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Zaza: città sporca? Aumentati mezzi e interventi, ma non c'è collaborazione dei cittadini
15 ottobre 2014

A Molfetta l’indignazione da parte dei cittadini per la scarsa pulizia delle strade è ormai diffusa e palese. Di certo gli incivili ci sono e ci saranno sempre. Non si può certo pretendere che un operatore ecologico lavori 24 ore, però è anche vero che la maggior parte dei cittadini si sta impegnando nella raccolta differenziata, nel comprare le buste biodegradabili per aiutare l’ambiente, nel non abbandonare i rifiuti ingombranti nelle campagne o nelle zone periferiche. Purtroppo constatiamo ogni giorno la mancata educazione civica dei molfettesi, che continuano a sporcare e a gettare tutto per terra. Ma come mai nonostante i cittadini paghino consistenti tasse per la TASI, non si riesce ad ottenere un servizio migliore? Quindici ne ha parlato con il Presidente dell’A.S.M. di Molfetta, Antonello Zaza. Presidente Zaza, i cittadini molfettesi si lamentano della sporcizia delle strade, ovvero, ritengono che la città sia più sporca di prima. Lei come risponde a queste critiche? «È un dato oggettivo e riscontrabile da qualunque cittadino che, grazie all’ordinamento emanato dal Comune sull’obbligo delle cassette per i volantini nei portoni, ha di fatto portato alla riduzione per strada delle cartacce. Non mi interessa discutere ora se la città sia sporca o no. Mi sto attivando per ottenere un progetto che riguarda: lo spazzamento meccanizzato e manuale dai quali si potranno trarre benefici; la raccolta rifiuti con il porta a porta; l’impiantistica di selezione che rivoluzionerà il tutto a 360°. Come azienda dobbiamo dare segni tangibili di miglioramento, ma molto dipenderà dalla collaborazione dei cittadini. Non bisogna partire dal presupposto che siccome c’è qualcuno che pulisce devo necessariamente sporcare. Come chiunque tiene molto a tener pulita la propria casa e tutti i componenti della famiglia collaborano nel perseguire questo intento così i cittadini devono comportarsi nei confronti della loro città. C’è stato un aumento della frequenza di spazzamento che ha riguardato maggiormente le zone più frequentate, specialmente d’estate, e non quelle periferiche. Stiamo lavorando ad una revisione completa dello spazzamento; infatti verrà attivato un piano sullo spazzamento meccanizzato che riguarderà le zone con strade larghe e parcheggio dove non si reca disturbo al cittadino, in particolare, Via Carabellese, Piazza Primo Maggio fino a Via Vittime di Nassirya dove si trova il comando dei carabinieri. È stata acquistata una nuova macchina spazzatrice che si è aggiunta alle tre già esistenti. Si sta pensando anche ad altre zone come la nuova zona di espansione sia a Levante che a Ponente e la 167. È bene ricordare che le città di mare sono sempre più sporche di quelle interne. Ovvio è che se c’è lassismo da parte delle istituzioni, di conseguenza c’è la scarsa volontà del cittadino di agire autonomamente nel rispetto reciproco. Proprio per questo stiamo cercando di sensibilizzare le nuove generazioni coinvolgendo scuole elementari e medie in progetti che riguardano la raccolta differenziata e il riciclaggio. Il ruolo dei vigili è indispensabile nel momento in cui, pattugliando le strade, sanzionino quei cittadini che, parcheggiando in una zona nella quale deve passare la macchina spazzatrice, commettono un’infrazione». Quante spazzatrici sarebbero necessarie per una città come Molfetta? «Il problema è che abbiamo spazzatrici “vecchiotte” ed quindi sono molto delicate». Qual era la situazione dell’A.S.M. al momento dell’insediamento della nuova gestione comunale? «La situazione era critica, perché da ottobre dell’anno scorso fino a gennaio di quest’anno ci siamo trovati “in scacco” nel pagare dipendenti e fornitori. È giusto che il cittadino sappia che siamo riusciti con fatica a dimezzare i tempi di pagamento dei nostri fornitori. Nel 1998 c’erano 118 dipendenti mentre oggi sono circa 90 con interinali stagionali e stiamo aumentando la loro permanenza per evitare ulteriori spese. Nel 2012 sono stati registrati 8.400 euro di corrispettivo più 6.000 euro di permuta. Nel 2013 il corrispettivo è risultato 9.000 euro. Non dev’essere considerato un semplice pareggio, perché sono anche aumentati gli indici: abbiamo effettuato un investimento sui mezzi che, sebbene non nuovi, sono stati utilizzati, abbiamo comprato la spazzatrice nuova e limitato l’indebitamento. Il corrispettivo nel 2014 è di 9.500 euro. Ora, quei 500 euro in più vanno a maggiorare i costi di smaltimento, in quanto i rifiuti, prima di essere smaltiti, vengono biostabilizzati. Stiamo razionalizzando la spesa, rivedendo i contratti con gli appaltatori e ci stiamo occupando dei cosiddetti “rifiuti ingombranti”. È un dato positivo sapere che la percentuale della raccolta dell’umido è aumentata in tutta la città: rispetto, ad esempio, ad uno scarso 30% dello scorso anno, a giugno si è registrato un 35%». Posso chiederle come mai, nonostante i cittadini si siano impegnati ad eseguire la raccolta differenziata, le bollette sono risultate così esose? «Per le utenze domestiche l’aumento è stato poco sensibile. Bisogna sapere che ogni tonnellata di differenziata costava 65 euro alla discarica di Trani. Purtroppo la discarica è stata chiusa, perché sembra che ci siano dei valori fuori controllo. Inutile negare che la situazione non migliorerà in fretta ed è opportuno precisare che ciò non dipende da un disservizio dell’azienda. Stiamo cercando di evitare di prolungare questa situazione che non soddisfa né i cittadini né gli operatori. Con la chiusura della discarica ora ogni tonnellata costa 145 euro, poiché le discariche speciali come quelle di Taranto e di Brindisi hanno tariffe più alte, data anche la distanza maggiore da Molfetta. Non si dimentichi che la biostabilizzazione comporta un costo di 108 euro. Ecco cosa determina l’aumento dei costi delle bollette. D’altronde in Puglia già da tempo alcuni Comuni pagavano questi importi e noi ci stiamo allineando a loro». Anche se nella nuova zona in costruzione, “Lama Martina”, manca ancora l’asfalto in diverse strade, è possibile avere comunque la macchina spazzatrice? «La nuova zona in costruzione è troppo grande e l’operatore vi passa con frequenza minima. La macchina spazzatrice non può essere usata laddove non è presente l’asfalto, perché solleverebbe polvere ed erba arrecando danno. Comunque per quanto riguarda Via Spadolini e Via Papa Giovanni Paolo II, saranno predisposti gli appositi segnali che indicheranno a giorni alterni il passaggio della macchina spazzatrice». Come mai nella zona “Lama Martina” la macchina che svuota i rifiuti dai cassonetti passa solo dopo due o tre giorni dalla domenica, lasciando che i cassonetti diventino superpieni e, circondati da sacchetti che emanano cattivo odore, sui quali ronzano api, mosche e zanzare, quasi a sembrare una discarica? «Il motivo di tale ritardo sta sempre nella chiusura della discarica di Trani e non nel disservizio dell’azienda. Si tenga presente che ogni mezzo di questo tipo ha due zone di raccolta e che il turno di lavoro di un operatore dura sei ore. Di norma l’operatore che lavora nella zona “Lama Martina” e si reca in discarica per svuotare i rifiuti ritorna nella zona per caricare nuovamente la macchina e tornare in discarica per svuotarla. Ora, a causa della chiusura della discarica di Trani, l’operatore che lavora nella citata zona è costretto a recarsi alla discarica di Bari: lì i tempi di attesa variano dalle 4 alle 11 ore per cui l’operatore è costretto al lavoro straordinario. Questo è il motivo di tanto ritardo». Ritornando alla sensibilizzazione della raccolta differenziata tra le nuove generazioni, tra il 12 maggio e il 21 giugno di quest’anno le scuole di Molfetta sono state coinvolte nell’iniziativa “Cartoniadi”, un’olimpiade della carta con regolamento e premi previsti per gli istituti che sarebbero riusciti a riciclare carta e cartone. Perché i premi non sono ancora stati assegnati nonostante l’inizio dell’anno scolastico? «La chiusura di questo progetto è stata fatta appositamente il 21 giugno, quando le scuole erano ormai chiuse, per dare la possibilità agli studenti di svuotare gli archivi scolastici. La premiazione nei confronti della scuola che ha vinto avverrà all’avvio del nuovo percorso sul riciclaggio nelle scuole, che sarà indetto a breve». Le riferisco ora una domanda suggeritami da un componente di una famiglia molfettese riguardante l’“Isola Ecologica”:Come cittadini avvertiamo la sproporzione tra l’impegno e la costanza nel portare dei rifiuti riciclabili all’isola ecologica ed il loro premio. Siamo una famiglia di quattro persone e da quando è stata destinata quest’area ai rifiuti e precisamente dal febbraio 2013 ad oggi non abbiamo ancora accumulato i 40.000 punti per ottenere i 5 euro in bonus da spendere. Non crede che sarebbe meglio gratificare i cittadini “ricicloni” con un più sostanzioso sconto sulla tassa rifiuti? «Devo precisare che non erano 40.000 punti per 5 euro di bonus, bensì 10.000. Comunque questo tipo di regolamento è stato rivisto all’inizio di quest’anno con il conseguente aumento dei punti. Il vecchio ordinamento era sicuramente sfavorevole ai cittadini e, così, abbiamo ritenuto opportuno che coloro che s’impegnano nella raccolta differenziata possano ottenere uno sconto direttamente sulla TARI con un bonus di 30 euro». Ritiene che l’impianto di compostaggio possa essere finalmente utilizzato? «Sì, sarebbe auspicabile un suo utilizzo affinché si possano smaltire i rifiuti organici (l’impianto di compostaggio servirebbe solo per lo smaltimento dell’organico) che da soli costituiscono il 30-40% dei rifiuti. È importante precisare che l’impianto non è di proprietà dell’A.S.M. ma del Comune di Molfetta». Un’ultima domanda: quando andrà in vigore la raccolta “porta a porta”? «Non voglio dare dei tempi precisi o scadenze, ma parliamo di mesi, non di anni. Abbiamo presentato il progetto al Consiglio di Amministrazione. Inutile negare che per tale progetto occorrerebbe altro personale. Per intenderci più che un “porta a porta”, inteso come abitazione per abitazione, sarà un “portone per portone”. Sarebbe impensabile che l’operatore si recasse casa per casa». Il Presidente ha, infine, promesso che l’azienda A.S.M. s’impegnerà a fare tutto il possibile per evitare i disservizi e i disagi. Ai cittadini rimane la speranza che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile. Ma i cittadini devono acquisire una cultura del patrimonio pubblico, come fosse la propria casa, rispettando l’ambiente. D’altronde un ambiente sano e pulito che prevede sia l’impegno da parte del cittadino che quello delle istituzioni, non può che favorire benessere individuale e comunitario. Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso (José Ortega y Gasset).

Autore: Dora Adesso
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