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Storia, memoria, diritti e saperi delle donne “La Tela del Mediterraneo” convegno internazionale
15 maggio 2023

Ha avuto luogo venerdì 28 aprile 2023, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Molfetta, il 1° Convegno Internazionale “La Tela del Mediterraneo”, incentrato sulla Storia, Memoria, Diritti e Saperi delle Donne e sulla Carta di Napoli. L’evento è stato organizzato dall’APS L’ora blu, presieduta dalla scrittrice molfettese Marta Maria Camporeale, con egida morale dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli, con l’Associazione Eleonora Pimentel e con l’Associazione Culturale Edi Respa per L’Altra Molfetta. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Molfetta, rappresentato per l’occasione dall’assessore ai Servizi sociali, avv. Anna Capurso. La manifestazione, orchestrata dalla regia di Marta Maria Camporeale, ha veduto alternarsi una serie di testimonianze, in presenza o rese on line, in relazione all’equità di opportunità e alle lotte dalle donne, compiute o ancora in corso, per una piena parità di diritti. In tal direzione si è mossa nel suo intervento Camporeale, rievocando sinteticamente le esperienze delle cosiddette ‘protofemministe’, delle suffragette, l’opera importante dalle donne nella conduzione, di fatto, del Paese durante il primo conflitto mondiale e altre significative suggestioni. “C’è una parola chiave che può animare noi donne, è ‘sorellanza’! Significa che possiamo andare avanti solo cooperando, compartecipando, per amore e nel rispetto del progresso per il bene dell’umanità. Ecco che seminari, convegni, servono a dar voce affinché l’identità di genere non si veda ancora occultata dalla incomunicabilità e dalla violenza”. A moderare l’evento la giornalista del “Mattino” di Napoli Carmela Maietta, la quale ha tra l’altro rammentato due snodi fondamentali: la Conferenza mondiale sulle donne svoltasi a Pechino nel 1995 e quella di New York del 2005. Paradossale il fatto che a Pechino un elemento apparentemente scontato quale il riconoscimento dell’idea che i diritti delle donne siano diritti umani, e pertanto universali, non fosse affatto percepito come dato ovvio. Fulcro del Convegno è stato l’intervento della filosofa Esther Basile, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici - Napoli. Basile ha presentato all’assemblea il progetto “La tela del Mediterraneo”, attivo dal 1975 e fortemente voluto dalla stessa filosofa e dall’allora presidente dell’Istituto, l’avvocato Gerardo Marotta, “condottiero di un’utopia”. Un progetto che ha dato frutti importanti nell’ambito della promozione culturale, nella tessitura di una tela atta a guardare “precipuamente alle donne per costruire un nuovo umanismo”. Basile ha ribadito la difficoltà del momento storico attuale e la vicinanza dell’Istituto alle donne di cui i diritti sono conculcati, per esempio alle siriane, afghane, arabe e non solo: il discorso infatti può estendersi “a tutte coloro che subiscono la violenza fisica e la distruzione dei diritti e delle libertà”. Molti i temi affrontati dalla studiosa: dalle caratteristiche della Carta di Napoli alle storie di riscatto gravitanti attorno all’Istituto e al progetto, sino alla conclusione sulle incertezze che agitano una società in cui “la migrazione è un tema importantissimo e il dialogo interculturale si rende necessario”. La serata è proseguita con gli interventi della dott.ssa Maria Rosaria Rubulotta, documentarista legata all’Istituto, la quale ha tratteggiato un percorso tra sintetiche suggestioni artistico-letterarie con al centro il mare quale fonte di dialogo e di speranza; della professoressa Maria Antonietta Selvaggio, sociologa e saggista, che, muovendo dalle osservazioni di Carol Gilligan e intrecciando fonti quali Arendt, Barnes e altre, ha declinato il tema della cura, purtroppo non attualmente alla base dei sistemi democratici. Selvaggio ha evidenziato la necessità di coniugare le ragioni dell’individualità con l’attitudine a dischiudersi al mondo; azione da concepire non in un’ottica di dissoluzione del sé, ma di apertura, semmai, e di rinuncia al sé meschino che si postula completamente indipendente dal prossimo. La prof.ssa Maria Teresa Gallo, saggista, ha indagato, dati alla mano, le questioni relative all’occupazione femminile, soprattutto in area meridionale, segnalando le note dolenti (l’elevato tasso di occupazione, mal retribuita e/o in nero; la fuga dei cervelli) ma anche la cronaca bianca: la presenza di eccellenze in ambito femminile, tra le quali Marta Pisani, già vicesindaco, Presidente del Tribunale dei diritti del Malato. Quest’ultima è a sua volta intervenuta per sottolineare l’importanza del fatto che le donne non siano acquiescenti a un sistema che non sembra attribuire alcun valore alla maternità, spesso, anzi, percepita quale ostacolo alla produzione. Significativa è stata la partecipazione di una delegazione di studenti e studentesse dell’IISS Galileo Ferraris di Molfetta, accompagnati dalle docenti Giovanna Sgherza ed Elisabetta Salvemini. In rappresentanza del gruppo letterario dell’Istituto, che ha al suo interno un Circolo dei lettori e che quest’anno ha organizzato il riuscito concorso di poesia Tempeste a primavera, la componente studentesca ha presentato, sulle tematiche del convegno, un prodotto video e reso testimonianze attraverso la voce di autrici e autori tra cui Bertozzo. Hanno portato i loro saluti rappresentanze dell’ANMI (l’avv. Lamberto Piccininni, suo presidente, ha avuto un ruolo attivo nell’organizzazione); della Federpesca di Puglia (dott. Giuseppe Gesmundo); della Lega navale di Molfetta con le sue bravissime vogatrici e il loro allenatore Mauro Bufi; della Capitaneria di Porto e Guardia Costiera, con la testimonianza del comandante, Cap. di Fregata Giulia Petruzzi, artefice di un interessante intervento sul ruolo delle donne nella Marina Militare. Hanno coronato l’evento anche la voce della poesia bilingue arabo-italiana di Dalila Hiaoui, le parole di Grazia Pulvirenti sulla figura di Sofonisba Anguissola e la sua mediazione culturale, l’esperienza di Luciana Petrocelli, insegnante di italiano a ragazze afghane e ricercatrice dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici. Il carisma di interprete del dott. Zaccaria Gallo, scrittore, ha fatto rivivere gli accenti dell’anarchica sulmonese Virgilia D’Andrea (1888-1933) e del suo Non sono vinta, al contempo atto di accusa e dichiarazione di energica volontà di resistenza. Il dott. Gallo ha anche raccontato all’assemblea la vicenda biografica della scrittrice e fornito notizie sulla sua attività letteraria. Gli interventi musicali sono stati affidati alla sensibilità e all’esperienza della Formazione da Camera Suite, con il M° Daniele de Palma al pianoforte e il M° Luciana Visaggio all’oboe; il duo ha tra l’altro concluso la serata con un omaggio alla Callas nell’esecuzione della belliniana Casta Diva. Vogliamo ora chiudere menzionando le realizzazioni artistiche esposte per l’occasione. I fratelli Salvatore e Davide de Nichilo hanno illustrato le caratteristiche dell’opera rappresentativa del convegno, poi regalata alle associazioni impegnate nell’organizzazione. Suggestiva l’idea di chiamarla #OndaRosa, poiché riannoda in sé molteplici suggestioni: la rosa è, sì, simbolo di bellezza e di grazia, ma, nella semantica del dono, è spesso foriera di una richiesta di perdono. Un’onda rosa dunque per porre fine a un mare di oppressione e violenze, in un’ideale riconciliazione nella pugna sexuum. Altamente evocativo lo Scacco al Re, fascinoso olio su tela della pittrice Marisa Carabellese, che rende protagonista un femminino rappresentativo della mediterraneità vocata al dialogo interculturale, in uno scenario che non di rado ha visto prevalere il verbo della sopraffazione. In un’aura tra deserto e teatro, la donna di Carabellese proietta la propria stessa vita su una scacchiera in cui – alle angustie di chi non sa o non vuole riconoscere il suo pregio – ella saprà, in attesa e contesa, opporre la forza dell’arguzia paziente alla bruta istintualità o alla compulsiva chiusura di chi coltiva l’atavica ossessione del potere. © Riproduzione riservata

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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