Videosorveglianza, un flop: 10 telecamere al buio
Sono ancora in poche, 7 di preciso, le telecamere che continuano a vigilare su Molfetta, che, a partire dall'aprile 2004, è stata dotata di un sistema di videosorveglianza, oggi per metà fuori uso. Un vero flop. Le 17 telecamere, posizionate nelle zone più problematiche della città, permettevano, fino a qualche mese fa, di sorvegliare il traffico cittadino, di monitorare gli incidenti stradali e gli episodi criminosi, agevolando, così, il lavoro delle forze dell'ordine, che già operano in condizione precarie necessitando un rinnovamento del corpo di polizia urbana. Eppure, oggi, la maggior parte di queste telecamere sono rimaste al buio a causa dell'impossibilità del Comune di garantire un'adeguata manutenzione. I lavori, per cui era stata preventivata una spesa annua di 33mila euro, erano stati affidati, nel lontano 2004, alla Società Molfetta Multiservizi, che, già nel marzo 2006, comunica al Comune, con una nota datata 26 marzo, l'imminente scadenza del contratto che, tra l'altro, includeva anche la manutenzione delle 6 telecamere nei pressi del sovrappasso pedonale. A partire da quel momento, le videocamere hanno smesso di funzionare una dopo l'altra e, ad oggi, le uniche ancora in uso sono quelle presenti agli incroci tra Corso Fornari e via Galilei, Via Terlizzi e via A. Salvucci, via Terlizzi e via Berlinguer, C. Umberto e via F. Cavallotti, quelle presenti in piazza A. Moro, piazza Immacolata, e quella nei pressi della Capitaneria. Le restanti 10 sono fuori uso da mesi perché il Comune, già fuori dal Patto di Stabilità, non è al momento in grado di coprire le spese necessarie per la loro manutenzione, né la questione sembra costituire una priorità per l'amministrazione e, nell'attesa che si decida se affidare o no i lavori ad una compagnia esterna meno costosa, probabilmente tutti questi piccoli grandi occhi nel cuore della città rimarranno definitivamente al buio. Cosa che non conforta dato l'allarme socialità, più volte lanciato da Quindici, e i turbanti episodi di bullismo giovanile. L'unica possibilità sarebbe quella di rimandare il problema al caso in cui Molfetta riuscisse ad ottenere i finanziamenti, relativi ai Por Puglia 2000/20006, per l'attivazione di un progetto di sicurezza dal nome “Nord Barese Sicuro”. Il progetto, varato nell'ambito del Pit2, a cui ha aderito Molfetta insieme ad altre 13 città, potrebbe servire a mettere a punto una grande rete telematica per il monitoraggio della sicurezza urbana. Si tratta della realizzazione di una vera e propria “mappa elettronica” dei fenomeni criminosi e di degrado sociale che avvengono sul territorio cittadino ed extra cittadino, e della successiva realizzazione di un database statistico integrato per tutto l'ambito Pit2. Tutti i fenomeni più rilevanti della vita cittadina saranno rilevati e aggiornati di volta in volta dalla Polizia Municipale attraverso un palmare elettronico dotato di un localizzatore geografico satellitare (Gps) che permetterà di rilevare le esatte coordinate geografiche degli eventi registrati. Si spera, inoltre, di rientrare, sempre nell'ambito dei finanziamenti Por, in altri due progetti: il primo è legato alla Socialità e al controllo del bullismo nelle scuole, il secondo alla sistemazione di altre 10 telecamere nella zona Asi. Nel caso in cui si riuscisse ad ottenere i finanziamenti per tutti e tre i progetti la questione delle telecamere spente sarebbe ripresa con la speranza di trovare una soluzione definitiva. Fino a quel momento il tutto rimane in sospeso e intanto gli “occhi” della nostra città dormono sogni tranquilli lasciando che i nostri, invece, lo siano un po' meno.
Autore: Giovanna Bellifemine