Anche a Lecce ateneo occupato per protestare il disegno di legge Gelmini
Il sindacato locale degli universitari spiega le ragioni dell'azione di rivolta contro i tagli del governo Berlusconi alle università
LECCE - Il sindacato locale riassume la situazione dello stato di occupazione delle università del Paese e racconta la propria esperienza di rivolta contro chi 'cerca di tagliare i fondi per il diritto allo studio continuando a finanziare missioni militari di “pace”, usando le loro stesse parole.
Segue la lettera dell'Udu (Unione degi universitari) di Lecce:
'Dopo un autunno che ha visto la mobilitazione di migliaia di studenti e dopo le manifestazioni del 17 novembre, negli scorsi giorni il clima di tensione a seguito della discussione in aula del Ddl Gelmini è aumentato, provocando una forte risposta del movimemnto studentesco in tutta Italia, che ha reagito passando a forme di rivolta più estreme.
A Roma gli studenti hanno occupato le facoltà di Fisica, Ingegneria, Igiene e Scienze Politiche; a Bari sono state occupate le facoltà di Ingegneria, ad Torino gli studenti occupano la mole antonelliana a Pisa la torre.
Mentre in tutta Italia si protestava, in parlamento si discuteva il Ddl Gelmini, il governo andava sotto su un emendamento, fino ad arrivare al rinvio della votazione a martedì.
Dopo le grandi città la rivolta si sta diffondendo a macchia d'olio anche negli atenei più piccoli.
In particolare a Lecce, oggi alle 15, nel cortile dell'edifico sperimentale Tabacchi, sede della facoltà di Lingue gli studenti universitari, dottorandi e docenti precari dell'università hanno partecipato ad un’assemblea dal nome "Pre-OCCUPIAMOci della nostra università".
Circa 500 studenti si sono concentrati nel cortile da dove poi dopo vari interventi, è partito un corteo che ha bloccato le strade della città, mentre si gridavano slogan come “ci bloccano il futuro blocchiamo la città, è questa la risposta dell'università!!!”.
Arrivati di fronte all'ateneo, il corteo si è diretto all'interno, dove si è tenuta un assemblea plenaria in aula De Maria dove si stanno organizzando i lavori per l'occupazione.
Con questi gesti gli studenti vogliono sottolineare il grave disagio che vivono ogni giorno all'interno delle università, che è destinato ad aumentare a causa del Ddl, e un governo sordo alle loro richieste, sordo a chi l'università la vive ogni giorno, sordo alle richieste di chi vede il suo futuro come un salto nel buio, mentre con la scusa della crisi cerca di tagliare i fondi per il diritto allo studio e per le università continuando a finanziare armamenti per missioni militari di “pace”.'
Udu (Unione degi universitari) - sindacato studentesco di Lecce