MOLFETTA - Per dirla con un’espressione tipicamente berlusconiana il “filo rosso” che parte dai pensatori di sinistra come Franco Cassano, di cui abbiamo già scritto in queste pagine, ed arriva ad un leader di spicco come il presidente Nichi Vendola, racconta di una voglia di cambiamento più o meno attuata in questi cinque anni di gestione della cosa pubblica in Puglia. E’ questo il leit motiv del comizio che si è tenuto a Molfetta in Corso Umberto con la partecipazione di Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva e candidato nella lista del PD, Tommaso Minervini per Sinistra Ecologia e Libertà, Gianni Porta per la Federazione della Sinistra – Verdi e Mimmo Cives per l’Italia dei Valori.
Il sistema amministrativo del potere da parte della destra di governo, parte da una cultura basata secondo Vendola sulla identificazione da parte di alcuni strati della popolazione in aggregati culturalmente non molto sviluppati che si identificano in trasmissioni trash come il Grande Fratello, laddove anche il rapporto più naturale tra due persone, ossia quello d’amore, viene vissuto dai protagonisti con molta superficialità ed amplificato dai media secondo canoni che prescindono dalle regole del buon vivere comune.
E’ un sistema di sviluppo sociale, politico, ed economico stantio che non prevede alternative. Allora quando televisione, giornali, radio, politici, imprenditori, la società civile propriamente detta insomma, dicono di guardare con particolare interesse a ciò che può succedere in questa tornata elettorale da noi, corre obbligo chiederci il perché; la risposta è data dai cinque anni di governo della giunta Vendola nella Regione Puglia, laddove è possibile trovare importanti tracce di un sistema di sviluppo lucidamente diverso in cui hanno trovato diritto di cittadinanza ad esempio sistemi di sviluppo energetico alternativo come il solare e l’eolico, il nostro territorio ha incalzato Vendola è il maggior produttore di energia rinnovabile in Italia, ambientale, abbiamo convinto la proprietà delle acciaierie tarantine ad investire di più e meglio in una migliore cultura di rispetto per l’ambiente tanto da ridurre fino ad un decimo le emissioni di anidride carbonica, facendo salvi i posti di lavoro, un ordinato sviluppo delle coste e dei territori, in modo tale che la nostra regione sia divenuta la più apprezzata dal punto di vista turistico, ed ancora in un susseguirsi di applausi, rendendo il dovuto omaggio all’assessore Guglielmo Minervini, ha ricordato il lavoro fatto per far si che i giovani potessero concretizzare i propri sogni con lo sviluppo in tre anni di quattrocentoventi progetti appartenenti al programma “Principi Attivi”.
Sono queste le risposte al tanto interesse suscitato a livello nazionale dal nostro progetto, che prevede come si è capito uno sviluppo, una crescita, basata su un’alternativa solida e credibile, fatta d’impieghi come quelli che combattono la precarietà in ambito lavorativo, e che favoriscono la certezza del miglioramento sociale.
Vendola si è soffermato sulla questione morale, riferendosi all’arresto di Sandro Frisullo, suo ex vice presidente, sostenendo che la magistratura va rispettata sempre, anche quando riguarda qualcuno del centrosinistra e non come fa Berlusconi che insulta i giudici: questa è la differenza fra i due schieramenti. E il presidente ha rivendicato la sua scelta di azzerare la sua giunta appena cominciarono ad arrivare i primi sospetti.
Vendola ha parlato anche di un’altra differenza tra centrosinistra e centrodestra: il brivido di potere che per lui non è l’idea di essere potenti, ma quello di essere consapevole di poter cambiare la vita delle persone, rendendola migliore.
Le prerogative di chi come lui, per sua stessa ammissione, è cresciuto con un’educazione cattolica ed una cultura gramsciana, comunista, sono tali e qui c’è tutta la sua maturità di amministratore, da ammettere che sono stati fatti degli errori a cui sono seguiti cambi di rotta, affinché il progetto di una Puglia Migliore possa essere compiuto. Fino in fondo.
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