Recupero Password
Una storia di storie Tanella e il Duomo
15 luglio 2013

Inutile, superfluo, ripetitivo si stenta a crederci ma pare proprio sia così. Nella nostra epoca, fatta di comunicazioni che viaggiano in tempo reale, le buone notizie non fanno più clamore, non hanno audience. Come quegli eroi cattivi che appaiono sempre più forti, coraggiosi ed invincibili e mettono in ombra quelli buoni. Eppure questi ultimi ci sono ed operano con discrezione, quasi timorosi di essere “scoperti”. La nostra è una città che vanta concittadini illustri che onorano, colla propria opera, il nome di Molfetta, cittadini che non hanno dimenticato le proprie origini. Ma accanto a questi cittadini, ci sono altri che hanno seguito un sogno, un compito, una vocazione e la onorano ogni giorno, silenziosamente. Questa è la storia di storie che si sono intrecciate lungo 70 anni, la storia della sig.na Tanella. La storia di Marta Gaetana Petroli, classe 1937, è legata indissolubilmente alla storia del Duomo e alla città di Molfetta degli ultimi 70 anni, tanti quanti questa donna ha donato al monumento simbolo di questa città, trattandolo come “una normale parrocchia”, ma avendone un rispetto reverenziale. La sig.na Petroli è persona conosciuta. Durante l’ultima campagna elettorale per l’elezione del sindaco, l’allora candidata Paola Natalicchio, ha espresso parole di ringraziamento verso colei che “cura” amorevolmente il Duomo. Tanella, una donna discreta, guarda con occhi sorridenti nascosti dietro spesse lenti, occhi buoni, accoglienti, compresivi; ascolta con orecchie pazienti,inclini all’accettazione; parla solo dopo aver meditato, riflettendo, elargendo parole di conforto che scaturiscono dal suo vissuto, caratterizzato dal servire Dio e i suoi ministri. Tanti sacerdoti si sono succeduti durante questi anni, ottenendo da lei quel rispetto che le è stato ricambiato, incondizionatamente. Durante la nostra chiacchierata, all’ombra ed al fresco dell’interno del Duomo, Tanella ci parla di questa unione, cercando di ricordare i nomi dei sacerdoti che si sono avvicendati da quando lei, una bimba di poco più di cinque anni, fu avviata dalla maestra di catechismo al servizio della parrocchia. La maestra, ritenendola incline alla vita religiosa e alla cura della parrocchia, le regalò una scopa per bambine, piccola, adeguata alla sua statura e da allora il suo servizio non si è mai interrotto. Tanella snocciola, con invidiabile memoria, aneddoti di vita che sono legati indissolubilmente alla storia del Duomo e della città. Ricorda quando, ancora adolescente, accolse, in qualità di vice parroco, don Mario Favuzzi, il quale raccoglieva i ragazzi del centro storico, organizzava tornei di calcio, giocando con loro. Appena ventenne, con le dame di carità, si recava dagli indigenti per pulire le case che versavano in situazioni igieniche disastrose, accompagnava i malati dai medici e le partorienti in ospedale, preoccupandosi di non far mancare loro l’indispensabile, raccolto in parrocchia con le donazioni. Tanella è una donna che nasconde doti psicologiche rare. Il suo rimpianto più grande è di aver rimproverato il vescovo don Tonino “reo”, a suo dire, di essere eccessivamente generoso anche verso coloro che volevano solo approfittare della sua bontà. Ricorda che don Tonino si recava, con frequenza, presso la sua abitazione nel centro storico per chiederle di aprirgli la chiesa. Ricorda ancora che don Tonino non ha mai accettato le chiavi ma ha sempre voluto che fosse lei ad aprire il Duomo per consentirgli di raccogliersi in preghiera, quasi a voler rispettare il suo ruolo. Donna dalle innegabili capacità pratiche, ha saputo guadagnarsi il rispetto di tutti, anche dei piccoli delinquenti. Un pomeriggio mentre era impegnata nelle pulizie della navata centrale, si accorse che era letteralmente sparito l’angioletto portato in grembo dalla Madonna del Rosario. Poiché pochi istanti prima era uscito frettolosamente dalla chiesa un residente del centro storico, decise di seguirlo e di chiedergli la restituzione dell’angelo, cosa che avvenne. Il centro storico, attualmente è abitato da cittadini di estrazione eterogenea, con nuclei familiari di professionisti agiati che convivono con indigenti cui la chiesa cerca di garantire assistenza materiale oltre che religiosa. Tanella ricorda che, paradossalmente, Molfetta vecchia visse un periodo economicamente florido quando l’attività di spaccio di stupefacenti, si concentrò tra i suoi stretti vicoli. Non c’era povertà, afferma, ma la vita per la gente onesta, era impossibile. Si temevano incursioni all’interno delle proprie case e ritorsioni. Tanella è testimone d’eccezione della storia del centro storico, del suo decadimento materiale e morale e della sua lenta ma costante e non ancora compiuta rinascita. Molto c’è da fare, molto ha ancora da fare Tanella. “Fino a quando Dio mi darà la forza, continuerò”. Con queste sue parole, semplici e vere si conclude la nostra chiacchierata. Grazie cara sig.na Tanella, per aver dedicato sette lunghi decenni alla parrocchia San Corrado, disinteressatamente, senza chiedere nulla, gratis et amore Dei. Tanella e il Duomo. Tanella è il Duomo.

Autore: Beatrice Trogu
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet