Allarme del Sunia: niente proroga degli sfratti per le famiglie di Molfetta
MOLFETTA - Il segretario del Sunia (sindacato inquilini) pugliese Nicola Zambetti interviene sul decreto legge di proroga degli sfratti pubblicato il 20-10-2008 su G.U.
«L'esecuzione degli sfratti per finita locazione è sospesa fino al 30 giugno 2008 solo nei Comuni di Bari – Adelfia – Bitonto – Bitritto – Capurso – Giovinazzo – Modugno – Mola di Bari – Noicattaro – Triggiano e Valenzano. Le famiglie sfrattate di oltre 60 comuni della Regione Puglia non potranno più usufruire dal beneficio della proroga.
Ecco i Comuni in cui le famiglie sfrattate non possono più usufruire della proroga dello sfratto: Adelfia – Altamura – Andria – Barletta – Bisceglie – Corato – Gravina – Molfetta – Monopoli - Trani
Il decreto legge approvato dal Governo e pubblicato sulla G.U. del 20 ottobre è parziale e peggiorativo in quando ha ristretto la proroga solo alle grandi aree metropolitane ed i comuni confinanti.
In secondo luogo è monco e rischia di essere inconcludente se il Governo non ripristina i finanziamenti ai Comuni per mettere a disposizione alloggi alle famiglie che, scaduta la proroga, tra 8 mesi si troveranno nelle medesime condizioni di oggi. La famiglia sfrattata per ottenere la proroga deve avere un reddito inferiore ad Euro 27.000. con figli a carico o con persone, nel nucleo famigliare ultrasessantacinquenni, portatori di handicap o malati terminali.
Il decreto legge approvato inoltre non affronta il grave problema degli sfratti per morosità. Una emergenza derivante dal caro affitto. Il SUNIA ritiene che questo problema che riguarda migliaia di famiglie deve rientrare a pieno titolo nell'agenda del Governo alla pari a quanto si sta facendo per aiutare le famiglie che soffrono il caro mutuo.
Il SUNIA propone un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà e a rischio sfratto per morosità.
Entro il 19 dicembre i due rami del Parlamento devono convertire in legge il decreto ci auguriamo che in quelle sedi si proceda ad una seria ricognizione dell'emergenza da sfratti nella sua interezza e si modifichi il decreto con i necessari emendamenti.
Il SUNIA Pugliese condivide l'iniziativa promossa dall'Assessore Regionale all'ERP Angela Barbanente di convocare i parlamentari pugliesi per verificare se vi sono le intenzioni dei nostri rappresentanti presentare emendamenti al decreto legge per ripristinare la proroga dello sfratto in tutti i comuni ora esclusi nonché interventi concreti per aiutare le famiglie con sfratto per morosità.
Il Governo ha più volte annunciato il piano casa nazionale ma ad oggi non è stato ancora presentato. Il governo doveva presentare, entro il 21 ottobre, come previsto dall'art.11, legge n. 133 dell'agosto 2008, il decreto del Presidente del Consiglio per stabilire le modalità di attuazione del piano casa nazionale. Ancora oggi non solo non c'è il decreto ma non si conoscono quale sarà l'effettiva dotazione finanziari del piano casa. Ma non è tutto! Alcune regioni, tra cui la Puglia, hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge perché la ritengono lesiva delle competenze regionali.
Nel frattempo restano sospesi, in Puglia, la realizzazione immediata di 370 alloggi da destinare a sfrattati e non si intravede alcuna soluzione per chi cerca una abitazione a canone sostenibile a partire dai cittadini sfrattati che nel frattempo aumentano a causa dei livelli insopportabili dei canoni di locazione del mercato libero.
Il SUNIA chiede un intervento urgente del Governo:
Per abbattere il peso fiscale nel canale concordato per diminuire gli affitti;
Che introduca l'esenzione del reddito degli affitti;
Che sostenga il reddito delle famiglie per evitare che gli sfratti per morosità divengano la nuova emergenza ed aumenti a 500 miliardi di Euro il Fondo di sostegno all'affitto.
Il SUNIA, d'intesa con La CGIL, chiederà all'assessore Regionale Pugliese all'ERP Angela Barbanente di fare il punto sul piano casa approvato dalla Giunta Vendola e di reperire nuove risorse da destinare ad investimenti per la realizzazione di case a canone concordato».