MOLFETTA – Un gruppo di ungheresi, appartenenti all’Associazione Culturale Italo-Ungherese “Mattia Corvin, hanno visitato Molfetta, il suo centro storico, il porto e il Duomo vecchio guidati dal molfettese Vitangelo Solimini, responsabile della stessa Associazione (nella foto, da sinistra: Elisabetta Tabani, Ildiko Cocker, Laszlo Bokor, Katalin Bene, Vitangelo Solimini).
Il gruppo si è poi recato a Viggiano, per rendere omaggio a una città che, per prima, in Italia ed in Europa, ha voluto intitolare una strada ai martiri della rivoluzione ungherese iniziata il 23 ottobre del 1956 e terminata l’11 novembre.
La delibera del Comune di Viggiano, che decide di intitolare la via alla rivoluzione ungherese è del 12 dicembre 1956, solo un mese dopo. «Abbiamo l’impressione però - dice Anna Apostol dell’Associazione culturale ungherese - che all’epoca, non fu data comunicazione alla Ambasciata Ungherese, da parte del Comune di Viggiano, visto che non risulta all’indice del libro sulla rivoluzione che, riporta tutti Comuni che hanno voluto onorare ed immortalare la rivoluzione.
Abbiamo informato noi, della Associazione Mattia Corvin, l’Istituto di Cultura Ungherese in Roma, la vicinanza di Viggiano alla rivoluzione. Siamo certi che con la prossima edizione del volume, Viggiano sarà menzionata, come merita, assieme a tutte le altre città. Gli ungheresi hanno fotografato Viggiano, che l’hanno trovata splendida. L’Ungheria non ha panorami simili, è una grande pianura con modeste montagne».