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Trani, contiunua l'inchiesta su "Standard & Poor's" e "Moody's" per manipolazione del mercato
11 agosto 2011

TRANI – «Giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti» sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Così le agenzie di rating Standard & Poor’s e Moody’s avrebbero manipolato il mercato. È quanto si legge nell’ “Ordine di esibizione di atti e documenti” eseguito il 3 agosto scorso presso la Consob, dove la Guardia di finanza di Bari, ha prelevato la documentazione relativa al procedimento di ‘registrazione’ delle due Agenzie. Secondo quanto appreso dall’Ansa, sono sei gli indagati nell’ambito dell’inchiesta, nell’Ordine di esibizione di atti, gli analisti di Standard e Poor’s indagati vengono individuati in Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer (quest’ultimo responsabile per il debito europeo), ai quali si aggiunge un non identificato dirigente senior analyst di Moody’s e un numero imprecisato di «persone da identificare».

Per quanto riguarda Moody’s, gli indagati sono accusati del reato di «manipolazione del mercato» per avere «elaborato e diffuso» il 6 maggio 2010, «a mercato aperto, verso le ore 11.15, notizie false (anche in parte) sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano». Nel report sarebbero stati espressi «giudizi da ritenersi falsi, infondati o comunque imprudenti secondo quanto asserito da altre Agenzie di rating oltre che dalle supreme Autorità nazionali».
Secondo la Procura di Trani, «in conseguenza della diffusione dei giudizi di Moody’s si determinava un’alterazione (da quantificare) di strumenti finanziari». I tre analisti di S&P sono invece accusati, oltre che di «manipolazione del mercato» anche di «abuso di informazioni privilegiate» per aver «elaborato e diffuso», nei mesi di «maggio, giugno e luglio 2011 – anche a mercati aperti – notizie non corrette, false anche in parte o comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano». In particolare, il 20 maggio 2011 «divulgavano in un report l’avvenuto ‘taglio dell’outlook del debito sovrano dell’Italia da stabile a negativo’», con «giudizi/previsioni da ritenere falsi, parzialmente infondati e comunque imprudenti, tendenziosi e scorretti (anche nelle forme di comunicazione) secondo quanto asserito da altre Agenzie di rating (Moody’s e Fitch), oltre che dalle supreme Autorità nazionali (Ministero Economia) che smentiva – alla stregua di dati macroeconomici ufficiali – il giudizio di S&P che (con)causava sensibili perdite di titoli azionari, obbligazionari e dei titoli di Stato nazionali».
Inoltre, «il giorno venerdì 1 luglio 2011 poco dopo le 13 (prima della chiusura dei mercati) elaboravano e divulgavano in un’ulteriore nota giudizi negativi sulla manovra finanziaria presentata in Consiglio dei Ministri dal Ministro dell’Economia quando il testo della stessa non era ancora ufficiale e definitivo, così determinando ulteriori turbolenze sul mercato dei titoli e sulle aste dei titoli di Stato».
La procura di Trani basa la propria competenza sul fatto di essere stato il primo (ed unico) ufficio del pm ad iscrivere la notizia di reato. Nell’ambito dell’inchiesta sono già state sentite numerose persone – tra cui l’ex premier Prodi, il governatore di Bankitalia Draghi e il ministro dell’Economia Tremonti – ed acquisita copiosa documentazione: per ultimo, appunto, le carte relative al procedimento di ‘registrazione’ delle Agenzie presso la Consob per verificare la sussistenza «dei requisiti e delle condizioni» per l’esercizio di attività di rating nei confronti di «entità italiane».
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Nicola Squeo
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Poche parole. L'Europa è diventato uno stato senza nazioni. Ecco il motivo vero della "grande speculazione" in atto. Una moneta unica in un "non stato", non ha ragione di esistere. Molti analisti ritengono che la disgregazione della "società" e l'indebolimento degli Stati nazionali per effetto della globalizzazione sia una tappa normale nella formazione di insiemi sempre più vasti. La loro principale argomentazione poggia sulla creazione dell'Unione europea, dove oggi vedono il forgiarsi di una volontà politica, una cultura e una conoscienza comune della cittadinanza. La creazione di un'Europa integrata è a tutti gli effetti uno straordinario successo; ma non pare che si stia affermando uno Stato nazionale a livello europeo. Al contrario, la nascita dell'Europa risulta di particolare interesse proprio perchè legata alla dissociazione fra un'economia mondiale, una gestione economica continentale, un rinnovamento della vita locale e il mantenimento delle identità nazionali. Ecco perchè l'importanza storica dell'Unione non può essere separata dal ruolo limitato che essa svolge nelle trasformazioni profonde della vita sociale. Si prospetta il ritorno alle monete nazionali, un aspetto molto vago e dalle incerte previsioni: un nuovo salto nel buio. La costruzione europea è stata recepita come l'opera di dirigenti politici e di alti funzionari che agivano senza la legittimazione della maggioranza popolare. La costruzione dell'Europa non è avvenuta sotto il controllo dell'opinione pubblica; ha solo fornito materia di studio agli istituti di sondaggio. Il che è tutto da ridire! (Qualcuno già dice: da "ridere")

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