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TDM Molfetta: Quando il profitto prevale sulla salute
“Le morti causate dal silice”
06 maggio 2010
MOLFETTA
- Pubblichiamo il comunicato stampa del TDM Molfetta.
"
Due mila morti o quasi, nessuno ha mai saputo il numero esatto, nella realizzazione di una galleria da parte della HAWK’S NEST nel West-Virginia, negli anni ’30. La galleria venne costruita per fornire acqua ad una centrale idroelettrica distante cinque chilometri.
Durante i lavori, nella galleria in costruzione, si formavano enormi nuvole ricche di silice, che inevitabilmente veniva respirata dai lavoratori. Il silice è un minerale che se inalato causa gravi problemi respiratori, i polmoni non assorbono più ossigeno, provocandone la morte o la invalidità permanente.
I responsabili dei lavori ed i tecnici tutti, erano a perfetta conoscenza dei rischi cui andavano incontro i poveri lavoratori, esposti per più di otto ore al micidiale minerale. All’epoca dei fatti i danni alla salute provocato dal silice venivano catalogati, come “
tubercolosi dei minatori
”, o “
moria degli arrotini
”. Solo successivamente la malattia prodotta da silice assume la denominazione di silicosi.
Va evidenziato che, quando i tecnici o i dirigenti entravano nella galleria, indossavano strumenti protettivi, come maschera e respiratore, anche per permanenze di pochi minuti. Ai lavoratori non fu mai dato alcun ausilio per difendersi dal silice, nè fu mai fornita alcuna informazione sui rischi connessi alla esposizione al silice. Sarebbe addirittura bastato umidificare le polveri con acqua, che pure non mancava. Quando un operaio in preda a problemi respiratori si presentava all’ infermiera del cantiere, veniva curato con pillole a base di zucchero e bicarbonato, assolutamente inutili. Tanti i morti, molti seppelliti in fosse comuni.
Solo nel ’35, con il governo di F. D. Roosvelt, fu possibile parlare dei morti della galleria e a loro memoria fu messa una lapide. Quello della galleria non era un fatto isolato, di silicosi si moriva in tutto il mondo, erano gli operai delle fonderie, minatori, ceramisti, lavoratori di imprese edili.
La storia della silicosi è stata ampiamente descritta e documentata dai professori Markowitz e Rosner. La vicenda della silicosi si è ripetuta molte altre volte con l’amianto, la bissinosi, il piombo, etc.
Gli interessi economici di pochi prevalgono sempre sui lavoratori.
Chiudiamo con una considerazione di B. Franklin riferita agli effetti nocivi del piombo sulla salute. Egli denunciava, con preoccupazione, l’enorme tempo occorrente per conoscere L’UTILE VERITA e l’ulteriore enorme tempo necessario affinchè il danno derivante venisse regolarmente recepito dalla Comunità.
Va aggiunto che storicamentei i danni alla salute dei Lavoratori viene quasi sempre rilevato e segnalato dal cittadino e dalle loro Associazioni e Sindacati
".
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""
Avocado Manson
06 Maggio 2010 alle ore 16:53:00
Gli interessi economici, oggi più che mai, hanno sempre prevalso non solo sui lavoratori, ma su tutta la comunità. Un argomento difficile da affrontare e ritenuto anche "pericoloso" per eventuali reazioni popolari, anche a un cambio di direzione culturali nella gestione del quotidiano di tutti noi. Curiosando in una vecchia cassapanca, mi soffermo su un "Informatutto" annuale datato 1970. A pag.458, rubrica "Italia in cifre" leggo: "NON SI PUO' FARE IL BAGNO NEL MARE NOSTRUM".- I professori P.Bisbini, M.Marinelli, e G.Romano, dell'Istituto di igiene dell'Università di Bologna, hanno eseguito nel 1969 un'inchiesta presso i medici provinciali, i laboratori provinciali d'igiene e gli ufficiali sanitari delle località rivierasche, allo scopo di conoscere lo stato di contaminazione delle coste italiane e i rimedi eventualmente posti in atto. Dalle risposte rcevute è risultato che soltanto il 10% dei comuni sottopongono i propri liquami cloacali a un trattamento più o meno completo. Il 46 % delle località rivieresche sono soggette a inquinamenti industriale. Gli scarichi delle industrie subiscono una depurazione nel 32% dei casi, ma in tre casi su quattro i risultati di tale trattamento sono del tutto insoddisfacenti. Nel complesso, le acque antistanti i nuclei abitati risultano inquinate nell'80% dei casi, e nel 73% l'inquinamento causa inconvenienti di varia natura. Nel 15% dei comuni riviareschi sono in via di costruzione o di avanzata progettazione opere tendenti a migliorare la situazione. Purtroppo la realizzazione di tali opere non è generalmente preceduta da un adeguato studio delle condizioni locali, e perciò i provvedimenti risultano sovente inadeguati. In condizioni ideali, la saturazione d'ossigeno non deve essere inferiore al 90%. In quanto agli oli minerali, è sufficiente una concentrazione di soli 10mg/l per rendere l'acqua "sporca". Eravamo nel 1969: cos'è cambiato nel 2010? -
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