2011: un anno intenso per il Centro di Recupero Tartarughe Marine del Wwf di Molfetta
MOLFETTA - Da diversi anni il Centro Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta, come cita un comunicato, ubicato presso la scuola Cozzoli, è in prima linea per la salvaguardia di questi preziosi animali marini. Dall'inizio del 2011 sono oltre 100 gli esemplari affidati al centro molfettese.
Generalmente le tartarughe vengono recuperate da pescatori durante battute di pesca a strascico. Recentemente sono stati recuperati esemplari sulle coste di Barletta, Giovinazzo e Bisceglie. In quest'ultimo caso l'esemplare è morto a causa di annegamento poiché rimasto impigliato troppo a lungo in una rete a strascico. Il responsabile del centro, Pasquale Salvemini, lancia dunque un appello, invitando i pescatori a consegnare tutti gli esemplari ritrovati poiché anche un animale apparentemente in buone condizioni potrebbe nascondere patologie anche gravi, quali parassitosi o problemi polmonari. Per questo ogni tartaruga viene sottoposta a indispensabili accertamenti clinici: radiografia, recupero gastrico, biopsia e tamponi. Spesso le radiografie mostrano la presenza di ami da palangaro rendendo necessario sottoporre l'esemplare a intervento chirurgico per rimuovere i pericolosi corpi estranei. Fondamentale si rivela, dunque, la collaborazione con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari.
Appena gli esemplari tornano in condizioni ottimali vengono reinseriti in natura. Ogni reinserimento viene vissuto come un'autentica festa alla quale, non di rado, intervengono scolaresche impegnate in percorsi didattici con i volontari del centro, come accaduto a Molfetta, in maggio, quando a salutare il ritorno al loro habitat di 7 tartarughe Caretta Caretta sono intervenuti circa 1000 ragazzi provenienti da scuole di tutta della provincia di Bari, oltre alle autorità regionali, provinciali e cittadine.
Le liberazioni e l'attività del Centro, alle quali hanno preso parte anche alcuni laureandi della Facoltà di Biologia della Sapienza di Roma, continuano a riscuotere l'interesse dei media non solo locali e regionali: anche quest'anno sono tornate le telecamere di Linea Blu (Raiuno) alle quali si sono aggiunte quelle di Striscia la Notizia che ha realizzato un servizio con Edoardo Stoppa.
Ma il centro di recupero molfettese non si è occupato solo di tartarughe marine: quest'anno sono giunti anche delfini, come una femmina adulta di stenella della lunghezza di 230 cm e di oltre 100 kg di peso spiaggiatasi sulle costa tra Mola di Bari e Cozze, e decine di volatili, come gheppi, gufi, civette e barbagianni.
Ultimo in ordine di tempo, una beccaccia consegnata dalla Polizia Stradale di Ruvo. L'esemplare presenta una microfrattura all'ala destra ma si spera che presto possa riprendere il volo.
Anche questi esemplari, infatti, vengono curati e, tornati in condizioni ottimali, vengono riportati nel loro habitat. Nel corso del 2011 molti di questi volatili sono stati liberati durante le iniziative estive che hanno avuto come scenario il Pulo di Molfetta.
Numerose le iniziative di sensibilizzazione realizzate, a partire dalla "Turtle week", indetta in giugno dal Wwf Italia, per proseguire con le attività in collaborazione degli istituti scolastici. Successo anche per l'iniziativa Disney's Friends for Change e Wwf Italia - Insieme per la Terra, che si è svolta a Manfredonia e che ha visto la partecipazione di centinaia di bambini provenienti dalle scuole elementari e medie della città sipontina.
Sempre intensa, poi, la collaborazione con le Forze dell'Ordine.
Non a caso Pasquale Salvemini ha rivolto sentiti ringraziamenti per la sensibilità e l'attenzione dimostrata nella salvaguardia dell'ambiente alle Capitanerie di Porto di Molfetta, Bari e Manfredonia, al Roan della Guardia di Finanza di Bari, alle stazioni navali dei Carabinieri di Bari e Manfredonia, ai medici veterinari della Asl, alla Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari e a quanti collaborano attivamente con il centro molfettese.
Il prossimo anno segnerà una ulteriore crescita della struttura che dovrebbe trasferirsi presso l'istituto IPSIAM di Molfetta, potenziando le proprie attività.