Aggiudicato in via definitiva il servizio di supporto alla verifica del progetto esecutivo di messa in sicurezza del porto di Molfetta
MOLFETTA – Un ulteriore passo avanti nell’annosa vicenda della costruzione del nuovo porto commerciale.
È stato aggiudicato, in via definitiva, l’incarico di “supporto alle attività del responsabile unico del procedimento per la verifica ai fini della validazione del progetto esecutivo” dei lavori per la messa in sicurezza del porto di Molfetta.
In altri termini è stato individuato un organismo di controllo, accreditato, che dovrà aiutare il «responsabile unico del procedimento nella verifica della completezza della progettazione e la rispondenza all’art. 23 del codice; della coerenza e completezza del quadro economico in tutti i suoi aspetti; dell’appaltabilità progetto scelto; dei presupposti per la durabilità dell'opera nel tempo; della minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso; della possibilità di ultimazione dell'opera entro i termini previsti; della sicurezza delle maestranze e degli utilizzatori; dell’adeguatezza dei prezzi unitari utilizzati; della manutenibilità e la presenza del piano di monitoraggio delle opere, ove richiesto».
Tale organismo dovrà , ovviamente, stilare una relazione conclusiva sull’attività svolta. Tale relazione dovrà essere discussa con i progettisti, per eventuali controdeduzioni, ed in definitiva al RUP per l’approvazione.
Al bando, emesso nel maggio scorso e gestito – come previsto dalla normativa in vigore – dalla Centrale Unica di Committenza tra i Comuni di Bitonto, Corato, Giovinazzo , Ruvo e Molfetta, hanno partecipato otto ditte.
Ad aggiudicarsi il servizio la ditta milanese CONTECO CHECK, che ha raggiunto un punteggio di 88,40, grazie al ribasso percentuale di 67,989% sull’importo a base di gara pari a 140.000,00 euro.
Il costo complessivo di questa attività di supporto ammonterebbe, dunque, a 54.674,79 euro (IVA compresa).
L’auspicio è che al più presto si proceda con la messa in sicurezza dell’area portuale, così come da tempo richiesto dagli operatori, in primis i pescatori e diportisti che, troppo spesso, hanno trascorso intere nottate sui moli o sulle imbarcazioni messe in pericolo da vento e mareggiate proprio in quello che, invece, doveva essere un asilo sicuro.
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