Successo a Roma della Mostra dell'artista molfettese Marisa Carabellese
Congetture sugli Architetti Contemporanei fino al 21 giugno 2009 alla Galleria l'Agostiniana in Piazza del Popolo, 12
ROMA - Straordinario il successo di pubblico e di critica alla vernice della Mostra di pittura dell'Artista Marisa Carabellese dal titolo “Congetture sugli Architetti Contemporanei”, tenutasi a Roma, presso la Galleria L'Agostiniana in Piazza del Popolo, cuore pulsante dell'Urbe (nella foto, la vernice della mostra con mons. Pietro Amato).
Un successo annunciato dalla presenza dell'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, rappresentato dall'architetto Rosa Mezzina, convinta promotrice di questo importante appuntamento con l'Arte; nella sua prolusione ha analizzato accuratamente i rapporti, spesso controversi tra le architetture dei cosiddetti “Archistar” e l'Arte, nelle sue espressioni più alte e più note.
Un ulteriore interessantissimo intervento è stato proposto dal Direttore del Museo Storico Vaticano, Mons. Pietro Amato, che è “entrato” nella parte poetica e creativa dell'Artista, individuando le diverse chiavi di lettura, anche le più inaspettate, per una “collezione” che percorre una produzione artistica di oltre vent'anni di osservazione, di studio e di approfondimento sui temi e sui protagonisti dell'architettura moderna e contemporanea.
Di apprezzabile impatto visivo ed emotivo è l'allestimento, curato dal prof. Domenico Facchini, che ha saputo armonizzare le Opere della Pittrice Marisa Carabellese, ottenendo un percorso espositivo sobrio e d'effetto. Una Mostra dall'altezza espressiva in grado di non temere il confronto con le esposizioni d'Arte Contemporanea presenti nella Capitale.
Caratteristica peculiare di questa raccolta è la sinergia costante fra il tangibile equilibrio ed il vivace dinamismo, all'interno della superficie pittorica. La «forza delle forme e la ricerca del colore» nelle sue molteplici varianti e nei conseguenti imprevedibili contrasti, si esalta in tutta la sua percezione, accompagnando l'osservatore attraverso un «ingresso privilegiato», in uno spazio interpretativo libero da quei legami formali cui, per forza di cose, gli architetti, anche i più grandi sono costretti a rispettare.
In questa mostra la poesia, il dialogo, la profondità degli intenti e dei sentimenti di Marisa Carabellese vengono fuori preponderantemente, divenendo germinazioni di un archetipo platonico, di un modello originale ed ideale, di un “secretum” intimistico, meditato e dipinto attraversando momenti di grande immedesimazione e di ricerca interiore. La mostra non è la mera riproposizione cronotassica di Architetti più o meno noti del panorama creativo internazionale, attraverso la rivisitazione in chiave pittorica delle loro opere più significative, ma è il risultato di un percorso concettuale che affonda le sue profonde radici nella conoscenza delle tematiche filosofiche interiori.
Temi, ipotesi e congetture che l'Artista ha contrapposto e, contemporaneamente, assoggettato alle linee ed alle forme che si contrastano e si confrontano, senza mai confondersi, sempre con un cielo, il Suo. La maturità artistica della Pittrice pugliese, in questa collezione, si estrinseca nella ricerca tangibile di tracce immediatamente connotabili, nate dall'analisi della realtà architettonica mondiale.
E' l'arte pittorica, attraverso una rilettura personalissima e libera, che questa volta riesce a globalizzare e contemporaneamente a riformare, i già complicati “personalismi” dei maggiori architetti contemporanei.
libertà ed emancipazione rappresentate dall'onnipresente gabbiano, ritratto nel suo inspiegabile ed imprevedibile volo, un volo che coinvolge e trasporta trascendentalmente il visitatore verso lidi che furono cari prima ai cubisti e poi ai futuristi di prima mano. È quindi la sapiente congiuntura tra queste correnti di pensiero e di Arte, che oggi grazie a Marisa Carabellese, l'opera pittorica raffinata e colta, rivive e si riempie di energie invisibili. Vigorie creative che accarezzano e cingono in un abbraccio ideale tutti coloro che prestano almeno un attimo della loro attenzione a queste congetture dipinte, a queste ipotesi interiorizzate, a queste architetture nell'architettura, che prendono forma e colore improvvisamente, spontaneamente”.
L'esposizione dei dipinti potrà essere visitata tutti i giorni fino a domenica 21 giugno, presso la Galleria L'agostiniana in Piazza del Popolo,12 a Roma.