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Abbattute le sei vasche abusive in cemento a Torre Gavetone
“A Molfetta, come in tutta la regione, stiamo cercando di far capire che buone regole consentono un carattere più sostenibile, e quindi più duraturo, dello sviluppo turistico della nostra regione – ha detto l'assessore regionale Minervini – le regole servono per garantire alcuni diritti sociali inalienabili, come quello della fruizione del demanio pubblico”
28 maggio 2006
MOLFETTA -
Abbattute le sei vasche di contenimento costruite abusivamente nei pressi di Torre Gavetone, tra Molfetta e Giovinazzo. Le sei vasche in cemento, di cui una interrata e tre sopra elevate, servivano probabilmente come vasi di fermentazione per l'impianto del cementificio poco distante che produceva calce. Probabilmente la calce veniva lasciata decantare nelle vasche per qualche giorno poi, quando la calce si depositava, l'acqua veniva riversata in mare. La “cerimonia” (foto) è stata presenziata dall'assessore al Demanio Marittimo della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, dal Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta, Luigi Leotta, dal Coordinatore Regionale del WWF, Pasquale Salvemini, e dall'Assessore all'Annona del Comune di Giovinazzo Gaetano d'Agostino. “C'è stato un accertamento da parte della Capitaneria di porto, che ha constatato la presenza di possibili situazioni di pericolo – ha spiegato ai giornalisti presenti il Comandante della Capitaneria di porto di Molfetta, Luigi Leotta – perché le vasche in alcuni punti avevano un'altezza superiore ai tre metri e rappresentavano un pericolo per l'incolumità di chi frequenta questa zona del litorale”.
“Abbiamo sollecitato la Regione Puglia per un intervento deciso in questo tratto di costa dove, da anni, stiamo portando avanti un progetto di riqualificazione – ha commentato Pasquale Salvemini, Coordinatore regionale del WWF – ovviamente speriamo si possa andare avanti su questa strada”. La presenza simbolica delle autorità regionali e locali è servita soprattutto per dare un forte segnale di discontinuità rispetto a quella che, in passato, è stata la politica di gestione del litorale pugliese. Lo stesso assessore Minervini ha anticipato alcuni provvedimenti che, entro l'inizio della stagione balneare, porteranno ad una nuova regolamentazione del rapporto fra utenti e operatori economici. “A Molfetta, come in tutta la regione, stiamo cercando di far capire che buone regole consentono un carattere più sostenibile, e quindi più duraturo, dello sviluppo turistico della nostra regione – ha dichiarato Minervini – le regole servono per garantire alcuni diritti sociali inalienabili, come quello della fruizione del demanio pubblico”.
“Nella legge che approveremo il prossimo 6 giugno, mettiamo una serie di condizioni per far si che tutti i cittadini possano usufruire di tutto il litorale – ha aggiunto Minervini – nelle aree concesse ai privati sarà consentito il passaggio di bagnanti che potranno usufruire delle spiagge qualora non ci fossero accessi diretti in un'area di 150 metri”. Insomma, sembra che dopo anni di polemiche, manifestazioni di protesta e discussioni a tutti i livelli istituzionali, la situazione del litorale Molfettese abbia raggiunto un punto fermo. Almeno per il momento.
Autore:
Vito Piccininni
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Cittadino Stufo
30 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
sig. Salvemini.. la mia non era pura polemica.. ma bensì voglia di vedere vivibile la nostra spiaggia più bella. La mia è stata una pura provocazione per sottolineare il fatto che quella spiaggia è molto isolata e quindi poco vivibile.Non ha idea quanto mi piacerebbe vedere quella spiaggia letteralmente invasa da persone più di quanto lo sia.La fattibilità del baretto (fattibilità che se attentamente studiata si trasformerebbe in realtà), è di vitale importanza per la fruizione del litorale in questione.Ho girato parecchio ed ho avuto modo di vedere come urbanizzazioni e rispetto della natura possano convivere. Anche se ho le competenze per poterlo fare, non spetta a me indicare come risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti e dell'approvigionamento della struttura pubblica, a mio avviso, necessaria in zona.. necessaria non per comprare "il gelatino" come dice lei.. ma bensì per rendere più agevole la vita ad anziani e persone con disagi fisici.. ricordando che per un disabile è praticamente impossibile accedere a tale litorale (così come in tutti gli altri del territorio di Molfetta). Dio ci ha dotati di grande intelletto e di materiali come il legno!.. purtroppo.. il nostro intelletto è frenato da qualche "strano meccanismo" che non ci permette di realizzare "vivibilità".. ad esempio con il legno. A buon intenditore buone parole. P.S. passerelle, scale, corrimano, accessi in acqua...... volere è potere!!!!!!!
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Amante della natura... Vero!!!
29 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
Complimenti per il tempismo del WWF...ad un giorno dalle amministrative!!! Due ore di manifestazione-sceneggiata con tanto di interviste a Guglielmo Minervini ed altri e sullo sfondo operai che buttano giù qualche piccolo pezzo di vasca... L'ambiente NON è politica...il wwf NON è politica...l'amore per la natura NON è schierato...parola di un ambientalista convinto...senza telecamere!!! Ho gioito nel vedere quelle immagini...ma sapere che le vasche verranno demolite in un secondo momento mi ha fatto intuire quale fosse il reale obiettivo di quella "fiction"...
Rispondi
Amante della natura... Vero!!!
29 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
Dimenticavo...avete fatto caso all'e-mail del sig.Spadavecchia del WWF: fs.UNIONE@... Sarà un caso???
Rispondi
pasquale salvemini
29 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
Caro Sig. Amante della Natura, mi spiace contraddirla ma il WWF svolge attività concrete sul territorio e non parole, così come non si è mai occupato di politica e continuerà a farlo. Le telecamere servono per dimostrare ai cittadini quello che si può fare e si deve fare nei confronti dell'ambiente. Così come lei ha gioito vedendo le immagini in tv, le stesse sono servite a far gioire tanta altra gente che non ha potuto partecipare all'iniziativa. Le ricordo che le vasche oggi 29 di maggio sono andate giù... fatti concreti non parole, parole, parole.. wwf molfetta
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Francesco Spadavecchia WWF Molfetta
29 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
Capisco la polemica dell'Amante della Natura, ma non accetto le mistificazioni. Mi spiego. E' palese che ad ogni abbattimento di strutture abusive a Torre Gavetone vi sia la reazione di chi, vuoi per interessi personali, vuoi per interessi ideologici (abusivismo MEGLIO dell'ambientalismo), cerca in ogni modo di denigrare chi quegli interessi va a lederli con un colpo di ruspa... Così è accaduto due anni fa per l'abbattimento al Gavetone di un rudere pericolante, con un clamore inspiegabile visto che la struttura in questione era un manufatto abusivo, scoperchiato, di grande pericolo per i bagnanti, e così accade oggi con il Sig. Amante della Natura, che evidentemente ha legittimi interessi da difendere contro l'abbattimento... E spiego con un ragionamento il perchè di questa mia conclusione. L'Amante riduce il tutto ad una manifestazione elettorale. Ebbene non è in buona fede, perchè le vasche si trovano INTEGRALMENTE nel Comune di Giovinazzo, e quindi non vedo cosa c'entri Molfetta in tutto ciò nè tantomeno le elezioni amministrative; la festa, detto in breve, era per Giovinazzo. E gli accordi e le pressioni per l'abbattimento sono avvenute nel triangolo Regione-Giovinazzo-WWF. Inoltre due anni fa invitammo l'allora Assessore al Demanio Regionale e il relativo Dirigente Ufficio, quest'anno abbiam fatto altrettanto. La manifestazione (o sceneggiata, come la chiama l'Amante), il WWF è libera di farla in qualunque momento, previa autorizzazione, con i propri volontari, le proprie bandiere, i palloncini, le magliette, le telecamere, perchè l'abbattimento è, non c'è dubbio, una "prova di forza" dell'ambientalismo CONTRO l'abusivismo, il contrario dell'idea "abusivismo Meglio dell'ambientalismo" che l'Amante della Natura ci vuole propinare...buttando tutto in politica. Il trucco con noi non funziona. Prova ne è anche il grande abbaglio che l'Amante prende sul mio indirizzo e-mail. Mi son firmato con nome e cognome e la mail è reale; ma non pretendo che l'Amante si esponga altrettanto, proprio perchè non è una polemica personale. La mail è fs.unione@ perchè la società in cui ho lavorato era proprio "Consorzio Unione delle... della Provincia Autonoma di Trento", dunque nessuna allusione, ora l'ho capita, alla coalizione di sinistra. Basta verificare che fs.unione@inwind.it è il mio indirizzo pubblico che è stato fornito tantissimi anni addietro ad Agenda XXI e Città Sane quando ancora "l'altra" Unione non esisteva.... Dunque Sig. Amante (falso) della Natura, purtroppo è caduto male, ciascuno di noi ha una storia personale, a volte così trasparente, che purtroppo per Lei è davvero diffcile smontare o denigrare. Saluti. E naturalmente grazie a Quindici che ci da l'ooportunità di replicare.
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Cittadino Stufo
28 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
che bello sarebbe prendere il sole senza accorgere l'ombra di quella struttura imponente (ed arrugginita) dell'ex stabilimento di produzione della calce idrata.. e che bello sarebbe frequentare la spiaggia di Torre Gavetone avendo a disposizione un bel baretto.. ad esempio ricavato in quella struttura abbandonata e piena di spazzatura che si trova in prossimità della spiaggia.. proprio dove sono stati piantati gli alberi tanto acclamati dal wwf. Chissà perchè in questa città nessuno osa!
Rispondi
N M
28 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
..io le ho viste stamattina...domenica 28 maggio 2006!
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Francesco Spadavecchia WWF Molfetta
28 Maggio 2006 alle ore 00:00:00
Non vorrei annoiare i lettori con continue precisazioni, ma alcune sono doverose proprio perchè elementari nel contenuto. Nessuna polemica, solo annotazioni. A NM dico che per abbattere quelle vasche non erano certo sufficienti le due ore in cui si è tenuta la manifestazione... appare una cosa così ovvia, che sembra che NM voglia dubitare del fatto che le vasche possano essere eliminate definitivamente... La Regione ha fatto il suo compito, l'impresa assegnataria farà il proprio nei tempi dovuti, spero brevi. Di qui la dovuta prima precisazione... Per il Cittadino Stufo... certo, tutto quello detto sarebbe bello, ma già parliamo di un ex stabilimento posto nel Comune di Giovinazzo, dunque i nostri amministratori locali, chiunque essi siano, non potranno fare alcunchè... Della struttura in pietra, "piena di spazzatura", certo che ce ne occupammo noi del WWF. E siccome gli alberi piantumati costano poche centinaia di euro ma il recupero della struttura un pò di più... le rigiro i dubbi che ci siam posti nel pensare ad una soluzione per quel problema: costi del recupero struttura; costi vigilanza durante il periodo invernale (è facile ritenere che d'inverno, se non controllata, la struttura possa essere depredata perfino del pavimento, come succede nelle ville di campagna); problema dello scarico fognante (se con tubazione occorre spaccare parte della scogliera nel tratto Struttura - Statale 16; se con vasca Imhoff ancor peggio...); problemi di approviggionamento dell'eventuale "baretto" visto che si tende a rendere inaccessibile alle autovetture il tratto demaniale. A mio modesto avviso il "baretto" potrebbe essere ambulante, non vedo il perchè per vendere qualche gelato si dovrebbe necessariamente mettere a disposizione un manufatto. Comunque per gli altri quesiti sopra esposti ogni suggerimento è utile e ben accetto. Purchè esposto su basi concrete. Saluti.
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