Trapianti d'organo, record italiano
Trapianti raddoppiati in Italia, in dieci anni, siamo secondi in Europa solo dopo la Spagna. Gli interventi eseguiti per rene, fegato, pancreas, cuore e polmone sono passati dai 1.522 ai 3.100 per la fine del 2004. Tale situazione di fatto ha elevato il rapporto dona tori per milione di abitanti, pari al 20,8 (1999 = 7,9) dietro i 36 della Spagna. L'Italia ha così superato le medie di uno dei paesi all'avanguardia come la Francia che ne ha registrati circa 19 per milione di abitanti.
Cosa ha determinato questo miracolo italiano?
Nei centri in cui l'attuazione dell'applicazione della legge sulla morte cerebrale viene organicamente organizzata è possibile verificare la crescita delle coscienze dei donatori, senza dimenticare l'opera paziente dei medici della rianimazione nei con fronti dei parenti dei possibili donatori.
Non va tralasciata l'opera di sensibilizzazione dell'Associazione italiana donatori organi & tessuti (A.I.D.0.) che quasi quotidianamente attiva nei confronti dei cittadini che ancora non conoscono l'esistenza della Legge/91 (30/4/99) che “crea” la coscienza a poter esprimere in vita la volontà di poter o non essere potenziale donatore.
La disponibilità alla donazione non è uniforme tra le regioni. Nel 2004 i dati che le Marche, con solo il 10,9%, il Veneto con il 17%, il Friuli Venezia Giulia con il 19,1% sono le regioni che si comportano meglio, fanalino di coda la Calabria con il 55,6%, seguita dalla Campania 43,8% e dall'Abruzzo/Molise con il 42,1%.
La comunicazione rimane punto chiave contro le opposizioni alla donazione, cresce il lavoro che l'Aido continua a programmare nelle sezioni comunali in cui è attivamente presente. A Molfetta, non si dimenticare il gesto dei genitori della quattordicenne Silvia Favuzzi che a scuola aveva “fissato” tramite un incontro conoscitivo la propria volontà a donare. In Puglia dal 1999 non è stata ancora resa attuativa la divulgazione da parte dell'Assessorato alla Sanità del dettato della Legge/n.91, che determina il monitoraggio della volontà di tutti i cittadini che devono necessariamente essere informati e poter esprimere serenamente in vita, la volontà ad essere potenziali donatori o manifestare il parere contrario.
Il Presidente A.I.D.O.
Bartolomeo Portoso