Recupero Password
“A me, alunna di prima media, non piace la didattica a distanza"
15 novembre 2020

Il COVID 19 ci ha nuovamente messo in ginocchio. In realtà ci ha messo di nuovo davanti a quella scatola tecnologica che si chiama computer. Quell’aggeggio infernale è ritornato a essere indispensabile per garantirci uno straccio di lezione. Da venerdì 30 ottobre per noi studenti pugliesi si sono chiuse, per la seconda volta in questo terribile 2020, le porte delle scuole, e per usare la terminologia tecnica, la didattica in presenza è stata sostituita dalla didattica a distanza. Lo ha deciso il Governatore Michele Emiliano, preoccupato per l’aumento dei contagi nelle nostra Regione verificatosi, a suo dire, in concomitanza con la riapertura delle scuole. E così, da un giorno all’altro ci hanno riempito di codici per accedere alle varie video lezioni, fornito indicazioni e regole di comportamento e ci hanno chiuso nuovamente in casa con uno zaino pieno di rabbia e tristezza. Nessuno, e sottolineo nessuno, ha chiesto la nostra opinione o ha tenuto conto della nostra tristezza e come sudditi agli ordini del proprio re abbiamo dovuto sottostare a questa nuova realtà. E così ogni mattina, come se nulla fosse successo, mi sveglio, mi lavo, faccio colazione, mi vesto, riempio il tavolo di libri e quaderni, sistemo il computer, recupero le indispensabili password ed entro virtualmente a scuola e in classe. Saluto i professori e i compagni e iniziamo a studiare. Ci sono le interrogazioni, i confronti, le discussioni, ascoltiamo le lezioni, addirittura abbiamo fatto dei disegni durante le ore di arte e tecnologia. Detto così pare che non sia cambiato niente, ma nei nostri sogni e desideri c’è sempre la disperata voglia di ritornare in classe. Oggi il numero dei contagi nella nostra Regione è spaventoso, il Presidente Conte ha comunicato nuove regole per contrastare questa emergenza ma io continuo a sperare che entro Natale tutto torni come prima, anche se “come prima” molto probabilmente non potremo più ritornare. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare questo periodo storico, un pezzo di storia tenebroso e buio. Tenebroso e buio perché ha spento le luci dell’infanzia, dell’adolescenza e della gioventù. Non ho mai nascosto la mia avversione per la didattica a distanza, o come oramai la chiamano tutti: DAD. Non mi era piaciuta in quinta elementare e mi piace ancora meno adesso che sono in Prima Media; penso che io e lei saremo sempre nemiche. Non si può sostituire la scuola con un dispositivo elettronico. Per Natale chiedo un solo regalo: una cura per questo virus. E se proprio vogliamo essere generosi, un vaccino e tanta salute per tutti. Maria Alice Agrimi de Candia

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