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Abbattista: i cittadini pagheranno di tasca propria
15 gennaio 2010

Una rappresentazione della realtà che si fa fatica a scorgere. Commenta così la lunga intervista, rilasciata in esclusiva a Quindici, dal sindaco di Molfetta Antonio Azzollini e pubblicata sul numero di dicembre, il consigliere comunale e coordinatore del PD Giovanni Abbattista. Rimane perplesso di fronte alle affermazioni di Azzollini e che ribatte a cominciare da quella secondo cui sarebbe il miglior Sindaco di tutti i tempi: «il quadro che viene fuori dall’analisi di questo scorcio di mandato non è certamente così convincente da legittimare primati di sorta». Insomma, un giudizio completamente negativo sul sindaco Azzollini e la sua amministrazione di centrodestra? «Se mettiamo in fila le vicende amministrative più caratterizzanti di questo anno e mezzo trascorso con quest’amministrazione, penso alla questione delle donne in giunta, alla Capitaneria di Porto, ai ritardi incredibili nella esecuzione dei lavori del porto con tutte le scelte discutibili fatte dall’amministrazione, al Piano di Commercio in estremo ritardo, alla discutibile gestione del servizio di pulizia della città, alla questione delle lame, alla demagogica scelta di armare i nostri Vigili Urbani, il giudizio di questa amministrazione è tutt’altro che positivo». Qual è stato il ruolo dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale? «Devo dire che in tutte queste vicende l’opposizione si è distinta per aver imposto il confronto in consiglio comunale e per aver saputo sempre offrire proposte costruttive ai diversi problemi sopra ricordati». Quanto costano ai cittadini gli errori del sindaco? «Sulla questione delle donne in giunta il sindaco ha sbagliato. L’abbiamo detto sin dall’inizio, ma non ha voluto ascoltarci. La sua ostinazione ha prodotto un’inutile dilatazione di questa vicenda, conclusasi con la nomina dell’assessore Anna Maria Brattoli a seguito dell’ordine del giudice e con la nomina dell’uscente assessore Mimmo Corrieri a Dirigente della Ripartizione Annona. Un’anomalia tutta molfettese questa dei consiglieri comunali, eletti dal popolo sovrano, che anziché svolgere il ruolo per il quale sono stati eletti, svolgono le funzioni di Dirigente. Non credo ci siano precedenti simili. E’ del tutto evidente che il principio della imparzialità dell’azione amministrativa sancito costituzionalmente, quale garanzia per tutti i cittadini, a Molfetta è una flebile aspettativa. Va detto in proposito che l’avvicendamento tra Corrieri e Brattoli ha prodotto una spesa per la Comunità di 300.000,00 euro circa per i quattro anni di mandato. I cittadini devono sapere che la scelta di nominare Corrieri quale Dirigente è stata determinata solo dalla necessità di dargli un incarico a seguito della sua sostituzione e della nomina dell’assessore Brattoli imposta dal giudice. Se non ci fosse stata questa necessità si può star certi che la Ripartizione Annona l’avrebbe continuata a dirigere il dott. Enzo Tangari». E la foresteria della Capitaneria di Porto? «Anche la nota vicenda della Capitaneria di Porto, gestita maldestramente dal sindaco, si risolverà in un danno per i cittadini i quali, oltre a tenersi la struttura in una posizione infelice per una responsabilità esclusiva di chi oggi governa la città, pagheranno i danni che ci verranno richiesti dall’impresa appaltatrice a causa dei provvedimenti di sospensione che noi più volte avevamo invitato il sindaco a non adottare. Il risultato è che, tanto per cambiare, non siamo stati ascoltati e l’impresa ha avviato un’azione di danni di 1 milione di euro in danno del ministero che ovviamente si rivarrà sul Comune e quindi sugli ignari cittadini molfettesi». E sulla gestione del porto? «Sulla gestione dei lavori del porto quest’amministrazione non sta certamente dando una grande prova di sé. I lavori sono in enorme ritardo a motivo delle operazioni di bonifica che si stanno protraendo oltre le previsioni. Dei 1.400 giorni circa stimati per l’esecuzione dei lavori del porto, sono decorsi già 700 giorni circa e non è stato realizzato nemmeno il 10% dei lavori. Le cose non vanno affatto bene. La consegna dei lavori è stata fatta in tutta fretta per scopi elettorali a marzo del 2008 quando l’amministrazione non disponeva della libertà di tutte le aree interessate dai lavori e non era quindi nella condizione di avviarli. L’amministrazione ha inspiegabilmente consegnato tutte le aree, anche quelle a tutt’oggi inutilizzabili, con la conseguenza che l’impresa appaltatrice oggi non può proseguire i lavori e ha formulato già riserve che preludono ad indennizzi di milioni di euro ed ha, inoltre, questa è l’ultima eclatante notizia, diffidato l’amministrazione a liberare le aree pena la risoluzione del contratto con il pagamento dei relativi danni. E’ evidente che anche qui, le scelte improvvide di questa amministrazione, dall’opposizione da lungo tempo contestate, produrranno danni ingentissimi che si ripercuoteranno sulla comunità dei cittadini. Sui lavori del porto sono convinto che ne sentiremo delle altre». Sollecitiamo Abbattista tra i primi a sollevare il problema anche sul caso Palmiotti (l’assessore rinviato a giudizio, ndr): “siamo anche noi garantisti e conosciamo bene qual è il significato del principio di non colpevolezza. Il problema lo abbiamo posto sul piano politico facendo rilevare che gli amministratori, i quali gestiscono risorse della Comunità, devono essere al di sopra di ogni sospetto. La politica vive un grave momento di crisi, di deficit di credibilità che coinvolge destra e sinistra. La classe dirigente deve responsabilmente dare dei segnali di autorevolezza che, evidentemente, non può dare chi è stato rinviato a giudizio per reati compiuti nell’esercizio di funzioni amministrative. Mi rendo conto che sul punto c’è una grave differenza culturale, una sorta di incomunicabilità tra noi ed il centro destra berlusconiano. È bene però che queste differenze vengano rimarcate e noi lo abbiamo fatto». Abbiamo chiesto poi un’opinione sulla piscina: «E’ la dimostrazione plastica dell’inefficienza di questa amministrazione. Si sapeva già da un anno che a luglio del 2009 sarebbe cessata la proroga del rapporto con i precedenti gestori. Anziché programmare per tempo la nuova gara, l’amministrazione ha dormito e il bando è stato pubblicato in gravissimo ritardo in agosto con previsioni illegittime ed assai sospette, tanto che abbiamo chiesto immediatamente la revoca del bando per i tanti aspetti oscuri che la contraddistinguevano. Ma che cosa ha fatto l’amministrazione per un anno? Perché ha aspettato agosto per bandire la gara? Alla fine sappiamo tutti come è andata a finire. La gara è stata annullata, la piscina non è stata aperta per tempo ed i cittadini di Molfetta hanno riempito gli impianti dei paesi vicini». Vogliamo parlare della Società Molfetta Porto S.p.a.? «Bene. Il giorno delle dimissioni del sindaco Azzollini, il 12.2.2008 è stata costituita la Società Molfetta Porto S.p.a. per la gestione Il coordinatore del PD replica all’intervista di Azzollini in esclusiva a Quindici Abbattista: i cittadini pagheranno di tasca propria 19 15 gennaio 2010 P olitica dei servizi di un porto che doveva essere ancora costruito. L’amministrazione ha impiegato 100.000,00 euro per la costituzione della società, soldi che avrebbero potuto essere utilizzati diversamente magari per il miglioramento di alcuni servizi di diretta fruizione dei cittadini. A tutt’oggi a quasi due anni dalla nascita, la società non ha compiuto nessun atto di gestione. Semplicemente uno spreco». Parliamo delle armi alla Polizia Municipale di cui tanto si è discusso. Qual è l’opinione del PD? «Abbiamo semplicemente chiesto all’amministrazione se avessero effettuato un’analisi delle problematiche inerenti la gestione della sicurezza a Molfetta, se avessero registrato situazioni di pericolo per gli agenti della polizia municipale che giustificassero in qualche modo le scelte di dotare la polizia di mezzi straordinari. Ci hanno riposto che non avevano fatto alcuna istruttoria, nessun approfondimento che giustificasse la scelta. E’ del tutto evidente che la decisione di dotare di armi la polizia municipale è del tutto demagogica, perché è noto che il tema della sicurezza paga elettoralmente; la scelta dell’amministrazione non è assolutamente tesa a risolvere il vero problema del corpo di polizia municipale che è essenzialmente quello del gravissimo sottodimensionamento dell’organico. Perché impegnare ancora risorse finanziarie, acquisto delle armi, allestimento di strutture idonee alla custodia delle armi, addestramento del personale, per qualcosa di cui non si avverte alcuna necessità? ». E il vanto del sindaco Azzollini relativo al risanamento del bilancio comunale? «Come vede il grande impegno di questa amministrazione per il risanamento del bilancio viene di fatto vanificato da tutte le risorse sprecate e da quelle che la nostra comunità dovrà impegnare per porre riparo a tutte le improvvide scelte amministrative compiute e di cui sopra ho fatto cenno. Credo che dopo questo scorcio di mandato possiamo già definire sconfitto un modello di amministrazione, quello interpretato dal nostro sindaco, caratterizzato dall’idea della supremazia della Politica sulle regole, dalla scarsa attenzione ai limiti imposti dalle leggi, da una certa arroganza che si riflette anche nei rapporti con i consiglieri di minoranza. E’ un modello questo che il sindaco Azzollini, se davvero vuole essere ricordato, farebbe bene ad abbandonare quanto prima per il bene della comunità».

Autore: Vincenzo Azzollini
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