Udeur, nel centro-sinistra ma non con Guglielmo Minervini
Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare tornano sotto le insegne di Mastella
Che lo scenario politico locale, così come quello nazionale, fosse divenuto simile ad un puzzle composto da tessere impazzite e incastrate tra loro in modo assolutamente irrazionale, era purtroppo realtà già nota da tempo, ma che si raggiungessero livelli tanto vicini al grottesco era davvero non auspicabile. Per tutti, ma in primo luogo per la credibilità stessa della politica.
E così nell’apprendere dell’ennesima “transumanza” di personaggi di rilievo della nostra città (in realtà sempre gli stessi), due sono le reazioni che possono cogliere qualunque cittadino, a seconda del grado di conoscenza delle vicende personali e politiche dei suddetti protagonisti: la prima è un vago e fastidioso senso di confusione per chi non è addentro alle logiche della moderna “politica politicata”, al quale sembra di ricordare che quelli stessi soggetti che oggi si impegnano a sostenere il candidato di centrosinistra, Giannicola Sinisi, per la presidenza della Regione, ieri fossero impegnati in prima persona al fianco di Antonio Matarrese, candidato sconfitto del centro-destra per la massima carica della Provincia; o anche ricordano vagamente di aver assistito ad una manifestazione elettorale di una candidata sindaco in questa città (oggi convinta sostenitrice di Sinisi) alla quale partecipava un tale Raffaele Fitto, di cui in questi giorni campeggiano gigantografie un po’ ovunque; o ancora ricordano quel deputato che oggi dice di essersi sempre considerato uomo di centro, eletto nelle liste di A.N., rappresentante della destra democratica in Italia.
Ma poi il nostro sig. Rossi (simbolo ormai per tutti dell’ “uomo qualunque”) pensa che sia la sua memoria ad ingannarlo, perché si sa, non segue troppo queste vicende, ha troppe preoccupazioni per la testa, le bollette da pagare, il prezzo della benzina che non si ferma più, il mutuo per la casa il cui costo è degno del centro di Milano, ed allora magari, per senso di responsabilità, non va nemmeno a votare.
Poi c’è la reazione di chi quei personaggi li ricorda bene, sicuramente impegnati al fianco di Matarrese, sicuramente su un palco durante una manifestazione elettorale accanto a Fitto, sicuramente eletti con il principale partito della destra italiana, oggi tutti impegnati in favore di Giannicola Sinisi, e allora sente montare forte un senso di indignazione e sdegno. E pensa, sconcertato nel più assoluto sconforto, che sembra proprio di assistere ad una rappresentazione teatrale (tragicomica) dell’Atene di Pericle, quando gli attori erano al massimo tre, e cambiavano le maschere a seconda del personaggio da dover interpretare. Ma quella era finzione, questa, cruda realtà.
Ma un cronista non deve fare di queste considerazioni. No, un bravo cronista deve rendere semplicemente conto di quanto è accaduto, e consentire al lettore di trarre le dovute conseguenze. Per questo il sottoscritto chiede scusa per le inutili divagazioni in cui si è perso e ricomincia da capo.
Si è svolta il 20 febbraio scorso presso la sede cittadina dell’Udeur, una interessante manifestazione, alla presenza del segretario nazionale di tale formazione politica, on. Clemente Mastella, dal tema sicuramente fiero e battagliero “Città e Regione: due sfide da vincere”. Padrone di casa (in tutti i sensi) era Lillino Di Gioia (ex Cdu, Udr, Forza Italia, in meno di due anni) neo segretario provinciale di questo partito, cui si affiancavano Annalisa Altomare (identico percorso politico nel più recente passato) e il deputato tranese Ermanno Iacobellis (fuoriuscito da A.N.).
All’ex candidata sindaco è toccato aprire l’incontro, con un breve intervento introduttivo, molto apprezzato dalla platea, tutto incentrato sull’orgoglio di continuare a sentirsi profondamente democristiani (un orgoglio del quale nessuno intende privarla, ndr), di continuare a portare avanti i principi e i valori di quel cattolicesimo democratico, anche nella loro nuova casa d’appartenenza.
A Lillino Di Gioia, come era logico aspettarsi, è spettato l’intervento più prettamente “politico”, nel quale ha sentito l’esigenza di sottolineare “la difficoltà di essere uomini di centro, portatori di quei valori, sempre tirati da a destra o da sinistra” dai due schieramenti nei quali non sempre riescono a riconoscersi per le differenze che indubbiamente esistono (e noi non abbiamo potuto far altro che solidarizzare con chi vive questa difficile condizione di esule errante, ndr).
Ma oggi la sfida che si prefigura, così come sostenuto dal segretario provinciale dell’Udeur, è di alto livello, e impone coesione e coerenza sui programmi, nel sostenere il già sottosegretario agli Interni, Giannicola Sinisi (sopraggiunto a manifestazione iniziata e accolto da tutti con molto entusiasmo) al fine di invertire la tendenza negativa della gestione della Regione Puglia ad opera del Polo, in questi ultimi anni.
Non poteva mancare il riferimento alla politica locale, alla difficile situazione in cui versa il centrosinistra (nel quale a pieno titolo dovrebbe appartenere anche nella nostra città l’Udeur) a Molfetta ed in particolar modo alle sorti dell’amministrazione Minervini che, allorquando si svolgeva quella manifestazione, non aveva ancora trovato ufficialmente “ciambelle di salvataggio” in Consiglio Comunale, e sembrava destinata a interrompere la sua esperienza.
Quell’incontro è servito a sgomberare il campo da qualsiasi dubbio o ipotesi che si potesse formulare: l’Udeur non avrebbe mai salvato quest’amministrazione e sarebbe rimasto coerentemente all’opposizione, mantenendo una pregiudiziale forte nei confronti di questo sindaco e della sua politica. Caduto Guglielmo Minervini (“che - ha ironizzato -non ho mai avuto neanche il piacere di conoscere personalmente”) , ha detto in sostanza Di Gioia, si sarebbe potuto discutere su una candidatura unitaria.
Indubbiamente chiunque avrebbe auto notevoli difficoltà nel giustificare un passaggio in maggioranza della candidata sindaco Annalisa Altomare solo due anni fa avversaria dell’attuale primo cittadino, ed oggi alleata nella competizione regionale.
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’on. Mastella, maggiormente incentrato, com’era inevitabile, su questioni di carattere generale, il quale ha sottolineato come il Polo abbia deciso solo in Puglia di non ricandidare il presidente uscente Distaso, evidenziando in questo modo lo scarso apprezzamento sul suo operato e si è soffermato sulla necessità di rilanciare il Mezzogiorno d’Italia per permettergli di svolgere un ruolo forte anche in Europa, i cui equilibri egli vorrebbe più spostati a Sud piuttosto che a Nord dicendo, con formula efficace, di preferire una “Europa Federiciana ad una Carolingia”.
Giulio Calvani