Successo della Traviata al Petruzzelli
Straordinario successo per la prima dell’opera di chiusura della stagione lirica del Petruzzelli: la scelta quest’anno è caduta sulla Traviata l’opera forse più coinvolgente, le cui musiche immortali e la cui commovente storia sono state ampiamente sfruttate e riprese in moltissimi campi, dal cinema alla pubblicità. L’opera, che è stata messa in scena con la regia di Elena Barbarich, non veniva rappresentata nel Petruzzelli da ben 21 anni. Assolutamente straordinarie l’esecuzioni dell’intero cast, in particolare del tenore Riccardo Bernal, che ben sa esprimere la dolcezza del personaggio di Alfredo, e del baritono Luca Salsi, che interpreta il ruolo di un “antagonista” estremamente umano quale il padre di Alfredo, ma soprattutto della protagonista Norah Ansellem. E’ una Violetta splendida quella interpretata dalla Ansellem, una Violetta maestosa la cui sola figura suggerisce la forza interiore del personaggio. L’esecuzione di Norah non è solo tecnicamente perfetta (ottima la capacità di scandire e impagabili le volatine) ma è anche toccante, commovente, portentosa e al tempo stesso delicata, con un vibrato che esprime tutta la partecipazione sofferta e nei punti salienti dell’opera strappa le lacrime. Forse per i tagli ai finanziamenti (gli artisti hanno anche accettato cachet ribassati proprio per far fronte a questa situazione), forse per un puro intento di originalità, la scelta scenografica è assolutamente nuova e inaspettata. L’ambientazione è moderna, i cantanti indossano frac, abiti da sera di ultima tendenza, minigonne: il risultato è una scenografia apparentemente semplice, ma in realtà certamente ben studiata in ogni dettaglio, con particolare attenzione ai contrasti cromatici e agli effetti ottici. Colpisce in particolare lo stratagemma dello specchio presente nella scena iniziale: un oggetto semplice, lineare, capace però di ingrandire la festa raddoppiando il clima di allegra spensieratezza della prima aria e anche di ricalcare l’intensità e l’introspezione del successivo recitativo di una Violetta che si scopre diversa, capace di provare un sentimento nuovo quale quello dell’amore puro e disinteressato. Attendiamo dunque con impazienza la nuova stagione auspicando che la fondazione del teatro lirico-sonfonico sappia affrontare le difficoltà economiche con risultati eccelsi, così come è riuscita egregiamente in una chiusura a dir poco splendida.