Usura e frode fiscale: 5 persone arrestate a Molfetta
I nomi saranno probabilmente resi noti nel corso della conferenza stampa in procura
MOLFETTA - Usura e frode fiscale irrompono prepotentemente nel novero dei reati che si consumano nella nostra città. A portarli alla luce una operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di cinque persone e al sequestro di beni per sei milioni di euro.
Il patrimonio illecito - composto da 6 fabbricati, 2 terreni, 7 autovetture tra cui una Ferrari ed 1 motociclo - appartiene ad un locale imprenditore, che prestava, a commercianti bisognosi di liquidità, assegni immediatamente esigibili con tassi di interessi medi del 48% annuo.
Il meccanismo si realizzava con il contributo della moglie, di un complice – titolare di una tabaccheria nel cui retrobottega si svolgevano summit ed incontri – e di altri familiari e prestanome nullatenenti, collocati a capo di 19 aziende con sede sociale in Puglia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Gli assegni prodotti si confondevano con fatture relative ad operazioni inesistenti, emesse dai piccoli imprenditori, vittime dell'aguzzino, indotti a fare ciò per defalcare il proprio debito nei sui confronti. Il danno erariale derivante da evasione fiscale, allo stato degli accertamenti, viene quantificato in 4 milioni di euro circa.
Tali elementi sono stati tutti riscontrati attraverso assegni, fatture, libri contabili e computers sequestrati nel corso delle perquisizioni eseguite lo scorso mese di novembre presso tutte le società coinvolte e le abitazioni degli indagati.
I cinque arrestati, tutti incensurati molfettesi, accusati a vario titolo di usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale sono un imprenditore 45enne di Molfetta, capo della holding, la moglie 43enne, il “fiduciario” 39enne, titolare di una tabaccheria del posto, la cognata 52enne dell'impresario capo della holding, suo marito 56enne.
Di questi, l'imprenditore ed il “fiduciario” sono finiti in carcere, mentre i restanti tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
Altre cinque persone, invece, indagate a piede libero, rispondono di emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale.
Le attività sono state svolte sotto la direzione del Sost. Proc. della Repubblica di Trani - dr.ssa Carla Spagnolo, attraverso il vaglio del Gip – dr. Roberto Oliveri del Castillo.
Maggiori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si svolgerà in procura.