Dovevamo portare il calore del Sud nel cuore della Padania e avevamo preso in affitto un camper che ci doveva portare a Venezia. Il viaggio infatti cominciava proprio da Venezia ed eravamo attesi in tutti i comuni con due spettacoli quotidiani, un film e una lettura filosofica al mattino per gli studenti, un film e una lettura filosofica la sera per gli operai. A Venezia, quella sera dovevamo dare lo spettacolo all’Accademia; avevamo deciso di dare Zabrikie Point con una lettura del viaggio che stavamo facendo e del pensiero della decostruzione che stavamo proponendo. La decostruzione è lo spazio delle voci, della voce, una voce divina che è propria di ogni parlante. Ione, a dare impulso a Ione è una forza divina. 1 Questa forza agisce come un catena costituita da anelli di ferro, gli anelli di ferro sono il racconto che ogni soggetto può mettere in scena, il racconto della propria vita, la propria esistenza. I racconti sono tenuti insieme da una forza magnetica, la Musa, le muse, le donne belle che con noi facevano il viaggio. Ogni loro racconto era una poesia, Julia, Rashida e Silvie facevano poesia, il racconto della loro esistenza era poesia, erano entrate nell’armonia e nel ritmo (534°) come i Coribanti e le Baccanti. 2 Era una rapsodia di voci: l’essere, il soggetto si dà e si dona nell’interpretazione che è sempre singolare, il senso si annuncia non nel logos, ma nelle singole voci degli uomini.3 Il tema era analogo a quello del film, il ragazzo che voleva volare in quell’aereo rosa di Zabriskie Point. Julia cominciò a raccontare, raccontava come un giorno in India andò in visita in un giardino, il giardino delle Muse e incontrò un saggio che chiamavano il santo, colui che obbediva solo alla felicità e all’occasione dell’incontro. Cominciarono a parlare del rapporto fra poesia e filosofia; i poeti sono in grado di comunicare la forza divina, è in virtù di una forza divina che essi comunicano. Il poeta è colui che dà voce al divino, a dio e poiché ogni essere è abitato dal suo dio oscuro, le poesie raccontano le vicende di questo dio oscuro. Quel giorno, in quel giardino il dio oscuro prese le sembianze di un bellissimo giovane indiano che era andato a trovare il vate, il maestro. Fu sotto gli alberi di quel giardino che Julia trascorse le ore più belle della sua vita. Al tramonto il giovane si allontanò sul suo elefante. Filosofia e poesia hanno sempre istituito un rapporto col divino, la filosofia con la teologia e la ricerca dei principi primi (gli archè), la poesia enunciando la parola di dio, il vate è colui che enuncia la parola di dio. Con la morte di dio e la crisi dell’essenzialismo, nel nuovo piano di immanenza il divino è ciò che si dà, ciò che si divide in voci. Il divino è essenzialmente diviso in parti, donato, comunicato e ripartito: questo significa l’entusiasmo. In questo senso, il divino, o il dio stesso, è l’entusiasmo, l’entusiasmo di esistere. Le tre dee quella sera stavano comunicando ai giovani l’entusiasmo di esistere, il solo vederle dava a tutti gioia e turbamento. Raccontando la loro storia davano a tutti gioia e turbamento. Stavano mettendo in scena una rapsodia di voci, di voci narranti, le voci narranti che non attengono al logos perché nel nuovo piano di immanenza il logos è un farsi, è il luogo della domanda, la domanda di senso. Le tre dee stavano costruendo la catena: ciascuna cantava la propria rapsodia. L’hermeneia rapsodica gioca un ruolo positivo nella trasmissione del logos divino; in quell’happening o assemblea viaggiante e infatti da una città all’altra stavamo portando avanti un’assemblea viaggiante, la possibilità di un racconto, l’esposizione di un logos che diventa racconto. Il racconto del valore d’uso dei soggetti nell’era della fine del valore d’uso; la bellezza delle dee si esprimeva non solo nelle forme, ma nelle cose che dicevano, nella cosa che dicevano, cioè che ogni uomo è dio. “L’ermeneutica è un dono, questa proposizione costituisce l’annuncio di Ione. Null’altro è annunciato che il dono, e il dono è l’annuncio stesso”. 4 L’annuncio di se stessi sostanzia i racconti, le narrazioni che instaurano il dialogo, che è il proprio della filosofia e della poesia. Il dono allora diventa la singolarità della mia voce, della tua, del nostro dialogo. Il dialogo su l’Assoluto letterario, che cosa ci ha tenuti insieme in questi anni, la voglia di cambiare il mondo, perché le cose non andavano, la progressiva marginalizzazione della nostra universita e della nostra produzione intellettuale, i giovani che partivano; noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle la rapina del Sud da parte del Nord e contro questa rapina abbiamo lottato e continueremo a lottare . e stato il nostro romanticismo. Si trattava di un romanticismo essenzialmente ribelle, ribelle allfimperialismo della Ragione e dello Stato, ribelle al totalitarismo del Cogito e del Sistema, un romanticismo di rivolta libertaria e letteraria, letteraria perche libertaria, e di cui lfarte incarnerebbe lfinsurrezione. Un romantisme essentiellemenet rebelle a lfimperialisme de la Raison e de lf.tat, au totalitarisme du Cogito et du Systeme, - dfun romantisme de revolte libertaire et litteraire, litteraire parce que libertaire, e dont lfart incarnerait lfinsurrection.5 Fa bene Manuela ad esibirsi con le sue performances per le strade di Parigi e del mondo. Del resto i Giardini di Avalon sono stati un luogo dove le persone stavano bene, dove i soggetti sentivano di stare bene perche cfera il senso dellfappartenenza, cfera un progetto in corso, il circolo Linea 5 e la rivista Terre libere ed ogni occasione era buona per incontrarsi; il giorno che partirono Maria Pia e Paolo per tornare a Firenze, il giorno che uno ando a donare il sangue e vennero dopo tutti a mangiare la focaccia, il giorno che raccogliemmo le ciliegie per la Fiera dellfautoproduzione organizzata da quelli delle Macerie, le serate intorno al fuoco, il giorno che Xenia venne a scattare le foto dei giardini in primavera. Si vedeva, si percepiva, lo sentivi nellfaria che nessuno voleva andare via, che tutti volevano restare, mangiare un panino e rotolarsi nellferba. Era in quei momenti che sognavo e vedevo le dee, le ninfe che correvano fra i mandorli in fiore per la primavera. Avevo tosato lferba in modo da rendere la distesa il piu possibile simile ad un prato inglese ed in quei momenti mancava qualcuno che suonasse sotto il gazebo o un altro che recitasse una poesia passeggiando nel campo. La primavera e il periodo piu bello dellfanno per godere della bellezza del campo e il reportage curato da Xenia ne e la testimonianza. Il tema dei seminari era sempre lo stesso il Romanticismo che diventava la nostra rivolta romantica contro tutto. Si trattava di un romanticismo essenzialmente ribelle, ribelle allfimperialismo della Ragione e dello Stato, ribelle al totalitarismo del Cogito e del Sistema, un romanticismo di rivolta libertaria e letteraria, letteraria perche libertaria. Bisognava incrementare il ritmo degli incontri perche stavano per distruggerci, il mercato, lfimperialismo del mercato stava per distruggerci e io dovevo liberarmi da quella sensazione di morte. Dissi a Rashida che al ritorno da Roma dovevamo riprendere i seminari percorrendo quel sentiero che dal frammento risale allfidea, un percorso avanzato da Ph. Lacoue-Labarthe / J.-L. Nancy ne Lfabsolu litteraire. Theorie de la literature du romantisme allemand ( .ditions du Seuil, Paris 1978). Per dare vita alla societa degli artisti e dei poeti che non ha niente di elitario, ma che e lfeducazione, la Bildung, richiesta da questo nostro tempo. Una educazione che la scuola non riesce piu a dare perche deve produrre individui seriali, addestrati a lavori manuali, con un bagaglio di poche nozioni e in grado di obbedire. E invece bisognare addestrare soggetti dotati di passione ed e la vera ragione per cui il modello di una societa come opera dfarte non e solo elitario, ma mistico. Cfest la raison veritable pour laquelle le modele de societe-artiste nfest pas seulement elitiste, mais mystique. Stanno distruggendo le universita del Sud. Il Bocconiano Monti non parla mai del Sud. Lfidea che avevano i romantici era che queste comunita dovevano essere unite da un patto di alleanza, unfalleanza segreta degli artisti, una Lega simile allfAnsa medievale, une alliance secrete des artistes, une Ligue comparable a la Hanse medievale. E allfinterno di ogni comunita la possibilita per ciascun soggetto di auto-costituirsi, di essere artista di se stesso, di essere dio. Le sujet en tant qufil est egale au divin. Lfartista e questo mediatore che percepisce in se stesso il divino, colui che percepisce dio in ciascuno di noi, colui che ha il compito di annunciare, di comunicare, di presentare questo divino a tutti gli uomini con i suoi atti, le sue parole, le sue opere. Ciò che tiene in piedi il progetto, il suo tessuto connettivo è l’amore. “Se vuoi agire alla grande – recita l’idea 115 della rivista romantica Athenaeum – infiamma i giovani e le donne, formali”. Trasmetti loro la passione, la passione per la libertà, per gli ideali, per la giustizia, per l’eguaglianza. E il frammento 102 sostiene che le donne non hanno nessuna disposizione per le scienze, ma per la filosofia. Lo spazio delle voci, delle voci che narrano è uno spazio aperto nel quale possono diventare protagonisti tutti i soggetti, è lo spazio dell’uomo nuovo, di colui che arriva. In fondo il mistico è il fatto che i soggetti esistono, dopo anni di fatiche, di studi, di umiliazioni gli uomini del sud, quelli del sud del mondo, esistono, non hanno avuto molti riconoscimenti, fino a questo momento la storia li ha considerati dei sovrappiù, dei senza ragione, come i fiori e le rose, le donne, gli uomini del sud sono senza ragione ma stanno facendo la storia del mondo. Il soggetto- opera è la possibilità di una presentazione dell’infinito come auto-produzione del soggetto. Le sujet-oeuvre est la possibilité d’une présentation de l’infini come auto-production du sujet. Colui che percepisce in sè il divino è in grado di presentare il divino a tutti gli uomini. Celui qui perçoit en lui le divin est en condition de présenter le divin à tous les hommes. Gli uomini del sud stanno realizzando la vera essenza dell’umano. Noi non vediamo Dio, ma in ogni parte vediamo il divino e prima di tutto nelle donne e negli uomini portatori di senso (Sinn), nella profondità di un’opera umana vivente. La natura, l’universo, tu puoi sentirli immediatamente, pensarli immediatamente, non la divinità. Solo l’uomo fra gli uomini può poetizzare e pensare divinamente, vivere con religione. Nous ne voyons pas Dieu, mais partout nous voyons du divin: et tout d’abord, le plus proprement au point médian d’un homme plein de Sens ( Sinn ), dans la profondeur d’une oeuvre humaine vivante. La nature, l’univers, tu peux les sentir immédiatement, les penser immédiatement; non la divinité. Seul l’homme parmi le homes peut poétiser et penser divinement, vivre avec religion. Perché hanno distrutto il tìaso, avevo inventato quei racconti intorno al fuoco perché nelle università non esisteva più il racconto, qualcuno ci provava ancora, Canfora, Carofiglio, Cassano, Vendola, ma il vero manifesto della post-modernità l’avevano scritto Popper e von Hayek tanto tempo fa e il dominio della London School of Economics era l’espressione sul piano mondiale di quello che sarebbe diventato da noi il dominio della Bocconi e dei bocconiani. Uomini senz’anima che pretendono di regolare i destini del mondo.