Il panorama politico/istituzionale italiano, già da tempo afflitto da innumerevoli problemi legati al carattere, o meglio alle caratteristiche di alcuni (troppi) protagonisti della politica e delle Istituzioni, ha recentemente prodotto l’ennesimo show down: l’affaire LEGA NORD collegato all’uso – meglio ancora abuso – che alcuni esponenti di questa formazione politica hanno fatto del pubblico denaro: quello ricevuto in quantità più che cospicua quale voce “RIMBORSI ELETTORALI”.
I Rimborsi elettorali sono denari …”erogati” dallo Stato – quindi da noi Cittadini - in maniera differenziata ad ogni Partito politico che abbia una significativa rappresentatività parlamentare. Questa forma di finanziamento ai Partiti, ancora un pò occulta, fu partorita appunto dai Partiti medesimi ed in forma trasversale quando, all’indomani del “ciclone” di Tangentopoli (anno 1992) fu promulgata una legge che vietava il finanziamento privato ai Partiti, con tutte le degenerazioni che ne seguivano. Una specie di ASSICURAZIONE SULLA VITA che i Partiti si inventarono per non morire d’inedia!
Le malversazioni commesse in nome (…questo è sempre da accertare, in omaggio alla solita professione di fede, che recita che uno è colpevole solo quando viene dimostrato che lo è!!!) del Partito e non solo, non sono una novità: nel corso di quest’anno …bisestile assommano già a due!
Quello del Partito di centro-sinistra della Margherita – Partito non più esistente (come simbolo ed entità giuridica) nel panorama politico essendo confluito in una Formazione più articolata, ma che tuttavia, inusitatamente, conserva il suo patrimonio di parecchie decine di milioni di Euro! Pensate che ancora forse non si è accertato se l’ultimo Segretario del defunto partito (ora esponente di vertice della nuova formazione politica), fosse a conoscenza o meno dell’esistenza di tale patrimonio e del suo impiego; tutto demandato totalmente al suo tesoriere (ex?). Abbiamo assistito alle solite torsioni dialettiche dei protagonisti, in particolare del (ex) Segretario politico che continua a dichiararsi …innocente – “nulla avendo mai sospettato” – e che tuttavia non è in grado di quantificare l’ammontare del patrimonio del Partito (ex), essendo stata, la materia, gestita in esclusiva dal Tesoriere (ex). Lo stato dell’arte, al momento? …beh, per quel che si sa, a parte le dimissioni del Tesoriere (ex, ma che minaccia fuoco e fiamme nel caso fosse costretto a …vuotare il sacco!), tutto è nelle mani della Magistratura che indaga e indaga …e indaga.
Quello, fresco fresco della LEGA NORD.
Anche qui, come quasi sempre avviene con la scoperta di cattive azioni perpetrate da chi viene chiamato all’alto incarico di gestire la res publica, nel corso di intercettazioni telefoniche ordinate sempre dalla Magistratura – ma questi Giudici, invece di pensare ai …delinquenti, si mettono a giochicchiare con i telefoni – a carico di altri gentleman, non solo politici ma che gestivano Società pubbliche (FINCANTIERI), è venuto fuori il nome del tesoriere della LEGA. Ci si chiederà che cosa c’entra il tesoriere della Lega con FINCANTIERI? Ebbene, questo signore – le cronache lo descrivono come un oscuro personaggio, di colpo poi assurto ad alta personalità politica con incarichi prestigiosi – era, niente po’ po’ di meno, che membro del C.d.A. della FINCANTIERI.
Come si dice? …”da cosa nasce cosa”. Ed allora scoppia lo scandalo che travolge tutta la nomenclatura della LEGA NORD, con dimissioni del fondatore e leader, squallidi coinvolgimenti di figli, consorti, personaggi molto vicini al Segretario, finanza allegra, rapporti – sempre da accertare – con organizzazioni criminali, investimenti border line all’estero e …chi più ne ha, più ne metta.
Ieri, dopo che la tempesta perfetta ha perso un po’ della sua potenza distruttiva, l’orgoglio padano ha prodotto la chermesse che ha visto i militanti, incavolatissimi e che avrebbero volentieri voluto il …sangue di qualcuno, innalzare sugli scudi il nuovo leader ed assistere all’addio – quasi certo – del vecchio padre padrone malato, in una sorta di catarsi per rifarsi una verginità sfregiata dallo scandalo familiare e finanziario.
Incuriosisce il discorso di addio? del vecchio leader. Egli ha avuto un comportamento raro in queste circostanze: accertate, in maniera inconfutabile, le responsabilità dei sui familiari e fattosi carico della responsabilità oggettiva che un leader deve sentire per tutto quel che accade di buono e di brutto nel proprio Partito, ha rassegnato le dimissioni. Bel gesto!
Tornando al discorso, oltre al solito teorema del complotto ad orologeria, si sono sentite le scuse nei confronti dell’elettorato padano così turpemente imbrogliato da belle parole e pessimi fatti, soprattutto per la storiaccia del denaro del Partito …spartito fra pochi intimi, non già per scopi comuni ma per sfizi e vizi personali.
Ebbene qui ci sarebbe da dire che le scuse (questo vale anche un po’ per tutti gli scandali e scandaletti che coinvolgono figure pubbliche) andrebbero fatte anche agli ITALIANI tutti.
Caro sig. Bossi: nell’apprezzare – cosa molto rara nel nostro panorama istituzionale – il beau jeste delle dimissioni tue e dei familiari in qualche modo coinvolti, ci saremmo aspettati che chiedessi scusa, per inciso, anche agli altri Italiani non leghisti visto che i denari che vengono erogati al tuo Partito, così come quello agli altri Partiti, sono denari versati da tutti gli Italiani – almeno da quelli che le tasse le pagano – da Bolzano a Lampedusa!
In parole povere e mutuando una tua espressione così cara a te ed ai tuoi simpatizzanti: soldi di ROMA LADRONA!
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