Vegliando oltre il cancello per un anno sola accanto ai cadaveri delle sorelle
Presentata ufficialmente al Salone del libro di Torino la seconda edizione del libro del giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno” Gianpaolo Balsamo “Vegliando oltre il cancello” (Secop edizioni di Peppino Piacente). La seconda edizione ospita il contributo di mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani- Barletta-Bisceglie, del giornalista RAI Franco Di Mare, di una psicologa-psicoterapeuta barlettana Francesca Filannino, del magistrato inquirente Luigi Scimè, e varie testimonianze raccolte qua e là come quella di Fausta Daniela Di Fidio Fortino. Tra l’altro ad impreziosire la prima edizione ci sono anche alcune poesie incastonate nella pagine del libro scritte dalla poetessa siciliana Ivana Orlando. Non solo. Interessante è anche il contributo della presidente nazionale di «Penelope Italia», Annalisa Loconsole che da tempo si prodiga ed aiuta i «missing» e le famiglie delle persone scomparse nel nulla. Un’altra parte della nuova edizione è interamente dedicata ai commenti dei lettori, alle interpretazioni, ai giudizi lasciati sulla pagina Facebook. La prima edizione di «Vegliando oltre il cancello» (Secop edizioni), è stata portata in giro in oltre 30 presentazioni in tutta Italia, numerosi giornali e trasmissioni televisive si sono occupati del libro, è stata scritta dall’avv. Valeria Tatò una tesi di laurea incentrata sul caso delle tre sorelle di Barletta (la tesi di laurea è in Scienze e tecniche di psicologia della comunicazione della sede decentrata di Torino - Scuola Superiore di Formazione Rebaudengo - dell’ Università Pontificia Salesiana di Roma, sotto la preziosa guida della professoressa Santina Ficara, docente di psicologia clinica, Il titolo «Vegliando oltre il cancello: Diagnosi psichiatrica e Diagnosi psicodinamica, due percorsi a confronto») mentre un’opera teatrale è in itinere e si ispirerà al libro. La compagnia teatrale che porterà in scena l’opera è il «Teatrificio22 » di Claudia Lerro e Simona Oppedisano. In programma, dopo la presentazione della seconda edizione, ci sono altre presentazioni in tutta Italia e, a luglio, una lezione universitaria incentrata proprio sul caso giornalistico di «Vegliando oltre il cancello » nell’Università «Roma Tre», Facoltà di Scienze della formazione durante un seminario che sarà tenuto dal prof. Matteo Vallanova, ordinario di Criminologia, Neuropsichiatria infantile, Medicina preventiva e Psicopatologia forense. A settembre, invece, l’autore sarà presente a Torino alla «SSF Rebaudengo» (affiliata alla Facoltà di Scienze dell’educazione - Università Pontificia Salesiana di Roma) per un’altra presentazione. A Molfetta il libro verrà presentato al Rotary venerdì 27 settembre all’Hotel Garden, dove l’autore e altri ospiti racconteranno con l’aiuto di foto e filmati il giallo della casa dei misteri. Il libro racconta la storia vera, di cui si occuparono all’epoca le cronache locali, nazionali e internazionali della scoperta, il 10 agosto 2007, dei corpi di due donne senza vita, due sorelle, vegliati da oltre un anno dalla terza, unica ad essere sopravvissuta della famiglia Tupputi di Barletta, che vivevano sole isolate in una villa sulla strada per Canne della Battaglia. Una storia raccapricciante dove si intrecciano solitudine, abbandono, fede e misticismo. La sorella sopravvissuta sperava di assistere alla loro resurrezione. E, tutt’intorno, gli inquirenti trovarono solo silenzio, desolazione, carcasse di animali e vegetazione selvaggia. Fede e misticismo: preghiera, digiuno, numerose veglie notturne. Questa la cronaca agghiacciante, documentata con stralci di articoli giornalistici, note di inquirenti ed investigatori, pezzi di diario trovati “nella villa degli orrori”. Il libro aiuta a riflettere su una società che ignora l’altro, vivendo in una indifferenza e in un individualismo che sconcertano e sviliscono l’intelligenza del cuore, che dovrebbe connotarsi di apertura all’altro, di condivisione, di solidarietà, di umana pietà. «La motivazione che ha spinto le sorelle a varcare i confini dell’umana comprensione sembra proprio essere stata una convinzione religiosa, forte e invincibile sulla certezza di una resurrezione che sarebbe potuta avvenire in tempi brevi e la necessità assoluta di non separarsi tra loro neanche nella contingenza ineludibile della morte», ha detto il criminologo Francesco Bruno. «Tre donne lasciate in balia della loro follia dalla gente che prima le aveva circondate e quasi adorate. Come è stato possibile che poi, per vari anni, sia caduto l’oblio totale sulle stesse? Chi poteva avere paura di quella villa tanto da incendiarla? Dentro di me rimane sempre la speranza che si potrà, prima o poi, fare luce sui numerosi interrogativi, umani prima che giuridici, che ancora sono ancora aperti», secondo il magistrato Luigi Scimè, Pubblico Ministero Tribunale di Trani.