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Anche a Molfetta la campagna referendaria contro la privatizzazione dell'acqua Domenica 25 aprile sono previsti tre punti di raccolta firme: dalle 9 alle 13 al Pulo di Molfetta, dalle 11 alle 13 e dalle 19 alle 21 presso il Corso Umberto I, altezza Galleria patrioti molfettesi.
24 aprile 2010

MOLFETTA - 25 aprile 2010: anche a Molfetta parte la Campagna Referendaria “L’acqua non si vende”, promossa dal Forum italiano Movimenti per l’Acqua.
A 65 anni dalla Liberazione dell'Italia dalla dittatura, parte la campagna referendaria per liberare l'acqua dalla privatizzazione e dalla mercificazione e ribadire definitivamente il suo status di bene comune e diritto umano universale. In tutta Italia saranno organizzate iniziative per avviare la raccolta firme e raggiungere al più presto l’obiettivo costituzionale delle 500mila sottoscrizioni.

Molfetta risponde all’appello del Forum italiano Movimenti per l’Acqua e domenica fa partire un’allegra e pacifica mobilitazione coordinata dal Comitato referendario composto da: Amnesty, ARCI Il cavallo di Troia, Azione Cattolica Italiana, C.I.S.S., CGIL, COBAS, Giovani Comunisti/e, La Fabbrica di Nichi, Legambiente, Liberatorio politico, Ass. Linea 5, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà.
Domenica 25 aprile sono previsti tre punti di raccolta firme: dalle 9 alle 13 al Pulo di Molfetta, dalle 11 alle 13 e dalle 19 alle 21 presso il Corso Umberto I, altezza Galleria patrioti molfettesi.
I tre quesiti, già depositati in Cassazione a Roma, sono stati scritti da giuristi come Stefano Rodotà, Gianni Ferrara e Alberto Lucarelli, e se approvati renderanno possibile il ricorso ad aziende speciali o enti di diritto pubblico che gestiscano l’acqua come servizio di interesse generale, senza profitti.
PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua. Si chiede di abrogare l’art. 23 bis della legge 133/2008. L’ultima normativa in materia approvata dal Governo Berlusconi, che ha segnato un’accelerazione del processo di privatizzazione. Stabilisce come modalità ordinaria di gestione l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o affidamento a società miste con socio privato almeno al 40%.
SECONDO QUESITO: aprire la strada alla ripubblicizzazione. Si chiede di abrogare l’art. 150 del decreto 152/2006 che stabilisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la Gestione attraverso SpA a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico.
TERZO QUESITO: eliminare i profitti dal bene comune acqua. Si chiede di abrogare l’art. 154 del decreto 152/2006 che dispone che le tariffe del servizio siano determinate tenendo conto della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Il Comitato ha una pagina su Facebook rintracciabile scrivendo: Comitato molfettese per i 3 referendum per l'acqua pubblica.
Per maggiori informazioni: www.acquabenecomune.org
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