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Vigili urbani cercasi: troppo pochi, fanno quello che possono
15 novembre 2006

“Ma i vigili urbani dove sono?”: se lo chiede la signora domiciliata in Piazza Effrem che, quando in tv ci sono partite di calcio, quindi spesso, si serra in casa per paura di quel che accade nei pressi del bar sotto casa: urla, caroselli di motorini, botti tali da far spostare i mobili. Dove sono i vigili se un turista viene derubato davanti al Duomo, che fanno quando i venditori ambulanti, invece di deambulare come dice il loro stesso nome, creano punti di vendita fissi e ritrovabili mattina dopo mattina allo stesso angolo di strada, allargandosi sempre più ad occupare i marciapiedi, perché non intervengono davanti alle piccole come alle grandi illegalità di questa città. Interrogativi che è facile ritrovare nei discorsi fra amici, quando si discute di quel che non va. Abbiamo voluto capirne di più, cominciando dai compiti stessi di un vigile, interrogando chi li dirige a Molfetta. Ma che fa un vigile? “L'agente di polizia municipale è innanzitutto colui che nell'ambito del territorio garantisce il rispetto delle leggi e dei regolamenti comunali”, chiarisce il dott. Mauro Gadaleta, responsabile dei Vigili urbani di Molfetta. Non è, quindi, che possa interpretare tutti i ruoli per cui i cittadini in difficoltà lo invoca. “Ad esempio - continua il comandante – solo con rilascio da parte del prefetto di apposito decreto di 'agente ausiliario di pubblica sicurezza' i vigili possono svolgere attività di ordine pubblico, in forma ausiliaria agli organi principali preposti”. Detto in altra maniera il vigile, posto che il prefetto lo abbia autorizzato, non può sostituirsi al poliziotto o al carabiniere, “del resto lo dice la Costituzione stessa – prosegue Gadaleta - che garantire la sicurezza è una prerogativa dello Stato, nel caso di Molfetta, di Guardia di Finanza e carabinieri”. È pur vero che un vigile (lo stabilisce il Codice di procedura penale) è anche agente di polizia giudiziaria nell'ambito del territorio e delle sue ore lavorative. Vale a dire, posto che, a passeggio sul porto, assista ad un reato, non è obbligato ad intervenire, dovrebbe farlo solo se fosse in servizio, in quanto allora riveste le funzioni di polizia giudiziaria. Nello svolgere la funzione sia di ausiliario di pubblica sicurezza che di agente di polizia giudiziaria è previsto anche che i vigili possano essere armati, con apposita regolamentazione di consiglio comunale. Pochi uomini Se c'è una lamentela che ricorre è quella che i vigili “non ci sono”, se ne avverte poco la presenza, soprattutto quando più urgente è il bisogno. In effetti l'organico è sottodimensionato. “La pianta organica del comune di Molfetta prevede 99 unità – afferma Gadaleta - ma allo stato attuale siamo 54, un corpo comprensivo di un ufficiale comandante, un tenente, otto marescialli istruttori di vigilanza, che ricoprono funzioni di responsabilità legate al nucleo di appartenenza, due sono al Comune, una per attività impiegatizia, un altro all'ufficio anagrafe, quattro fra mercato ortofrutticolo e mercato ittico, quattro all'ufficio verbali e contenziosi, quattro al nucleo polizia commerciale, tre alla polizia edilizia, un maresciallo svolge attività di polizia giudiziaria, un altro quasi di polizia investigativa, tre si alternano nella centrale operativa, poi c'è un maresciallo che svolge attività di controllo del nucleo di segnaletica stradale, due in segreteria, cui vanno aggiunti tutti gli altri 24/25 per attività di viabilità, di questi, allo stato attuale, due sono in astensione facoltativa, perché genitori di figli inferiori ai tre anni, una in maternità ed un'altra in allattamento. Vigili che devono alternarsi nel rispetto di turni, riposi, ferie”. Si fa il possibile Quindi, in giro, visibili ai cittadini, percepiti da loro come presenza che garantisce, ce ne sono poco più che una ventina a rotazione. Per di più, aggiunge Gadaleta, è un “personale che ha un'età media dai 50 ai 55 anni, per strada non camminano giovincelli. Questo è l'organico, vorremmo essere presenti da tutte le parti, ma non ce la facciamo. C'è il luogo comune che i vigili in giro non ci siano, ma è falso, non saranno proprio nel momento e nel posto in cui se ne ha bisogno, ma di sicuro non li trovate qui in sede a gozzovigliare. Per di più la città si espande dal punto di vista urbanistico, a noi tocca controllare le attività edilizie, lo stesso vale per le attività commerciali e l'ambiente, è di gran moda la tutela dell'ambiente, ma il personale va formato per poter offrire il servizio”. “Invito i cittadini molfettesi – conclude Gadaleta - ad avere fiducia e stima nei confronti della Polizia Municipale, siamo pochi, ma riusciamo a garantire qualsiasi tipo di servizio, dalla processione, al campo sportivo, al basket, al raduno delle auto d'epoca. Certo, siamo uomini, possiamo sbagliare, ma non dobbiamo essere i capri espiatori di qualsiasi cosa succeda nell'ambito del territorio”.
Autore: Lella Salvemini
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