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Ancora per pochi giorni in edicola la rivista “Quindici”: piano casa e la razzia dell'agro, città metropolitana, disoccupazione a Molfetta al 57%, altri fruttivendoli fuorilegge
05 novembre 2012

MOLFETTA - E’ ancora in edicola per pochi giorni il numero di ottobre della rivista mensile Quindici Molfetta (nella foto la copertina di Francesco Mezzina), il mensile leader, l’unico che fa opinione e fa discutere a Molfetta, completando così il panorama informativo offerto ogni giorno con Quindici on line, il primo e più diffuso quotidiano in internet, con argomenti diversi e più approfonditi del giornale web. Quindici l’unico giornale con le migliori firme (dalla cronaca, alla politica, all’economia, alla cultura, alla fotografia), che vi offre l’informazione completa e approfondita e le notizie che gli altri non danno.

 
In questo numero: Piano Casa, si rischia una nuova razzia dell’agro; Città metropolitana, Azzollini dice no e la città rischia di finire con Foggia; mal di lavoro, disoccupazione al 57% a Molfetta; la deregulation fruttarola si piega all’Asl, ma si espande a macchia d’olio.
L’editoriale del direttore Felice de Sanctis: Il re degli ignoranti. I misteri del nuovo porto: dalla delega ai finanziamenti statali.
 
Politica: centrosinistra nel labirinto di Cnosso. Azzollini prepara il terzo mandato? Antiracket, Maurizio Altomare: a Molfetta non c’è allarme criminalità, ma la vergogna di box regalati ai fruttivendoli a spese dei cittadini. Ecotassa rifiuti, differenziata e stangata. Piano strade, dalle basole alle zanelle le spiegazioni della dirigenza. Biennale internazionale di pittura e scultura a Grottaglie curata da mons. Pietro Amato: ci sono 4 artisti molfettesi.
 
Madonna dei Martiri, la festa raccontata per immagini.
Paleolitico a via Ungaretti: ancora i pozzi neri, senza fogna a rischio allagamenti
Politica, legge anticorruzione, dirigenze politiche allo sbaraglio con l’emendamento anti-trombati;
 
Cultura: Sulla rotta della morte; Il raid dei Dardanelli del 1912: il contributo dei marinai molfettesi; Gabbiani in libertà, la mostra di George Farah e Mauro Germinario; Fotografia d’epoca: il teatro La Fenice.
Alla studentessa Raffaella Annese dell’Istituto Alberghiero il premio scuola del Rotary Club Molfetta; Maglia mercato, degrado e abbandono. Cosa nasconde: una variante al Prgc?; Don Tonino terziario francescano, il pellegrinaggio ad Assisi dell’Associazione Don Tonino Bello per la solidarietà; Il concorsino della scuola; El ojo de los demás, L’occhio degli altri: l’insegnamento di don Tonino.
Sport, Calcio e tattica: la Libertas Molfetta dalle difficoltà iniziali alla vittoria. Addio Caceres, arriva Van DijK: la Pallavolo Molfetta si veste di orange; Basket, Gammauto Chevrolet Molfetta, ai blocchi di partenza.
 
Come si nota è un numero, come sempre, ricco di contenuti e temi interessanti con tanti argomenti che non trovate su altri media e che vi terranno compagnia per un mese di piacevole lettura, con approfondimenti che spaziano dalla cronaca alla politica, dall'economia all'attualità, dalla cultura allo sport. Affrettatevi ad acquistarlo: in edicola ancora per pochi giorni.
Quindici: quello che gli altri non dicono, Quindici: la rivista che si sceglie in edicola.
 
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Autore: Q
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Come sempre e al solito, l'amico BOOM BOOM mi ha anticipato: sottoscrivo pienamente quanto da lui detto, scritto e postato. Egregio Direttore non basta dire quello che ha detto e scritto alla chiusura dell'editoriale di "Quindici" del mese di ottobre. Direttore facciamo i nomi: chi sono gli ignoranti sempre più poveri e disillusi ecc., ecc.? Faccia un nome di un sindaco dal dopoguerra a finora, migliore del nostro Azzollini! Egregio Direttore, lei non ha nomi e nemmeno cognomi da opporre al "miglior sindaco che Molfetta e tutti i molfettesi hanno avuto l'onore di ospitare nel palazzo di Città. Il suo "editoriale" egregio Direttore, è quanto di più populismo si possa fare e scrivere. Infatti subito c'è stata la "fuoriuscita e la carica" di ruffiani e lecchini, aficionados lettori di "Q" e anche online, tutti a scagliarsi contro la persona del sindaco seguendo il suo esempio, dei suoi redattori, inviati e collaboratori. Bene ha fatto BOOM BOOM a definire il suo editoriale una filippica eretica e blasfema. Ma quale sistema feudale e clientelare! Quello che ha fatto il dottor Azzollini per Molfetta, sarà irripetibile, ricordato negli annali della storia della città. Un solo rammarico, il non avere terminato quell'opera che avrebbe fatto di Molfetta lo zenit, la cometa rivelatrice dei mari: IL PORTO. Ma non è ancora detta l'ultima parola, la determinazione e l'amore per la città farà sì che il nostro sindaco torni sui suoi passi, perdonando tutti voi e tutti coloro i quali in questi anni gli hanno tramato, perchè dal profondo e non dalle spume delle onde verrà la verità. Pentitevi e chiedete umilmente scusa, tutti i detrattori e nemici politici più che avversari, fatelo prima che sia troppo tardi, prima che Azzollini ci abbandoni al destino, quel destino che ci rilegherà in periferia facendo della città di Molfetta una città periferica, spenta e da dimenticare. Prima che sia troppo tardi.
Herrore! Horrore! Questi sono i guasti irreversibili della carta stampata e dell'informazione post-moderna e contemporanea. Egregio Direttore, il suo “Editoriale” di ottobre, a furia di leggerlo con sorpresa, annichilito, stupito e sotto certi aspetti inverosimile, l'ho imparato a memoria e sa cosa Le dico e scrivo? Un editoriale a dir poco blasfemo specialmente nella sua chiusura quando asserisce scrivendo “occorre un ricambio di classe dirigente a cominciare dal sindaco peggiore del dopoguerra”! Qui c'è l'herrore e l'horrore del suo editoriale completo. Lei ben sa cosa le sarebbe accaduto secoli fa con simili affermazioni e trascinando a torto le masse popolari verso simili credenze. Egregio Direttore, tempo fa fui ingiustamente accusato di essere un “anonimo pusillanime”, un ruffiano e leccaculo del sindaco, di quel sindaco da Lei e da tanti altri sempre vilipeso. Ora vedo e leggo tanti post scritti da gente da Lei occultamente anestetizzati, addormentati e manovrati dal suo quindicinale e dal giornale online, dicevo del sindaco ingiustamente e a torto definito il peggiore del dopoguerra. Herrore e Horrore, e lo si capisce da tutti quei post scritti dai vostri adepti, e mi riferisco anche a tutta la redazione del giornale. Egregio Direttore, il suo editoriale di ottobre, ha creato decine e decine di ruffiani e lecchini, basta leggere i post inviati nelle varie “specialistiche” del giornale online, ne cito alcuni riferimenti anche scritti dai suoi redattori: “Antonio Azzollini, che ha costruito un vero e proprio bluff elettorale; “Di danni, Azzollini a Molfetta ne ha fatti tanti, altro che quello che vogliono far credere i suoi adepti, sodali, amici e simpatizzanti; la modernità non fa parte del bagaglio culturale di Azzollini, fermo quantomeno agli anni '60;...un cumulo di degrado sociale, economico, urbano, politico, amministrativo, istituzionale, ecc. ecc..; “antonio la trippa azzollini prepara le valigie……” e tante altre eresie e sciocchezze eretiche infamanti e vergognose scritte da redattori e inviati, atte a denigrare quello che è stato, egregio Direttore, non il peggiore sindaco di Molfetta come da Lei definito in chiusura della sua “eretica” chiamiamola filippica editoriale, ma uno dei migliori se non il migliore sindaco, l'inventore e accanito sostenitore di quell'opera che farà di Molfetta il faro del Mediterraneo, non nascondiamolo: il PORTO. Qualcuno dice anche il più bello, bhe..... qui voglio essere onesto e non esagerare, non voglio farmi prendere dall'eccitazione, lasciamo perdere la bellezza, in questi casi conto poco o nulla, parliamo invece di approfondimenti e profondità così ben definita e descritta dal nostro sindaco quando vi dette lezioni di serietà e etica politica richiamando la vostra equivoca posizione sulla “spuma dell'onda”. Direttore ritiri il “Quindici” di ottobre dalle edicole e faccia un passo indietro con tutta la sua redazione, inviati e collaboratori. Il re è ben vestito, ben nutrito e pasciuto. Molfetta tutta rimpiangerà, qualora si avveri la tragedia dell'abbandono del nostro sindaco Azzollini, il migliore sindaco del dopoguerra, la storia ne darà conferma ai posteri. Chissà se non anche il più “bello”, chi può affermare il contrario, la storia a volte è strana e capricciosa. Direttore non me ne voglia, l'amore trionferà sempre sull'odio.
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