perquisito a lungo l’abitazione di Brattoli per individuare un “memoriale” o, comunque, degli appunti per risalire all’identità di presunti istigatori dell’atto efferato. In sostanza, secondo l’attuale ipotesi di reato, ci potrebbe essere stato qualcuno che avrebbe potuto rafforzare le intenzioni assassine del Brattoli.
Dopo 20 anni, le nuove indagine potrebbero riportare alla luce la verità dell’omicidio Carnicella.
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